Il milione e 150mila euro trovato dai carabinieri durante le perquisizioni nel corso dell’indagine Mar Ionio era nascosto sotto una mattonella nell’appartamento di uno degli arrestati in Calabria, Giovanni Loiero, all’interno di un tubo di plastica e per contarli i militari hanno impiegato cinque ore poiché a causa dell’umidità assorbita non si poteva usare la macchinetta contasoldi. L’indagine è partita nel maggio 2011 dopo l’incendio dell’auto di uno spacciatore che aveva un debito per una partita di cocaina. Dal rogo della vettura in zona Garibaldi, a Milano, i carabinieri hanno ripercorso tutta la filiera fino a individuare l’organizzazione gestita dai fratelli Loiero della ‘ndrina omonima originaria di Monasterace (Reggio Calabria). Tra i sei destinatari di ordinanza di custodia cautelare ci sono i tre fratelli Vincenzo (37 anni), Cosimo (42) e Giovanni (44), quest’ultimo già condannato per associazione mafiosa. Le impronte dei Loiero sono state trovate anche nella raffineria di cocaina scoperta dai militari nel 2012 a Settimo Milanese (Milano): un laboratorio con 180 chili di coca e 112 chili di sostanza da taglio che era gestito da Cosimo Andrea Scarano, detto “u baruni” (il barone), arrestato in quell’occasione (già condannato a 8 anni e 4 mesi) e utile all’indagine grazie alle sue dichiarazioni successive.
“L’organizzazione gestiva un traffico internazionale di droga trattando partite non inferiori ai dieci chili e vendute a 35 mila euro al chilo – ha spiegato il comandante del Nucleo investigativo Michele Miulli – Il livello dei Loiero è definito dai clienti a cui vendevano la droga, tutta famiglie ‘ndranghetiste al Nord ma anche gruppi importanti che dalla Calabria partivano per prendere le partite. I canali d’importazione accertati sono dall’Olanda e dal Brasile, dove arrivava una cocaina purissima soprannominata ‘Z1′”. Gli altri arrestati sono Francesco Chiricosta, 42enne di Torino, Francesco Mazzarisi, 45enne di Milano, Daniele Mamone, 34enne di Locri. A tutti è contestata l’associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale e allo spaccio di sostanze stupefacenti. Nel corso delle oltre 40 perquisizioni in Calabria, Lazio, Lombardia, Piemonte e Sicilia, è stato anche trovato un lingotto d’oro di un chilo.
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