Aggrediti 4 militanti da un gruppo di antifascisti, incediate 2 auto e fuoco alla sede di CasaPound.
Tutto questo è scatenato e ruota intorno alla presentazione del libro “Nessun Dolore” programmata per il prossimo 23 marzo allo store della Mondadori. Iannone “non ci lasceremo intrimidire”. Ed a Parlermo torna il clima degli anni settanta.
Il comunicato di CasaPound pubblicato su facebook.
“Un agguato in pieno stile mafioso: 30 antifascisti armati di bastoni e bottiglie che attendono quattro ragazzi e tre ragazze all’uscita di un pub e li aggrediscono, esaltati dall’odio cieco di chi è pronto a tutto pur di imporre la propria volontà. Poi, messi in fuga dalla polizia, passano alle intimidazioni da professionisti del racket: danno fuoco a due auto e alla sede di CasaPound Italia e lasciano scritte farneticanti sui muri. Questo è quello che è accaduto nella notte a Palermo, a 24 ore di distanza dalla devastazione del Mondatori multicenter di via Ruggero Settimo, la libreria che il 23 marzo ospiterà la presentazione del romanzo di Domenico Di Tullio ‘Nessun dolore, una storia di CasaPound’.
Ma, ribadiamo, CasaPound Italia non si lascia intimidire.
Il 23 a Palermo ci saremo, comunque, e ci auguriamo che le istituzioni siano con noi’’.
Lo afferma il presidente di CasaPound Italia, Gianluca Iannone, in relazione all’agguato di venerdì notte a Palermo, nel quale sono rimasti feriti due militanti dell’associazione.
‘’Doveva essere un normalissimo sabato sera – racconta Francesco Vozza, rappresentante degli studenti di Lettere e Filosofia e dirigente di Cpi Palermo – una birra e quattro chiacchiere in un pub vicino via Dante, in pieno centro storico. Usciti dal locale, mentre ci incamminiamo verso le nostre macchine, alle due del mattino, di colpo alle nostre spalle parte la carica di una trentina di ‘persone’ armate di bastoni e bottiglie. Ci puntano. Noi siamo solo in quattro (uno è un quindicenne), con noi ci sono anche quattro tre ragazze, ma a loro non interessa nulla: due dei nostri vengono afferrati, scaraventati a terra e bastonati in ogni modo.
A un tratto una volante della polizia nota l’aggressione e interviene…. Sembrava finita e invece dopo pochi minuti squilla il telefono e arriva la chiamata che non puoi mai aspettarti: è un altro dei nostri militanti che ci riferisce che la nostra sede insieme a due automobili e la facciata stessa del palazzo sono stati incendiati. Sul muro una scritta: ‘FASCISTI=SBIRRI’”.
‘’Due ragazzi in ospedale, una ferocia e una determinazione che non possono essere restare impunite, tanto più quando a mettere in pratica una tale violenza sono soggetti perfettamente riconoscibili, sedicenti democratici che di giorno organizzano presidi e di notte agguati mafiosi – afferma il coordinatore regionale di CasaPound Italia Sicilia Andrea La Barbera . A questo punto la nostra diventa una battaglia di libertà che non può che essere condivisa da tutti i cittadini che rifiutano prepotenza e mentalità mafiosa. Chiediamo al questore di intervenire e al rettore dell’Università degli Studi di Palermo di far sgomberare subito il box del collettivo di Lettere e Filosofia e il centro sociale Anomalia/Ex-Karcere che occupa abusivamente i locali del nostro ateneo ( il box di fronte l’aula seminari della facoltà di Lettere e l’ex Consorzio Agrario di via Archirafi ). E’ proprio da questi loro luoghi di aggregazione che partono tutte le aggressioni fisiche a danno di numerosi studenti colpevoli soltanto di pensarla diversamente da loro.
Noi il 23 marzo alla Mondadori ci saremo, affinché la libertà sia più forte dell’odio’’.
Per la cronaca qualche giorno fa “stelle a cinque punte” e scritte ‘’Combatti il fascismo, boicotta Mondadori” erano apparse sulle due vetrine della libreria di via Ruggero Settimo a Palermo, insieme a manifesti per annunciare un ‘’presidio democratico’’ contro Casapound e la Mondadori.
Il rischio è che in questo clima salti la presentazione del libro come già avvenuto l’11 febbraio scorso ‘’per motivi di ordine pubblico’’.
A tal proposito Andrea La Barbera, coordinatore di CasaPound Italia Sicilia ha detto: ‘’Ci chiediamo cosa stia succedendo a Palermo se anche la presentazione di un romanzo diventa una questione di ordine pubblico, se le forze dell’ordine non sono nemmeno in grado di garantire ai cittadini la possibilità di frequentare una libreria.
La città non può essere ostaggio di pochi facinorosi dei centri sociali che fomentano l’odio e inneggiano apertamente alla violenza fisica verso chi la pensa diversamente.
Stanotte si sono viste girare per i quartieri di Palermo squadre di 30 persone, un numero che va ben oltre la solita squadra di attacchinaggio e che somiglia semmai a una ronda.
L’intento di queste persone è chiaro: convincere la Mondadori ad annullare per la seconda volta l’evento, secondo una chiara logica mafiosa che dovrebbe far orrore a tutti i siciliani, anche ai sedicenti democratici, che nella loro insipienza ritengono pericolosa perfino al presentazione di un romanzo edito da Rizzoli’’.
‘’E’ chiaro che il 23 marzo – afferma Gianluca Iannone, presidente di CasaPound Italia – la presentazione di ‘Nessun dolore’ si svolgerà ad ogni costo.
Nella logica dello scontro non ci vogliamo entrare, ma pretendiamo che venga garantito il diritto di ogni cittadino a non essere ostaggio della violenza e della sopraffazione:
CasaPound Italia non si lascerà certo intimidire dalla logica mafiosa degli antifascisti, che si nascondono dietro parole come democrazia ma si firmano utilizzando macabri simboli come le stelle a cinque punte, e ci aspettiamo che le istituzioni facciano altrettanto’’.
CasaPound Palermo