Enzo Sindoni, sindaco di Capo d’Orlando, di certo è uomo di parola.
E in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, (giovedì 17 marzo), alza il tiro dell’attenzione, come sa fare.
Ha già inviato una lettera al Presidente della Repubblica, Giorgio Napoletano, ma anche a Raffaele Lombardo a Silvio Berlusconi ed a Roberto Maroni. Praticamente ai massimi vertici dello Stato.
Questo il testo integrale della missiva.
“Capo d’Orlando, Comune del quale mi onoro essere Sindaco, seguirà il protocollo di celebrazione del centocinquantesimo anniversario dell’unità d’Italia ed esporrà il prossimo 17 marzo, il tricolore.
La nostra bandiera è simbolo di un Paese nato dal Risorgimento, figlio forse di un’idea giusta di unità, ma che ancora mostra diseguaglianze evidenti, dalle Alpi a Lampedusa. Infatti, abitare a Padova o Bergamo non è come risiedere a Gioia Tauro o San Fratello.
Il 17 marzo la bandiera del comune di Capo d’Orlando sarà listata a lutto per onorare la memoria dei caduti civili figli della nostra Terra: oltre sessanta morti dal 2009, a seguito dell’alluvione di Giampilieri e delle condizioni di insicurezza dell’autostrada Messina-Palermo.
Sull’autostrada A20, costruita col 90% di fondi della Regione Sicilia, da anni non vengono effettuati interventi per la sicurezza, e ciò nonostante si paghi il pedaggio più caro d’Italia. Per il dissesto idrogeologico della nostra provincia il Governo ha accordato un finanziamento di 5 milioni di euro per il 2011, destinandone 300 al Veneto e 45 alla Liguria.
La sperequazione che si perpetua dal 1861 ai danni dei Siciliani è stata pagata con la morte dalle vittime sopra ricordate, ed è nel giorno della celebrazione dell’unità nazionale che ritengo un dovere civico ricordarle, perché l’unità per essere un valore non può limitarsi alla perimetrazione di un territorio, ma dovrebbe esser fondata su solidarietà ed equità.
L’auspicio è che la celebrazione del 17 marzo 2011 segni l’avvio di una diversa attenzione alla nostra Isola, soggiogata al luogo comune di essere terra di spreco ed assistenza, e che invece con le sole accise sulla vendita dei carburanti raffinati in Sicilia, apporta al bilancio statale 5 miliardi di euro l’anno a fronte dei 3 che Roma trasferisce alla Regione.
Questo è un giorno fatto per festeggiare, ma anche per ricordare e riflettere su tante disparità e contraddizioni che hanno caratterizzato questi 150 anni”