CASTELL’UMBERTO – Al via sabato 16 il concorso fotografico indetto dal Comune “Bacio sotto il vischio di Castell’Umberto”
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CASTELL’UMBERTO – Al via sabato 16 il concorso fotografico indetto dal Comune “Bacio sotto il vischio di Castell’Umberto”

IL BACIO NATALIZIO? MEGLIO SOTTO IL VISCHIO – PER GLI ANDER 70 PRIMA UN BUON PASTO A PIANO COLLURA

Al via sabato 16 il concorso fotografico indetto dal Comune “Bacio sotto il vischio di Castell’Umberto”.

Il contest portafortuna, a suon di baci, vuole arricchire la scaletta natalizia avviata con l’accensione dell’albero e l’inaugurazione del “Villaggio degli Elfi e di Babbo Natale nel Parco delle Rimembranze. Prime donne della gara l’arco di vischio, che fa bella mostra di se sotto il portico dell’ex casa del fascio, oggi Biblioteca comunale e naturalmente i baci.

Ecco le regole:

Scattare una foto sotto il vischio presente alle Scale del Fascio; Pubblicarla su Facebook taggando la pagina “Comune di Castell’Umberto” e su Instagram inserendo “@comunedicastellumberto” e l’hashtag “#kisssottoilvischiodicastellumberto”.

Ad essere premiata sarà la foto che riceverà il maggior numero di like. Ci si potrà baciare sotto il vischio fino a sabato 6 gennaio il termine ovviamente è a fini concorsuali. Nulla toglie però… anzi… che dopo lo si potrà fare però fuorigara. E gli ultrasettantenni? In gara anche loro non prima però di un buon pranzo, sempre sabato sedici alle 12 presso il Palazzetto di Piano Collura.

L’Amministrazione comunale infatti ha organizzato loro per questo Natale una rimpatriata “A tavola” previa conferma telefonica al n. 0941439026.

Nell’Isola per cuore, si sa, non siamo secondi a nessuno come testimonia “Piazza del bacio sublime” a Fiumefreddo di Sicilia o, per restare sui Nebrodi, la poesia “A Turri di Ciauli”, scritta dalla mamertina Nina Giardinieri, e musicata da Vittorio Ocera accompagnato al flauto di Salvatore Ferrisi.

la credenza popolare

Ma quali sono le origini di questa credenza?

La leggenda arriva dal grande freddo. Secondo la mitologia celtica, il vischio era la pianta sacra della dea dell’amore, Frigg.

La leggenda di questa divinità è tanto romantica quanto dolorosa. A pensarci bene, anche il vischio è una pianta dalla doppia faccia: se gli innamorati vi si baciano sotto, saranno fortunati e graziati dalla sorte, mentre invece chi non viene baciato sotto il vischio non si sposerà per tutto l’anno successivo. Dunque, cosa dice la leggenda della dea Frigg? La divinità aveva due figli, Balder e Loki. Il primo era generoso e amato da tutti, mentre invece Loki era invidioso e nutriva sentimenti di odio nei confronti del fratello.

Loki voleva uccidere suo fratello ma la dea, scoperto il piano malvagio del figlio, chiese a tutte le creature animali e vegetali di proteggere il fratello buono. Si dimenticò però della pianta di vischio e Loki la usò per fabbricare una freccia con la quale trafisse il petto di Balder.

La dea Frigg appena vide il cadavere del figlio amato iniziò a piangere e le lacrime si trasformarono in bacche bianche che, per magia, fecero resuscitare Balder. La dea, pazza di gioia, cominciò a baciare chiunque passasse sotto gli alberi dove cresce il vischio (solitamente tigli, olmi e pioppi).

Il bacio della dea non era solo un portafortuna, ma anche un onore e una protezione per tutti coloro che lo ricevessero.

Chi veniva baciato dalla dea godeva di una lunga vita felice libera da ogni male. Secondo la tradizione dunque, chiunque si baci sotto il vischio, riceverà protezione eterna dalla dea Frigg e, di conseguenza, avrà la consapevolezza che l’amore sconfigge anche la morte. Tratto da “Donna Moderna benessere” del 23/12/21

Enzo Caputo

14 Dicembre 2023

Autore:

redazione


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