CAVALIERE DELLA REPUBBLICA – Luciano Armeli Iapichino per il suo impegno nella promozione della cultura, della memoria collettiva e dei valori istituzionali

Il prof. Luciano Armeli Iapichino,  scrittore e docente di Filosofia e Storia, galatese di nascita, è stato insignito del titolo di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, su proposta della Presidenza del Consiglio dei Ministri e conferito dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Questa onorificenza rappresenta il più alto riconoscimento dello Stato italiano per meriti civili e viene attribuita a cittadini che si sono distinti per il loro impegno verso la nazione.

Armeli Iapichino ha ottenuto questa prestigiosa nomina grazie al suo costante impegno nella promozione della cultura, della memoria collettiva e dei valori istituzionali, rivolgendosi in particolare alle nuove generazioni e alla società civile. Il suo lavoro si distingue per l’accento posto sulla costruzione del pensiero critico e sulla lotta contro l’indifferenza, attraverso una riflessione approfondita sui temi della criminalità organizzata e del tessuto sociale italiano

Il prof. Luciano Armeli Iapichino, scrittore, saggista e docente di Filosofia e Storia originario di Galati Mamertino, è stato insignito del titolo di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, su proposta della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, e conferito dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Questa onorificenza rappresenta il più alto riconoscimento dello Stato italiano per meriti civili e viene attribuita a cittadini che si sono distinti per il loro impegno verso la nazione.

Luciano Armeli Iapichino ha ottenuto questa prestigiosa nomina grazie al suo costante impegno nella promozione della cultura, della memoria collettiva e dei valori istituzionali, rivolgendosi in particolare alle nuove generazioni e alla società civile. Il suo lavoro si distingue per l’accento posto sulla costruzione del pensiero critico e sulla lotta contro l’indifferenza, attraverso una riflessione approfondita sui temi della criminalità organizzata e del tessuto sociale italiano.

Oltre al suo ruolo di educatore, Armeli Iapichino è membro della Commissione Cultura della Fondazione Caponnetto di Firenze, un’istituzione dedicata alla lotta contro la mafia e alla diffusione della legalità. La sua attività di scrittore è stata riconosciuta a livello nazionale e internazionale, con numerosi premi che testimoniano il suo contributo intellettuale e artistico.

Tra i riconoscimenti più significativi ricevuti dallo scrittore ricordiamo il Premio Internazionale Elio Vittorini (2010) e il Premio OMCOM (Osservatorio Mediterraneo sulla Criminalità organizzata e le Mafie) nel 2019, in cui è stato definito “scrittore scomodo” per il suo coraggioso impegno contro la mafia. Nel 2019 ha ricevuto anche il Premio Antonello da Messina.

La sua prolifica produzione letteraria include opere che spaziano dalla saggistica alla narrativa, affrontando temi sociali e storici con particolare attenzione al fenomeno mafioso e alla sua influenza sulla società. Alcuni dei suoi titoli più rilevanti sono Il tiranno e l’ignoranza (2009), Le vene violate. Dialogo con l’urologo siciliano ucciso non solo dalla mafia (2011), I viceré delle agromafie. Storia di sbirri, bovini, malarazza, antimafia e mascariamenti (2020) e I cani di Didyme. All’ombra del faro (2023).

Il prof. Armeli Iapichino, con la sua opera di divulgazione e riflessione, contribuisce in modo significativo a mantenere viva la memoria storica e a rafforzare il legame tra le istituzioni e la società civile. La sua nomina a Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana rappresenta un riconoscimento dovuto a un uomo che ha saputo fare della cultura e della lotta alla criminalità i pilastri della sua vita umana e professionale.