CASO SINDONI – Emergono nuovi dettagli
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CASO SINDONI – Emergono nuovi dettagli

Una storia che diventa sempre più complessa, è quella che si svela con l’operazione dei militari della Guardia di Finanza che ha portato agli arresti domiciliari l’ex sindaco Enzo Sindoni. La vicenda, intricata e ancora avvolta da numerosi interrogativi, e offre nuovi particolari che alimentano il dibattito sulle accuse.

L’operazione, condotta ieri ha visto non solo la notifica degli arresti domiciliari a Sindoni, ma anche la perquisizione del suo domicilio, senza tuttavia portare alla luce prove o elementi sottoposti a sequestro. Dopo le formalità di rito presso il Commissariato di Polizia di Capo d’Orlando, Sindoni è tornato al suo domicilio, con l’interrogatorio di garanzia previsto nei prossimi giorni.

Uno dei punti chiave di questa vicenda è rappresentato dalla circostanza che Sindoni sia indicato nel comunicato stampa della Guardia di Finanza come l’unico responsabile delle contestazioni. Tuttavia, ciò sembra entrare in conflitto con il provvedimento emanato dal Tribunale di Patti. Allo stesso modo, la contestazione di una presunta malversazione di 200.000 euro sembra essere messa in discussione, poiché si sostiene che tale cifra derivi da un normale prestito bancario anziché da un finanziamento statale.

Un aspetto che ha sollevato ulteriori interrogativi – Sindoni è difeso dall’avvocato Carmelo Occhiuto –  è la contestazione di aver indicato in bilanci un credito inesistente superiore a 2 milioni di euro. Questa accusa sembra essere smentita da una sentenza della Cassazione del 2019, che ha dichiarato il credito legittimo e riconosciuto. Questo dettaglio aggiunge ulteriori complessità alla vicenda anche in relazione alla solidità delle prove presentate.

Infine, emerge una questione temporale che suscita qualche perplessità: il provvedimento cautelare è stato eseguito a 15 mesi dalla richiesta, effettuata quando l’indagine era ancora in corso. Tuttavia, l’indagine è ormai conclusa, e l’udienza preliminare è fissata per il prossimo 28 gennaio.

Se la tempistica dell’arresto solleva interrogativi, sulla sua necessità e sulla finalità giudiziaria di tale decisione, rimangono aperte diverse questioni che verranno affrontate durante il confronto tra accusa e difesa in un prossimo  appuntamento processuale.

 

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Autore:

redazione


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