La notizia gira su internet, ci arriva tramite un amico, viene amplificata dai blog, si legge ed alla fine quel “Giratela la notizia ad almeno 10 contatti, grazie” ci invoglia a farlo, quasi una sommessa rivolta.
Ma non l’ha scritta Beppe Grillo, anche se lo stile è il suo.
Questo non vuol dire che sia nociva.
La nota dice questo:
COME AVERE LA BENZINA A META’PREZZO ?
Anche se non hai la macchina, per favore fai circolare il messaggio agli amici.
Benzina a metà prezzo? Diamoci da fare…
Siamo venuti a sapere di un’azione comune per esercitare il nostro potere nei confronti delle compagnie petrolifere. Si sente dire che la benzina aumenterà ancora fino a 1.50 Euro al litro.
UNITI possiamo far abbassare il prezzo muovendoci insieme, in modo intelligente e solidale.
Ecco come….
La parola d’ordine è “colpire il portafoglio delle compagnie senza lederci da soli”.
Posta l’idea che non comprare la benzina in un determinato giorno ha fatto ridere le compagnie (sanno benissimo che, per noi,si tratta solo di un pieno differito, perché alla fine ne abbiamo bisogno!), c’è un sistema che invece li farà ridere pochissimo, purché si agisca in tanti.
Petrolieri e l’OPEC ci hanno condizionati a credere che un prezzo che varia da 0,95 e 1 Euro al litro sia un buon prezzo, ma noi possiamo far loro scoprire che un prezzo ragionevole anche per loro è circa la metà.
I consumatori possono incidere moltissimo sulle politiche delle aziende: bisogna usare il potere che abbiamo. La proposta è che da qui alla fine dell’anno non si compri più benzina dalle 2 più grosse compagnie, SHELL ed ESSO, che peraltro ormai formano un’unica compagnia.
Se non venderanno più benzina (o ne venderanno molta meno), saranno obbligate a calare i prezzi. Se queste due compagnie caleranno i prezzi, le altre dovranno per forza adeguarsi.
Per farcela, però dobbiamo essere milioni di NON-clienti di Esso e Shell, in tutto il mondo.
Questo messaggio è stato inviato ad una trentina di persone; se ciascuna di queste aderisce e a sua volta lo trasmette a, diciamo, una decina di amici, siamo a trecento. Se questi fanno altrettanto, siamo a tremila, e così via………………
Di questo passo, quando questo messaggio sarà arrivato alla “settima generazione”, avremo raggiunto e informato 30 milioni di consumatori! Inviate dunque questo messaggio a dieci persone chiedendo loro di fare altrettanto.
Se tutti sono abbastanza veloci nell’agire, potremmo sensibilizzare circa trecento milioni di persone in otto giorni!
E’ certo che, ad agire così, non abbiamo niente da perdere, non vi pare?
Chi se ne frega per un po’ di bollini e regali e baggianate che ci vincolano a queste compagnie.
Coraggio, diamoci da fare!!!
Questa email circola ormai dal 2002 su internet, magari con qualche leggera modifica, dunque in diverse varianti e c’è chi ha realizzato un’apposita pagina informativa.
In molti l’hanno pubblicata sul loro sito/blog personale come vera iniziativa, amplificandone l’effetto. Molti altri la fanno ancora girare per posta elettronica.
Ma veniamo al punto cruciale: è una bufala o no?
Se per bufala intendiamo se sia o meno scritta da Beppe Grillo e se effettivamente tale iniziativa sia partita da lui e dal suo blog, allora la risposta è “si, è una bufala”… anche se ad una prima lettura, quanto scritto è credibile: potrebbe sembrare reale; di sicuro chi ha preparato il testo si è documentato o legge spesso il Blog di Grillo…. e, in questo senso, non è una reale bufala.
Il contenuto “è valido”, affronta cioè una problematica reale e chiede, ad automobilisti e non, di avere un atteggiamento critico nell’acquisto della benzina.
