Ieri sera, qualora ve ne necessitasse conferma, il parco del castello si conferma lo “scrigno” ideale per ospitare eventi culturali e di spessore, diventando palcoscenico naturale per la “Cavalleria Rustica” .
Grandi consensi per questa inedita progettazione artistica de “Cavalleria Rusticana” di Pietro Mascagni, per la regia di Carmelo Agnello: uno spettacolo di livello assoluto, incastonato nella cornice naturale e privilegiata del Castello di Brolo.
Un pubblico numeroso, incantato ed entusiasta, ha applaudito la regia e l’intero cast di attori che fanno parte di un progetto artistico-musicale voluto dall’Unione Terra dei Lancia nato sinergicamente tra i comuni di Brolo e Ficarra.
Un evento che ha confermato la potenzialità straordinaria del Castello e del suo centro storico che, adeguatamente valorizzato, può rappresentare un elemento chiave di promozione turistica e di sviluppo economico.
In parole povere il futuro sviluppo di Brolo.
Tornando alla rappresentazione scenica vista a Brolo che faceva parte del programma di “Nebrodi inCanto – Parola, spazio, musica – dal titolo “Scene d’opera”.
Il Festival era partito da Ficarra lo scorso 26 luglio si è concluso ieri era a Brolo ed è stato un laboratorio di formazione scenica e di regia lirica. L’evento ha coinvolto Sinagra, Capo d’Orlando, Castell’Umberto, Mirto e Brolo.
Ficarra, che ha accolto artisti, cantanti e quant’altro, anche questa volta si conferma polo d’attrazione culturale grazie anche al certosino lavoro svolto in questi anni da Mauro Cappotto, l’assessore alla cultura – ed al lavoro di recupero storico-architettonico avviato dall’allora sindaco Basilio Ridolfo ed ora continuato da Gaetano Artale, attuale primo cittadino.
Brolo ha dunque ospitato ieri sera “l’ultima tappa” del Festival giunto alla sua 6^ edizione.
Il programma della serata brolese ha visto fortemente coinvolta l’assessore alla cultura brolese Maria Vittoria Cpriano:
Parte prima
Scene d’opera
Gomez, «Ave Maria», Coro «Sine nomine» (Palermo), dir. Salvatore Scinaldi
W. Gluck, Elena e Paride, «Oh,del mio dolce ardore» – Elena Scopinaro (Italia)
A. Mozart, Così fan tutte, «Soave sia il vento» – Marcus Jackhelin Dawson (Norvegia), Marie-EliseHerredsvela (Norvegia), Maria Maelan Bill ((Norvegia)
A. Mozart, Le Nozze di Figaro, «Via resti servita » – Naoko Yokuchi (Giappone), Marie-EliseHerredsvella (Norvegia)
Rossini, L’Italiana in Algeri, «Le femmine d’Italia» – Giuseppe Esposito (Italia)
Verdi, Rigoletto, «Tutte le feste al tempio» – Kaorilijima(Giappone), TorbjornLiaaen (Norvegia)
Puccini, La Bohème, «Dondelietauscì» – Chikako Nishimura (Giappone)
Puccini, La Bohème, «Quando men vo» – Maki Fukuoka (Giappone)
Bellini, I Capuleti e i Montechi, «Oh quante volte» – Naoko Yokouchi (Giappone); «Vissid’arte»: Line Jorgensen (Norvegia)
Pianoforte: Satoko Kawabata e Salvatore Scinaldi
Parte seconda
Cavalleria rusticana
Melodramma in un atto di Pietro Mascagni – Libretto tratto dalla novella di Giovanni Verga – Prima esecuzione : 17 maggio 1890, 1890
I Personaggi :
Turiddu – Emils Klauzs (Lettonia)
Santuzza – Ana Petricevic (Serbia)
Alfio – Giuseppe Esposito (Italia)
Mamma Lucia – Marie\EliseHerredsvela (Norvegia)
Lola – Gabrielle Goudard (Francia)
Regia: Carmelo Agnello
Formazione vocale: Elisabeth Norberg Schulz, Matthew Marriot
Preparazione scenica: Stella Moretti
Pianoforte: Salvatore Scinaldi
Assistente alla direzione del coro: Gabriele Camiolo
Coro del festival: Christine Bou Zeid (Libano), Mathias Myrling Gotaas (Australia), TorbjornLiaaen (Norvegia), Rizkallah Georges Akiki (Libano), Jacopo Urso (Italia), Gacia Danaoghlian (Libano), Naoko Yokoushi, Marcus Jakhelin Dawson (Norvegia), Kaorilijima (Giappone), Frida Augusta Gudim (Norvegia), Elena Scopinaro (Italia) Jacopo Urso (Italia), Gabrielle Goudard (Francia), Cathrine Berle (Norvegia), Maria Maelan Bill (Norvegia), Hilde ToresdattenTangen (Norvegia).
Coro « Sine Nomine » di Palermo (ChiaraAlbamonte, Antonella Lo Monaco, ChiaraPresti, Dalila Tomasino, Erica Contorno, Fabiana Ambra, GuilianaContorno, Martina Saviano, Sofia Migliara, Andrea Sampino, Claudio Ruggieri, Domenico Marraffa, Gabriele Camiolo, Manfredi Vitale, Mario Artale, Antonino Spataro, Simone Cannella).
Attrezzi: Mauro Cappotto
Costumi: Museo del costume di Mirto (dir. arch. PippoMiraudo)
Acconciature: Jacqueline
La storia.
In un paesino della Sicilia (Vizzini), il giorno di Pasqua. Turiddu è fidanzato con Santuzza ma è sempre viva la sua passione per Lola, la giovane ragazza incontrata prima di partire a fare il militare e ormai sposata con Alfio, il carrettiere.
Santuzza sa che Turiddu ama ancora Lola, che i due amanti continuano a vedersi e cerca conforto da Mamma Lucia, la madre di Turiddu.
La risposta della madre che sa tutto della situazione del figlio la lascia sconfortata, non vuole brighe.
L’incontro con Turiddu e poi con Lola non fa che accentuare il dolore della ragazza che decide di rivelare al marito la verità…
È Pasqua, il rito di risurrezione si tramuta in rito di morte.
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