Quarta edizione del carnevale Estivo Brolese, avviato sotto l’egida dell’associazione carristi coordinata di Tony Rifici (la prima volta che si è sfilato a Brolo d’estate è stato nel 2008) il prossimo venerdì a Brolo.
Alacremente in moto la macchina organizzativa, mentre cresce l’attesa per gli eventi collaterali all sfilata: Il beach party ed il “premio alle maschere stravaganti”.
“Un modo – dice Salvo Messina, il sindaco brolese – per coinvolgere tutti, dagli ospiti degli alberghi, ai residenti, dai villeggianti anche quelli dei paesi vicini, ai giovani.
Una festa, quella del carnevale estivo, che ogni anno coinvolge tantissime organizzazioni che collaborano con l’associazione dei carristi, e quest’anno un ruolo importante lo avranno quelli dell’animazione di “Brolo Island” che stanno “giocando” intorno a Broliandolo, il simbolo del carnevale brolese, ma anche l’equipe di “Radio Italia anni 60”, e le scuole di ballo , tra queste anche le giovanissime dirette di Alice Corica con la sua “Dream Scool”.
“La notte colorata dei carri e delle maschere” inizierà già nel tardo pomeriggio con i carri che prenderanno posizione sul lungomare, poi inizierà la sfilata, quindi la grande festa in maschera nella piazza del lungomare, con tanta musica ed animazione,, e ci saranno anche tanti premi per le maschere più stravaganti, per i “sosia”, per i “gemelli”, insomma paillettes, coriandoli, parrucche variopinte, trombette e gadget per tutti per render ancor più colorata ed animata l’estate brolese.
Sul palco: ELEONORA BORDONARO in FIMMENE FIMMENE ed i KAIORDA
La ricerca musicale dell’interprete siciliana si impernia sull’arrangiamento in chiave contemporanea del repertorio tradizionale dell’Italia meridionale che incontra la tradizione folk di paesi lontani quali il Brasile, il Messico e l’Argentina. Attraverso la musica, si raccontano storie e personaggi, ambienti e atmosfere animate da donne forti, volitive, dolci, creative, ottimiste, sfrontate, libertine e sante. I canti di questua, di lavoro, d’amore o religiosi originalmente arrangiati assumono un colore inaspettato, mantenendo una verace emotività nella tecnica vocale e una fedeltà alle melodie tradizionali. Poi, ancora canti di lavoro, di mietitori e pescatori, registrati da Alan Lomax in Sicilia negli anni ’50 l’epica dei cantastorie, il misticismo contadino dei canti religiosi, l’amore struggente e passionale, il ritmo sfrenato delle tarantelle.
E’ un concerto ironico e divertente fatto di suoni antichi, eccellenti musicisti e un’interpretazione intensa e originale. Si ritorna sempre da dove si è partiti.
Ho sperimentato il jazz, il blues, la bossa nova e il soul. Ho cantato musica contemporanea e gospel. Ho affrontato il repertorio medievale e il folk. La mia tecnica vocale certo si è arricchita, ho sviluppato altezze, note suoni e intenzioni che non avrei mai immaginato di possedere. Ma sentivo che la voglia di ricerca e la maturità di musicista e di donna mi portavano altrove.
Direi che lo spirito reclamava qualcosa di più. Di più antico e di più vero. Una musica in cui il contenuto fosse forma e la forma fosse la mia. E allora, con naturalezza inaspettata, sono tornata al repertorio della mia terra, la Sicilia. Un repertorio ricco e intenso, pieno di ironia e anche disperazione. Di ritmi che scandivano il lavoro duro degli uomini e tenere ninne nanne delle donne che attendevano a casa. Canti religiosi e tarantelle spericolate, scioglilingua e litanie. E poi la ricerca si è allargata ai canti di lavoro del sud Italia, dal basso Lazio al Salento, con la meravigliosa scoperta della tradizione musicale delle Grecia Salentina. Dopo fughe ed esperimenti, con una consapevolezza nuova, mi ritrovo di fronte alla tradizione musicale della mia terra dalla quale non si sfugge. Mai.
