La titolare dell’impianto costretta a chiudere l’area della piscina per gli insostenibili costi dell’energia elettrica e del gas. E tranquillizza i suoi clienti: “Manteniamo comunque aperta la palestra, anzi potenziamo le attività nella sala aerobica, nella sala attrezzi e nella zona relax”.
Caro bollette: “Costi più che triplicati”
La crisi energetica e il conseguente incremento dei prezzi di luce e gas pesa sulle tasche di famiglie e imprese.
Lo sanno bene i gestori di piscine e palestre, che a causa del caro bollette faticano ad andare avanti.
Così Gabriella Galofaro, titolare del centro fitness “News Olympus” ha dovuto, in queste ore, prendere una drastica decisione.
Chiudere la piscina.
“I costi per mantenere alla temperatura ideale oltre che l’acqua anche i locali sono diventati insostenibili, l’aumento del costo dell’energia non mi consente più di gestire le attrezzature in modo economicamente equilibrato e socialmente sostenibile, e non potendo riversare questi costi sulla retta mensile di chi frequentava la piscina, ne poterli da sola sopportarli, ho deciso, responsabilmente ma con grande rammarico di chiudere momentaneamente la piscina, sia per le attività riabilitative che per quelle ludiche e sportive. Un blocco stagionale. Infatti penso di riaprire il tutto in primavera”.
Ma continua l’istruttrice di fitness, “Resta perfettamente operativa a palestra, anzi stiamo potenziano le attività nella sala aerobica, nella sala attrezzi e nella zona relax con delle novità che pubblicizzeremo nei prossimi giorni”.
“Noi non vorremmo mollare mai – dice per concludere la Galofaro – non era bastato il Covid a mettere in ginocchio, avevamo imparato ad adattarci ai più rigidi protocolli sanitari, ma davanti a bollette sempre più salate c’è davvero poco da fare”.
Un destino, quello della chiusura delle piscine che si sta prospettando per molti gestori. Infatti le bollette che prima erano sui settemila euro mensili, ora sono lievitate addirittura a diciotto, superiori di due volte e mezza. Vale per l’energia elettrica ma vale anche per il gas, con i consumi che inevitabilmente aumenteranno ancora con l’avvicinarsi della stagione invernale. E con luce e gas sono aumentati anche il cloro, i concimi, tutto quello che si può pensare possa far parte della gestione ordinaria di un impianto.
Il problema diventa sociale
Da registrare lo lo sfogo di Giampaolo Duregon, presidente dell’Anif, associazione nazionale impianti sport e fitness. “Non possiamo perdere questo grande patrimonio sociale, rendendo molto difficile se non impossibile la sopravvivenza di migliaia di centri di un settore così centrale per la società”, ha tenuto a precisare. Durgon lancia un allarme: “Il caro bolletta già pesava notevolmente sui centri sportivi, energivori per il tipo di attività che fanno. Ora siamo davanti a una prospettiva insostenibile”.
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