Parlando dell’inchiesta che in venti mesi di lavoro, ha visto scorrere la testimonianza di 45 persone finite nelle seimila pagine di documenti Amoddio (pd)  ha detto:«Un lavoro puntale e approfondito. In quella caserma avvenivano gravi atti di violenza, non riconducibili a semplice goliardia» .
«Non abbiamo mai creduto né al suicidio né al fatto che mio figlio fosse salito volontariamente su quella torretta» dice ora la mamma di Emanuele, Isabella Guarino. «Spero che qualcuno fra i militari si faccia avanti e racconti cosa è accaduto quella notte, spero che qualcuno si metta una mano sulla coscienza e senta il bisogno di parlare» aggiunge. «Ricordo bene il muro di quei giorni, quando io chiedevo di indagare, di capire come era stato ucciso mio figlio e incontravo sguardi vuoti, bocche che non mi dicevano né un sì, né un no».

La presidente dell’organismo parlamentare, presentando la relazione finale, votata oggi all’unanimità, ha sottolineato come “la consulenza cinematica di tecnici specializzati abbia accertato che la presenza di una delle scarpe dello Scieri ritrovata troppo distante dal cadavere, la ferita sul dorso del piede sinistro e sul polpaccio sinistro sono del tutto incompatibili con una caduta dalla scala e mostrano chiaramente che Scieri é stato aggredito prima di salire sulla scaletta”.

La commissione ha fatto emergere “le falle e le distorsioni di un sistema disciplinare fuori controllo ed ha rintracciato elementi di responsabilità depositandoli presso la Procura della Repubblica di Pisa”. La presidente parla di “errori grossolani e responsabilità evidenti”, nonchè “numerose anomalie nell’effettuazione dei rilievi e dei sopralluoghi sulla scena del crimine: dalle audizioni degli stessi carabinieri che effettuarono i rilievi, apprendiamo che intervennero tre nuclei diversi dell’Arma dei Carabinieri e che le operazioni di rilevamento presero avvio in assenza del Pm e senza la presenza dei Ris. Il cadavere di Scieri fu manipolato per estrarre dal marsupio il telefono cellulare del ragazzo e risalire al suo numero di telefono”.

Scieri aveva 27 anni

Ieri Fabio Granata ha detto: ...tutti sanno quanto io possa tenere alla Memoria di Lele e quanto abbia lottato insieme alle ragazze e ai ragazzi a lui più vicini per l’accertamento della Verità sulla sua morte…ma troveremo tutti pace solo quando si sapranno i nomi dei responsabili e di chi li ha coperti e sopratutto quando la pagheranno cara..
Che non si era suicidato e che non era caduto casualmente lo sapevamo già ….