Dopo il ritrovamento del corpo senza vita di Viviana Parisi sono in corso battute “a pettine” con l’ausilio del GPS in un vasto territorio coperto da macchia mediterranea
Sono in media trenta le persone, tra volontari e funzionari del Dipartimento Regionale di Protezione Civile che da mercoledì scorso sono impegnate nelle operazioni di ricerca dei due dispersi, madre e figlio di 4 anni, il cui epilogo delle ultime ore ha portato al ritrovamento del corpo senza vita della donna, che si chiamava Viviana Parisi e viveva con il marito a Venetico, sempre in provincia di Messina.
Le ricerche adesso continuano in una corsa contro il tempo per ritrovare il piccolo Gioele Mondello. Il personale di protezione civile sino ad oggi ha potuto contare anche sull’apporto di dieci cani da ricerca che si sono alternati nel teatro delle operazioni, una vasta area caratterizzata da macchia mediterranea e interessata da animali selvatici, a ridosso del viadotto autostradale dove è stata vista per l’ultima volta Viviana Parisi, prima di far perdere le proprie tracce.
Il dispiegamento dei volontari di PC, che operano in perfetta sintonia con la Prefettura e l’autorità giudiziaria, è stato disposto dal direttore della Protezione Civile Salvo Cocina e si protrarrà sino all’ottenimento di risultati concreti o fino ad eventuali disposizioni del Prefetto, che detiene il coordinamento delle ricerche. In queste ore – come documenta la foto – si sta svolgendo una battuta di ricerca “a pettine” con l’ausilio di unità cinofile e sistemi GPS.