“Potenzialmente questo paese potrebbe fruire di economia del turismo più di Capo d’Orlando, ma il pessimismo diffuso e la mancanza di iniziativa generale tende all’appiattimento”.
La Fiera Storica di Sant’Agata di Militello è la più importante e antica manifestazione di questo genere, si svolge due volte l’anno nei mesi di aprile e novembre, nei giorni 14 e 15, sul lungomare santagatese. Questa fiera era definita “Pernu Mastru”, l’appellativo per indicare che era la principale, anche perché da essa nascevano le altre fiere che si svolgevano nel resto della Sicilia. Vide la sua ufficialità nel 1700 e fu voluta dal principe Gaetano Gallego Ventimiglia. All’epoca costituiva un’opportunità notevole per l’economia pastorale e agricola dei paesi dei Nebrodi, ma era anche l’occasione per assistere a sfilate di carrozze, calessi, carretti e cavalli. Le sfilate e il commercio di prodotti affini, diedero impulso alla nascita di attività artigianali e mestieri legati al mondo dei cavalli e delle carrozze. Maniscalchi, sellai, cocchieri, cavallari, etc., specialisti, veri e propri maestri d’arte, punti di riferimento nazionale del settore equestre. Sant’Agata di Militello era il paese dove si producevano carrozze di ogni tipo grazie alla maestria dei fratelli Brucato, che oltre a produrre eseguivano anche restauri e riparazioni nella loro bottega sulla strada nazionale.
Oggi le carrozze sono esclusivamente un vezzo per appassionati o l’attrazione turistica per giri nelle zone storiche di molte città italiane, ma fino all’inizio del secolo scorso i mezzi trainati da cavalli trovavano impiego nel trasporto di merci, di persone e cerimonie come matrimoni e funerali . Pensare al servizio postale, che con questi mezzi doveva essere garantito anche nelle zone più impervie, è davvero affascinante. Un bel pezzo storico posseduto da Giuseppe Squadrito porta il nome di “dottorina”, calesse usato dai medici condotti per percorrere strade di campagna che li conducevano presso i loro assistiti. Nella continua ricerca di questi pezzi d’antiquariato, Giuseppe si è spesso trovato di fronte a delle vere e proprie meraviglie partorite dalla creatività e dalla maestria di abilissimi artigiani di epoche passate. La sua passione lo ha spinto a chiedere a più di una amministrazione del comune di Sant’Agata di Militello di assegnare una struttura per poter realizzare un sito museale di carrozze, carretti siciliani e finimenti d’importanza storica che sarebbe l’attrazione di tanti appassionati da tutta Italia, creando un indotto economico a beneficio delle attività di ristorazione, alberghiere etc. Purtroppo Sant’Agata di Militello non ha mai spiccato per iniziative che possano dare un rilancio dell’economia locale con iniziative originali e, tranne che per qualche sporadico evento, non si fa niente per creare attrattive interessanti.
Fonte: http://www.osservatoreitalia.it/
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