Che poi il modo migliore per raggiungere tale obiettivo sia boicottare le maggiori compagnie o fare attenzione a consumare meno benzina di quanto facciamo oggi (rispettando i limiti, acquistando auto a metano, evitando di spingere sull’acceleratore quando non c’è bisogno, acquistando auto enormi solo in caso di reale bisogno, uscendo di casa a piedi se si devono fare 200 metri invece che usare l’auto, ….) questa è un’altra cosa: sta al singolo individuo scegliere.
Comunque è un fenomeno sociale da valutare, anche gli attegiamenti dei consumatori, cioè i nostri comportamenti.
Ma attenzione alle catene di e-Sant’Antonio
Ecco alcune pratiche di buon comportamento nel caso generale di invio di posta elettronica ma anche, volendo, per future email/catene di Sant’Antonio che ogni tanto girano, dalla bambina malata che ha bisogno di aiuto a Bill Gates che ci riempie di soldi all’uscita del prossimo Windows.
alcune semplici regole:
Verificare prima di far girare
Prima di dare credito e mettere in giro inutili email, controllate la veridicità del contenuto e decidete se sia effettivamente il caso di rispedire quanto avete ricevuto. Farlo è molto semplice: cercate quelle che pensate siano le parole chiave del contenuto della mail su un motore di ricerca, aggiungendo, se volete, anche la parola bufala… qualcosa esce fuori sempre. In alternativa potete dare un’occhiata a questo indirizzo, contiene una raccolta di molte di quelle che sono girate in Italia negli ultimi anni
Gli indirizzi dei destinatari
mail copyQuesta è la più importante di tutte, ed è una buona regola di comportamento che vale in generale quando si inviano e-mail, ma soprattutto quando si inviano “bufale”. Non e’ buona norma mettere gli indirizzi email di persone che non si conoscono nel campo A: (o To:) né Cc: nelle email, ma si deve utilizzare il campo Ccn: (o Bcc:). ualche informazione in più e scritta in modo semplice, potete trovarla in questa pagina di Wikipedia. Ne cito una parte:
Quando l’e-mail viene utilizzata per diffondere messaggi a molte persone che non si conoscono tra loro (ad esempio comunicati pubblici, annunci, messaggi spiritosi più o meno utili), il fatto che ciascun destinatario possa sapere chi sono gli altri destinatari e i loro indirizzi non è in generale opportuno, per ragioni di privacy e di sicurezza.
In particolare, se si invia un messaggio ad un gran numero di persone che non necessariamente si conoscono tra di loro, costoro non necessariamente saranno d’accordo che il loro indirizzo, ed il fatto che hanno ricevuto quel messaggio, sia reso noto ad estranei.
Inoltre, molti worm (sono quasi del tutto simili ai virus, ndr.) si propagano per e-mail, e utilizzano gli indirizzi presenti nei messaggi per diffondersi. Inviare un messaggio con gli indirizzi dei destinatari in chiaro significa quindi esporre tutti i destinatari ad un ulteriore rischio di contagio se uno di loro viene contagiato. Per ovviare a questo problema, è consigliabile utilizzare in questi casi il Bcc: (o Ccn:), oppure una mailing list .
Allegati in formato doc di Word
application mswordLa mail in questione contiene un allegato in formato doc di Word.
Cosa significa? Che per aprire quel documento sono costretto ad acquistare un software proprietario, un programma di cui non ho bisogno. Non pensate “tanto Word ce l’hanno tutti”: non solo non è una giustificazione valida, ma è addirittura sbagliato e controproducente per tutti.
Ma perché accanirci con Word? Perché ciò che sembra un innocente file contenente del testo, porta in realtà con sé numerosi problemi:
buco della serraturasicurezza per voi: lo sapevate che nei file di Word sono inclusi alcuni dati riguardanti il vostro computer ?
Già! Non viaggia solo il testo con il file .doc, ma altre informazioni che riguardano il vostro computer, il nome e il cognome a cui Word è registrato e altro.
Potete constatare voi stessi che è vero: questo è il link alla pagina ufficiale di Office nel sito della Microsoft, che spiega come rimuovere tali dati. In alternativa usate DocScrubber.
