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CASAMASSIMA (BA) – Corteo Storico di Corrado IV di Svevia

XIII Corteo storico: e’ di scena la corte

Quattrocento figuranti, di cui circa 150 bambini delle scuole locali; la collaborazione di numerose associazioni tra cui i Falconieri del Melfese e gli sbandieratori di Carovigno;  la presenza di personaggi di diversi cortei della Regione : sono queste le novità di rilievo della XIII edizione del Corteo Storico Corrado IV di Svevia.

L’evento, organizzato dall’Associazione Turistica Pro Loco di Casamassima con il patrocinio della Repubblica Italiana, del Consolato Onorario del Belgio e della Germania, della Regione Puglia e della Provincia di Bari, del Comune e del Rotary Club di Casamassima, si aprirà sabato 3 ottobre con gioghi medievali per bambini presentati dall’Associazione Emmaus nella villa comunale a partire dalle h.16, insieme a spettacoli di trampolieri e mangiafuochi. Domenica 4 ottobre il Corteo sfilerà per le strade del centro con partenza alle h.17 da Corso San Sabino, con arrivo in piazza Moro dove si rievocheranno l’udienza e l’investitura alla Corte Imperiale tra spettacoli di sbandieratori, mangiafuochi, fachiri, combattimenti, falconieri e danze medievali. Tra le autorità locali che hanno confermato la propria presenza alla manifestazione, il Presidente della Provincia di Bari, dott. Schittulli.
La Pro Loco di Casamassima, rievoca nel “Corteo Storico di Corrado IV di Svevia” la resituzione del feudo a Roberto da Casamassima avvenuto nell’aprile del 1252, durante l’azione di ripresa dei territori dell’Italia Meridionale sotto la Corona Sveva. La pergamena che testimonia l’evento è conservata nell’archivio storico della Biblioteca Nazionale di Bari e riguarda la reintegra del feudo di Casamassima al nobile “Roberto de Casamaxima” da parte di “Conradus Dei gratia Romanorum in regem electus semper Augustus Jerusalem et Sicilie rex”.
La concessione del “privilegium” riparava un errore di Federico II, che anni prima aveva destituito dalla titolarità Giovanni, padre di Roberto, senza tener conto che il feudo era stato concesso “in capite” (dipendenza diretta del Barone dall’Imperatore) nel 1195 da Enrico VI di Svevia, padre di Federico II, a Guidotto Massimo padre di Giovanni “pro se et heredibus”.
Nel corteo è anche rievocato il senso di giustizia dello sfortunato Imperatore Corrado IV, impedito dalla sorte, la cui vera e complessa personalità non è del tutto conosciuta. La concessione del feudo regolata secondo il diritto “Francorum”, l’obbligatorietà del nome di famiglia corrispondente a quello del feudo concesso “Casamaxima”.
Il suo esercito, a dire del cronista Matteo Spinelli, era costituito da Lombardi, Todichi e Saracini.

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