Eleonora Bordonaro
Eleonora Bordonaro nata a Paternò, in provincia di Catania, partendo dal repertorio blues e soul ha approfondito lo studio della musica jazz, bossa nova e folk collaborando nel corso degli anni con alcune delle formazioni più interessanti del panorama italiano quali ad esempio la PMJO Parco della Musica Jazz Orchestra diretta da Maurizio Giammarco e l’OPI Orchestra Popolare Italiana diretta da Ambrogio Sparagna. Dal 2008 è cantante solista dell’OPI, insieme alla quale si è esibita con Francesco De Gregori, Ron, Peppe Servillo, Maria Pia De Vito, Lucilla Galeazzi e Mario Incudine. Collabora inoltre con il compositore Pasquale Catalano per il quale ha dato la voce alle colonne sonore di film quali Mine Vaganti di Ferzan Ozpetek, Romanzo criminale di Stefano Sollima, La doppia ora di Giuseppe Capotondi, La Siciliana ribelle di Marco Amenta.
Si è esibita in molti teatri e festival italiani tra i quali Umbria Jazz 2010, l’Auditorium Parco della Musica di Roma, il Teatro Franco Parenti di Milano, il Premio Nazionale Città di Loano per la Musica Tradizionale Italiana, il Festival dei Due Laghi, il Messapia Jazz Festival, il Teatro Nuovo Montevergini di Palermo. Recentemente alcuni suoi concerti sono stati trasmessi in diretta radiofonica a Rai Radio3, Rai International e Radio Popolare di Milano.
Partendo dalla tradizione musicale siciliana, calabro-lucana, pugliese, napoletana, abbiamo ritrovato tutte le similitudini che si nascondono dietro le diversità, e poi, proprio dalle diversità abbiamo ricostruito il percorso musicale che ci ha portato inevitabilmente ad una crescita, nella costruzione della nostra storia. L’obiettivo è stato quello di ritrovare l’antico indissolubile legame tra musica, canti,danze e immagini.
IL RACCONTO
Racconta di un viaggio vero, fisico, attraverso i porti e dentro le case dei popoli del mare di mezzo quello che in arabo viene detto al-Ba.r al-Abyad al-Mutawassit . Ed è proprio nella radice araba wâw-sîn-tâ’ che si ritrovano infatti i significati che rafforzano ancor più rispetto al nostro “mediterraneo”, il concetto d’uno spazio che unisce e mette in contatto.
Mutawassit ha tra i suoi significati proprio quello di “mediatore” e di “intermediario”, quindi, l’idea del mare che mette in comunicazione e consente l’incontro, piuttosto che lo scontro, tra popoli che non devono forzatamente condividere ogni cosa ed amarsi reciprocamente in tutto e per tutto, ma che almeno possono comprendersi e cooperare perché alla fine conviene a tutti.
Ecco una delle funzioni di questo mutawassitmediatore. Mare inteso come “continente liquido” e “crocevia di civiltà”. Il tessuto del racconto si dipana tra musica e parole, che creano un flusso continuo, anche se non omogeneo, che avvolge lo spettatore e lo accompagna, mano nella mano, a sentire la storia, a vivere con i propri sensi il safar: odore di spezie che vengono dall’oriente che si mescolano all’acre odore delle olive schiacciate sotto i propri piedi, mentre il suono delle parole diventa anticipo delle parole che accompagnano le canzoni, come un lungo flusso narrativo che accarezza, tranquillizza e, come il mare, è artefice del safar.
LO SPETTACOLO
Musica, canti e danze, frammenti di vite vicine e lontane, reali quanto immaginarie. La struttura dello spettacolo alterna canzoni del repertorio popolare alle parti del testo che lo accompagna.
I KAIORDA
Emanuela Fai – voce
Virginia Maiorana-fisarmonica
Claudio Arena-flauti diritti
Giovanni Costantino-tammorra,tamburello,cajon,darbouka
Massimo Provenzano- basso fretless
Paolo Carrara- oud, bouzouki, mandola, chitarra barocca
Linda Mongelli- danza
Alessandro Tripi-ingegnere del suono
Musikula Festival è curato dalla Sak-be.
Info 0941561224 ufficio turistico comunale.
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