Ciò che mi spaventa di più è che, molto tranquillamente, la suddetta pagina del sito della Microsoft, titola “Rimozione di informazioni personali e dati nascosti dai documenti di Office“… come se fosse una cosa normale inserire dati riservati in documenti di testo: roba da matti! Usate OpenOffice.org e non avrete di questi problemi.
In conclusione, se ci tenete alla vostra sicurezza e alla vostra privacy, non allegate file doc.
mazzo di chiavisicurezza per chi lo riceve: dovete sapere che i file doc possono contenere macro virus; essi sono dei particolari tipi di virus informatici in grado di essere veicolati da tali file e di entrare in azione all’apertura del documento. Per questo motivo molti antivirus (chi usa Windows conosce la parola antivirus, chi usa GNU/Linux un po’ meno…. :-) questa non potevo lasciarmela sfuggire… ) controllano sempre i virus in questi tipi di file; è lo stesso motivo per cui OpenOffice.org avverte, all’apertura di un file .doc, che disattiverà le macro.
In ultimo, tutti i file generati con uno dei vari programmi di Microsoft Office possono contenere macro virus: doc, xls e ppt sono egualmente a rischio.
pinguino TUXlibertà di leggere il contenuto: gli allegati Word sono fastidiosi, ma soprattutto impediscono alle persone di passare al Software Libero.
La maggior parte degli utilizzatori di computer usa Microsoft Word. Questo è un problema per loro, perché Word è un software proprietario, che nega ai suoi utenti la libertà di studiarlo, modificarlo, copiarlo e ridistribuirlo.
Inoltre, visto che Microsoft cambia il formato dei file di Word ad ogni versione, i suoi utenti sono intrappolati in un meccanismo che li obbliga ad acquistare ogni aggiornamento, che desiderino cambiare o meno.
Potrebbero anche scoprire, tra qualche anno, che i documenti Word che scrivono oggi non sono più leggibili con la versione di Word che staranno usando allora. Io ho scelto di non essere schiavo di questa tecnologia sulla quale non ho nessun controllo nè potere, per cui… fermiamo gli allegati in formato doc.
Super-riassumo
La catena di Sant’Antonio in oggetto è effettivamente ciò che è, una bufala, ma “ben fatta”, se così si può dire: non prende in giro nessuno, apre gli occhi su una problematica reale, non tenta di spillare soldi; ciò che fa di sbagliato è utilizzare il nome e la fama di Beppe Grillo e del suo blog per rendere più credibile l’azione.
Va aggiunto però che, prima di rimetter circolazione questa mail, come altre e-mail simili, bisognerebbe prima verificare su Internet se è effettivamente una bufala oppure no: gli strumenti ci sono.
Se poi, proprio non potete fare a meno di inviarla, fatelo almeno seguendo i 2 semplici criteri di netiquette, ovverosia le norme di educazione in Internet, che ho elencato sopra, e cioè:
inviare le email a molti contatti, soprattutto se non si conoscono, utilizzando il campo Cc, A o To è sbagliato, si devono usare i campi Ccn (o Bcc)
non allegate file in formato DOC in quanto possono essere nocivi, per voi che li inviate perché contengono dati riservati, per chi li riceve perché possono contenere virus, per tutti perché deve essere possibile non comporare per forza Word di Microsoft per leggere del semplice, banalissimo testo.
note tratte da http://bubbakk.ivellezza.it/
Ci sono volute ore per estrarre in conducente dal mezzo, trasportato in ospedale, le sue…
Grande successo domenica 15 dicembre al Salone Borsa della Camera di Commercio di Messina per…
Il fermo tra Sant’Agata e Buonfornello. il camion trasportava metano (altro…)
A Brolo, un nuovo tentativo di truffa è stato sventato grazie alla prontezza e alla…
Ritorna, a Barcellona PG, il presepe di Serena Lo Conti: un’opera d’arte tra tradizione e…
“IIS Antonello”: progetto lettura con il testo Parallelo Sud (altro…)