“Eco in Arte” di Claudia Bousquet ovvero quando l’ecologia incontra l’arte, interessante performance, bella da vede, ascoltare e “sentire”.
Prova a raccontarlo, con successo, Claudia Bousquet, che ha inventato il progetto “Eco In Arte. I 4 elementi+1: l’Albero”, esperta di “ecologia del corpo e della parola”.
Attraverso iniziative sempre diverse Claudia invita donne e bambini a creare opere individuali e collettive, prediligendo come luogo di ispirazione il bosco. Claudia Bousquet, ideatrice di questa manifestazione, oltre ad essere insegnante di lingua e letteratura spagnola, si occupa di “ecologia del corpo e della parola”, nonché di sensibilizzazione ambientale, intesa come salvaguardia degli alberi, della “terra” e dell’essere umano. Gioca e fa giocare i bambini con musica, fiabe e colori, propone attività di riciclaggio creativo di materiali naturali e di scarto, invita a creare poesie e fiabe individuali e collettive, muovendosi per queste “creazione” dall’idea, dall’essenza, dai colori del bosco.
Claudia Bousquet, come nasce questo progetto in cui l’arte si incontra con la natura e l’ambiente in genere?
Rispondo a nome di tutte le altre donne/artiste che collaborano con me, ma che non sono qui vicino a me… Questo progetto nasce, dopo anni di gestazione, dal mio profondo amore e rispetto per la natura e soprattutto per gli alberi e dal desiderio di dar vita a reti lavorative e a collaborazioni di vario tipo. Gli scopi sono molteplici e mirano innanzitutto al benessere dell’individuo e della terra, ponendo particolare attenzione ai diritti dei bambini e (anche) degli adulti, vivere in un ambiente più sano e più rispettato risacralizzando gli elementi naturali (aria, acqua, fuoco e terra) e l’albero. Offrire a donne sconosciute la possibilità di portare a compimento i propri piccoli sogni, nutrendo il tessuto sociale con la propria saggezza e conoscenza e con il proprio modo di creare bellezza, attraverso l’arte, la cultura, la poesia, la cucina, la coltivazione della terra, e attraverso quelle piccole cose che caratterizzano la vita di semplici donne che, giornalmente, fanno la differenza. Il simbolo comune è l’albero che altro non è se non l’antichissimo albero sacro della vita, citato da parecchi antropologi, studiosi ed esperti del sacro, interessati alle credenze religiose presenti nei diversi “angoli” del mondo. In tal senso, fonte di ispirazione sono stati i testi di autori come Mario Bolognese, Mircea Eliade, Jacques Brosse ed altri ancora.
A chi vi rivolgete?
Ci rivolgiamo ad un pubblico molto vasto, interessato a rispettare e condividere bellezza: adulti, anziani, bambini e persone diversamente abili. Alcuni laboratori che offriamo parallelamente ad una mostra permanente di pittura, fotografia e poesia, ceramiche Raku, arazzi cuciti a mano o al telaio ed altro, sono rivolti ad un pubblico di bambini, altri a tutta la famiglia (soprattutto quelli di danza e di racconti), altri ancora alle donne non vedenti o a quelle in dolce attesa, affinché si riavvicinino al mondo poetico della natura e si preparino ad accogliere una nuova vita mettendola in collegamento con il “piccolo creato” intorno (come scriverebbe M.Bolognese e come scrivono gli indigeni americani che, come altre popolazioni, hanno esaltato il rapporto sacro con madre terra, accogliendone i doni senza usurparne le bellezze).
Quali sono le attività da voi proposte?
Come dicevo, offriamo una mostra permanente insieme a laboratori creativi spesso basati sul riciclaggio di materiali naturali e di scarto, e a laboratori “curativi”, per donare armonia e quindi salute. Poi ancora conferenze su ecologia, medicina olistica, diritti delle donne e bambini, nonché presentazioni di libri inerenti la nostra comune ricerca. In questi giorni si sta svolgendo la manifestazione “Eco In Arte: I 4 elementi+1: l’Albero!” presso l’orto botanico di Catania, in cui si propongono performance e spettacoli che spesso si associano ai laboratori offerti, e ad ognuno dei quali abbiamo simbolicamente attribuito uno dei 4 elementi. Cosicché l’aria è stata rappresentata dal canto di Matilde Politi, dalla lettura di poesie (di vari autori e anche mie) e di racconti e dalla melodia di un flauto traverso suonato da Alessandra Lombardo, Cetty Previtera e Raffaela Fusar Bassini; la terra dalle musiche popolari del mondo di Rosaria Torcitto e della sua allieva Giusy Riggio, nonché dal lavoro al telaio di Carmela Capace; il fuoco dalle danze popolari del sud Italia con Deborah Rizzuto e l’associazione danza-emozione; l’acqua da una performance di danza contemporanea di Elena Rosa e Dara Siligato; ed infine i 4 elementi dalle danze celtiche e da quelle sacre in cerchio di Floriana Cataldo, nonché dai giochi per bambini dell’Associazione iocudiventu e di altre artiste di ecoinarte. Tutte le artiste partecipanti sono siciliane e sono residenti in diverse zone della Sicilia, ma tutte sono accomunate dall’amore per il “viaggio” e per la ricerca.
Cosa significa per voi la parola “ecologia” e come cercate di metterla in pratica?
Per Ecologia intendiamo creare benessere tutelando il paesaggio interno ed esterno dell’individuo, ascoltare e rispettare i segreti della natura narrati dall’albero e dalla piccola vita intorno, cantati da molti poeti, tra cui il persiano Rumi:“Questi alberi sono come gli abitanti del seno della terra: dal seno della terra levano invocatrici le mani! Cento segni essi fanno agli uomini, molte cose fanno capire ai dotati d’orecchi: con la loro verde lingua e le lunghe braccia invocanti narrano i segreti del seno della terra”. Imparare a “conoscere con empatia” l’insieme della natura e la sua bellezza, come scrive la ricercatrice Luigina Mortari (Università degli Studi di Verona) nel suo articolo “Alla ricerca di un orientamento ecologico per abitare la terra”.
Che ruolo ha l’arte nella vostra visione del mondo?
A questa domanda rispondo in maniera più individuale, giacché questo è un messaggio che mi preme trasmettere. Personalmente ritengo che ad “arte” corrisponda qualsiasi espressione: pittorica, musicale, fotografica, poetica, culinaria etc., che riesca a riprodurre e trasmettere armonia e bellezza. Credo possa avere la funzione di “risacralizzare” il mondo dell’artista e quello del suo pubblico, se l’artista riesce ad attingere a quel silenzio parlante presente nell’anima, racchiuso nel semplice soffio vitale che a tutto può dar vita, anche all’arte.
Per definire meglio la mia idea di artista riporto un canto di origine azteca:
“L’artista è umile, copioso, vario, irrequieto.
L’artista è sincero, pronto, studia, è abile
parla col suo cuore, pensa, ricorda.
L’artista lavora allegramente,
calmo, con cura, secondo la verità,
compone le cose, crea,
dispone con ordine il mondo,
lo fa armonioso, lo accorda”
In quale territorio vi muovete?
Momentaneamente ci muoviamo in Sicilia, ma ci auguriamo di essere accolte anche nel resto del territorio nazionale, ovunque interessi la promozione della tutela degli spazi verdi e il nostro modo poeticamente femminile ed “olistico” di proporlo.
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