La nota a Zingaretti dai militanti ed ex dirigenti PD-GD Sicilia Elvira Martino, Ruggero D’Amico, Chiara Puccio, Fabrizio Pitarresi, Gabriele Scalia,Laura Elici e Carlo Spataro
in primo luogo volevamo congratularci con te.
L’affluenza registrata alle primarie del 3 Marzo ci consegna un partito premiato dalla partecipazione e che continua a essere punto di riferimento del popolo del centrosinistra. Vincere la competizione delle primarie ti consegna una grande responsabilità: arginare i populismi e fare opposizione alle politiche scellerate dell’attuale governo.
Per fare questo avrai bisogno delle giovani e dei giovani militanti siciliani che credono nel ruolo del Partito Democratico.
Le ultime stagioni vissute all’interno del partito, per chi come noi ha militato nei circoli e negli organi di partito, sono state difficili e hanno visto uno scollamento di elettori e militanti con la classe dirigente.
Una classe dirigente che, con il tuo impegno, deve tornare a essere rappresentativa dei valori che il Partito Democratico si impegna a portare avanti.
Per questo ti chiediamo da subito un segnale forte: coinvolgi i giovani, gli outsider, coloro che, pur militando, sono sempre stati oscurati dalle presenze ingombranti di deputati di vecchio corso e senatori navigati.
Includi nella dialettica del nostro partito chi ha sempre militato nell’ombra a beneficio inconsapevole di un sistema che ormai non rappresenta più la categoria sociale che maggiormente può guardare al futuro: i giovani.
Le primarie sono state partecipate, è vero, ma non dai giovani del nostro paese. La politica del nostro partito deve guardare alla formazione di una classe dirigente che parta da scuola e università; che coinvolga le aspettative e le aspirazioni della generazione dei Millennials; che renda il linguaggio della politica adatto ai più giovani senza esasperati nuovismi.
Chiudiamo questa breve lettera chiedendoti di essere il rinnovamento che professi sin da subito coinvolgendo i giovani, slegandoli dalla logica dell’appartenenza a una o l’altra corrente, ma legandoli a doppio filo al futuro del Partito Democratico.