In vista dell’apertura del presidio politico e alla luce di “segnali” colti arriva il comunicato stampa del movimento. Dissenso per l’attività del Movimento della tartaruga anche a Messina (nella foto i manifesti imbrattati). Ma l’attività di CasaPound a Catania continua ed è partita la raccolta firme per la presentazione delle liste alle prossime elezioni Politiche. La sottoscrizione proseguirà tutti i giorni (10-12 e 16.30-) nella sede in via Mascali 1 (p.zza Idria).
Il comunicato
CasaPound Catania in un presidio di legalità’, altro che mafia!
Nelle ultime settimane, il supponente atteggiamento della sinistra antifascista catanese ha spinto un numero imprecisato di organizzazioni della cosiddetta società civile ad aderire -con stile inconfondibile- e sponsorizzare una pagina Facebook denominata “Non vogliamo CasaPound” e a promuovere varie manifestazioni contro l’apertura di una sede di CasaPound Italia a Catania in piazza Idria.
In questo mese, abbiamo letto minacce, assistito a violenze verbali in filmati con 40 manifestanti, ad atti intimidatori come la ripetuta manomissione dei lucchetti e delle serrature e diverse scritte murali di “benvenuto”.
Tutto questo senza avere certezza che quell’immobile in via Mascali, 1 (piazza Idria), avesse a che fare con CasaPound Italia Catania, considerando che all’esterno ed all’interno dello stesso, ancora non ci sia una bandiera, uno stemma, una qualsiasi cosa riconducibile a CasaPound Italia.
In questo clima di pressappochismo, vari media hanno riportato dichiarazioni di organizzatori della manifestazione senza alcun contraddittorio con il responsabile locale di CasaPound Italia – Catania, denotando carenza di professionalità e diligenza sulle informazioni assunte.
L’atmosfera, infine, è così pesante che persino l’illuminazione pubblica intorno all’isolato non ha funzionato per tre settimane malgrado i due solleciti di intervento. Invero chi conduce l’immobile, e scrive la presente, è il presidente della Ecosezione “Centro Studi Luogo Globo”, e non si sente per nulla razzista, omofobo o dedito a collusioni con la mafia o chicchessia, essendo invece dichiaratamente schierato contro l’illegalità sotto ogni forma, spessore o manifestazione.
Lo dimostra – nei fatti – il recentissimo procedimento denominato Piramidi (rubricato al n.15713/2012 R.G.N.R. e 10389/2013 RG GIP), nell’ambito del quale la predetta associazione – prima semplice persona offesa dal reato – si è costituita (con riconoscimento giudiziario) parte civile, sia nel processo celebrato nell’aula bunker di Bicocca innanzi al G.U.P, sia innanzi il Tribunale di Catania Prima Sezione Collegiale.
L’associazione ambientalista Ecosezione “CENTRO STUDI LUOGO GLOBO” (aderente al coordinamento regionale del Movimento Azzurro), infatti, svolge l’attività di protezione dell’ambiente, nonché di monitoraggio del territorio, affinché possa essere pienamente garantito il rispetto delle norme a tutela dell’ambiente.
Premesso ciò, appare veramente fuori luogo tacciare chi scrive di essere un delinquente o un mafioso, essendo invece in atti (e non nelle loro ridicole fantasie) la prova della legalità e del contesto civile in cui si muove da sempre lo scrivente e l’associazione dallo stesso rappresentata.
Una parte dell’immobile, autonoma rispetto al resto, sarà di pertinenza di un altro gruppo di volontariato il “Movimento Associazioni Operatori per la Sicurezza e Difesa Diritti Disabili Onlus” sezione di Catania diretta da un nostro stimato volontario già vittima del dovere perché ferito in conflitto a fuoco con ‘ndranghetisti.
Ebbene, dopo attenta valutazione, le due associazioni ritengono di voler dare un forte segnale contro l’atteggiamento da “bulli di periferia” che hanno molte organizzazioni della sinistra antifascista catanese, già note per le loro posizioni ottuse e “democratiche” a senso unico.
Non Vogliamo supinamente subire tutto questo: il nostro operato è a tutela del territorio ed è contro ogni tipo di attentato, minaccia e violenza. Per questo motivo l’Ecosezione “Centro Studi Luogo Globo” darà la immediata disponibilità dell’immobile a CasaPound Italia sede di Catania, perché nessuno si può sostituire alle Istituzioni democratiche preposte alla verifica ed al controllo dei movimenti politici.
Chi li accusa di omofobia, razzismo, collusione con la mafia e tanto altro ancora, non ha la minima idea chi siano i militanti di CasaPound Italia a Catania, che è invero formata da donne, padri di famiglia, professionisti, artigiani, imprenditori e, purtroppo per loro, disoccupati.
Pertanto, la nostra sede sarà aperta a tutte le persone che vogliono il bene del nostro territorio e che ritengano di volerci aiutare nel sostenere la causa degli Italiani.
Appena aperta la sede, i nostri volontari e i militanti di CasaPound Italia – Catania inizieranno a fornire tutti gli aiuti possibili, ai cittadini catanesi che ne facciano richiesta e che versino in condizioni sociali disagiate.
I “democratici” antifascisti si occupino piuttosto dello sfascio urbano e umano provocato dal loro sindaco, noi lottiamo per una Catania diversa.”
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