CAPO D’ORLANDO – L’omaggio a Walter Manfrè
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CAPO D’ORLANDO – L’omaggio a Walter Manfrè

Questa sera nello Spazio Loc di Capo d’Orlando a cura dell’Associaizone Culturale Arteka

“OMAGGIO A WALTER MANFRÈ”
L’Associazione Culturale ARTEKA presenta Visita ai parenti di Aldo Nicolaj, Regia Walter Manfrè

Con: Simonetta Cartia, Maurizio Di Carmine, Tommaso Ierardi, Antonella Nieri e Gianni Pellegrino

3 GENNAIO SPAZIO LOC CAPO D’ORLANDO

Primo spettacolo ore 19:00

Secondo spettacolo ore 21:00

Prenotazione obbligatoria: 339 171 80 04

Concept del progetto: “Visita ai parenti”
dal testo di Aurelia Spitaleri
Il manifesto si basa su una rappresentazione visiva potente e simbolica, che riflette la dualità tra la purezza umana e l’isolamento mentale e sociale. Le figure stilizzate, spogliate di dettagli superflui, sono essenziali e nude: incarnano la fragilità e l’umanità dei personaggi racchiusi in un dolore contorto e in pensieri solitari.
La ripetizione delle figure, quasi “cellette” allineate, richiama visivamente l’immagine di una prigione psichiatrica ma anche quella di un ordine teatrale che pone lo spettatore a confronto diretto con il “parente” visitato.
Il concept si ispira profondamente al Teatro della Persona, ideato da Walter Manfrè, che enfatizza lo scambio emotivo e intimo tra attore e spettatore. Questo stile coinvolgente e partecipativo trasforma il teatro in un’esperienza viva e tangibile, dove ogni spettatore diventa parte integrante della performance. Le storie raccontate attraverso il dramma si fondono con la vita, creando un’atmosfera in cui è difficile distinguere dove finisce la scena e comincia la realtà.
I colori, Ivory Blush e nero puro, sono volutamente minimali: l’Ivory Blush simboleggia la carne, la purezza e la vulnerabilità umana; il nero puro rappresenta l’oscurità profonda, la solitudine e l’introspezione, evocando l’atmosfera teatrale e la drammaticità delle emozioni profonde. L’alternanza di questi due elementi sottolinea il dualismo tra quotidianità e tragedia, normalità e distorsione della realtà.
Il font autografico progettato da me, riflette l’autenticità e la personalizzazione del design, frutto della mia formazione come type designer. Questo approccio distintivo e unico contribuisce a rafforzare l’identità visiva del progetto, creando un equilibrio tra la tradizione e la contemporaneità.
L’intero manifesto è costruito per stimolare un’introspezione profonda: invita lo spettatore a varcare il confine tra teatro e realtà, lasciandolo immerso in un’atmosfera in cui risulta difficile distinguere dove finisce l’arte e comincia la vita.

Questo spettacolo, il primo della serie “Teatro della Persona”, fu originariamente presentato dal regista Walter Manfrè nei sotterranei del Teatro Cenacolo di Roma nel 1989, riscuotendo un successo inequivocabile sia dalla critica che dal pubblico. Da allora, lo spettacolo ha calcato i palcoscenici dei maggiori festival internazionali, tra cui Montevideo, Sofia, Salisburgo, San Pietroburgo, e il Theatre Action itinerante (Parigi, Versailles, Liegi).

Visita ai Parenti immerge gli spettatori in una nuova relazione con gli attori, non limitandosi alla vicinanza fisica ma attribuendo loro un ruolo all’interno della rappresentazione teatrale. In questo caso, gli spettatori diventano i “parenti” che visitano cinque cellette di un carcere psichiatrico, dove i detenuti raccontano le loro storie, oscillando tra normalità e vicende tratte da fatti di cronaca.

Lo spettacolo  è gratuito e prevede due turni di rappresentazione:

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Autore:

redazione


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