Un parto, una lunghissima gestazione, ma non un aborto. Di questo c’è certezza.
Renato Mangano, non ha dubbi, e su lui ha puntato il partito. Ormai è lui il candidato, ufficiale del Partito della Libertà.
Così si è deciso dopo l’ultimo incontro con Roberto Corona e Giuseppe Buzzanca, i coordinatori regionali e provinciali del partito di Berlusconi.
Ora sembra lonatana la data del 24 febbraio, quando oltre a Buzzanca e Corona anche Benenati (a denti stretti), Santi Formica, Germanà, e da lontano Mimmo Nania, avevano dato disco verde per la sua candidatura.
Una scelta non condivisa, dopo 24 ore da Massimo Carrello e Cono Russo, altri riferiementi locali del Pdl, che negavano il sostegno a Mangano e rilanciavano.
Infatti Carrello, a sorpresa, si candidava a suo volta sostenuto dal team di Sanfilippo, Lipari, Riscifuli, e dallo stesso Russo.
Ovviamente attimi di caos.
Per Mangano tutto diventava stretto nei tempi, in salita.. ma questo non pare spaventarlo, anzi.
Lui sa come vanno le “cose” della politica, masticata da sempre in casa sua, e vissuta, a buon livello, negli ultimi anni, tra gli impegni alla Provincia ed il ruolo di consulente degli uomini di vertici di quello che fu il partito di Fini sino a qualche settimana fa.
Quindi con Enzo Sindoni – sindaco uscente -, fin ora, i candidati alla prossima poltrona di sindaco di Capo d’Orlando, saranno, Salvatore Librizzi, Massimo Carrello, Nino Monastra e Renato Mangano.
Ma la situazione è fluida, si aspettano anche le scelte dell’area della sinistra orlandina.