CHI C’E’ A POLIXNE – Il dettaglio degli artisti della rassegna pattese. Oggi si replica dopo il successo della prima serata
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CHI C’E’ A POLIXNE – Il dettaglio degli artisti della rassegna pattese. Oggi si replica dopo il successo della prima serata

Atmosfera magica quella che si respirava ieri sera nel centro storico pattese grazie alla rassegna “Polixine” curata da Anna Ricciardi . Questa sera le Majare vanno in scena per la regia di Cinzia Maccagnano. Il programma e gli artisti. La manifestazione è inserita nel contest di Tindari festival, Palcoscenici Aperti  si è avvalsa degli allestimenti di Laura Costantino

 
Il concept dell’evento ha il suo nucleo identitario nella corrispondenza simbolico-mistica tra luogo storico ed opera d’arte.
L’allestimento e le performance si svilupperanno presso angoli, anfratti, suggestivi delle vie medievali di Polline: un percorso artistico da cui riaffiorano storie e leggende antiche in una sorta di palcoscenico aperto.
Il concerto delle tarante è un viaggio musicale tra i ritmi mediterranei della nostra isola ove si mescolano, canti , melodie con arrangiamenti contemporanei all’insegna della contaminazione.
L’ensamble è composto da musicisti che da anni affondano la propria ricerca nel mondo musicale popolare.
La Presenza di Otello Profazio, che proprio 40 anni fa registrò a Patti Marina un album dedicato alle tradizioni popolari della città , è stata garanzia, nella prima serata, di una forza musicale incrollabile.
Lo spettacolo di questa sera – le Maiare – prende le mosse dal ricco patrimonio della tradizione orale (Pitrè è stato fonte privilegiata) che passa da una memoria all’altra anno dandosi di ricordi nuovi, e di interpretazioni misteriose.
La messinscena vuole evidenziare la seducente stratificazione di simboli e di espressioni oniriche.Le composizioni musicali si fondono con il tessuto drammaturgico allo scopo di riscoprire la forza magnetica di una ricchezza culturale popolare ingiustamente colpita da rivisitazioni stereotipate e banalmente folkoristici.
Per l’occasione verranno esposti alcuni pezzi provenienti dal museo etnografico di Sorrentini e della collezione di ceramiche e maioliche del convento San Francesco oltre a pezzi autentici dei costumi di scena di Massimo Mollica

 La curatrice- direttrice artistica, Anna Ricciardi, ha voluto ringraziare per la preziosa collaborazione: La Scuola  d’inglese Helen Doron Patti, Il ristorante Carbonella , Patti Marina, Giovanna Motta e l’azienda Silegno di Patti, Nino Lo Iacono per la consulenza storico artistica, Marilia Gugliotta Presidente dell’Ass.ne Onlus “Il filo della memoria” di Librizzi, Fabio Adamo “La bottega del calzolaio” Patti, La famiglia di Massimo Mollica, La famiglia del Professore Angelo Mancuso, Il Museo etnografico e di oggetti sacri di Sorrentini, Simona Maggistri,Tonino Costantino, Laura Levanti, Giuseppe Astone, Mariella Todaro e coloro che hanno contribuito e collaborato alla riuscita della manifestazione

 
Programma di oggi 18 agosto
ore 21.30
Le maiare-le Donne di Fora scalinata Fortunato
ore 22.30
LA MAJARA in piazzetta San Biagio
regia: Cinzia Maccagnano.
Musiche: Salvo Nigro
Majara e madre: Giuditta Perriera
Madre Badessa e Donna Villa: Cinzia Maccagnano
La superstizione delle popolane: Noemi Scaffidi e Stefania Di Stefano
La voce del popolo: Andrea Maiorca
U mazzamareddu: Francesco Natoli
La majarìa – donna di fora: Gemma Lo Bianco
Rielaborazione drammaturgica Anna Ricciardi
Produzione Teatro dei due Mari
allestimento e curatore della mostra Laura Costantino – direzione artistica Anna Ricciardi
 
Per i visitatori ci saranno due ingressi principali , vicolo la scala (discesa della piazzatta San Biagio) e vicolo Vizzolo ( salita sciacca Baratta)

Gli artisti

Antonino Schepisi

Nasce nel 1977 a Patti, in provincia di Messina.. Dopo essere passato per quasi tutti i campi della sperimentazione pittorica, da tempo, l’artista ha deciso di dedicarsi  completamente alla scultura, trovando in tale espressione artistica  il mezzo più adatto per realizzare la sua “passione” per il corpo femminile. Un accurato studio dei materiali, unito ad una tecnica creata ad hoc dallo stesso artista, gli ha permesso di riprodurre quasi perfettamente le caratteristiche del corpo femminili che nelle sue opere non risulta mai essere volgare ma al contrario appare agli occhi dello spettatore delicato e pudico. L’omaggio dell’artista è dedicato alla figura femminile, madre e compagna, dolce e sensuale, donatrice di vita e amore. Non a caso egli utilizza come elemento di congiunzioni delle spirali espressioni della circolarità femminile. Le spirali simboleggiano la natura ciclica del femminile, una via percorsa girando e rigirando attorno ad un nucleo.  L’artista focalizza la sua attenzione sulla bellezza dei seni e delle curve sinuose del busto che scendono leggere accennando le linee di un fondoschiena morbido e delicato.

Daniela Balsamo

Nasce a Palermo nel 1970. Dopo aver conseguito la maturità  artistica si trasferisce a  Firenze dove frequenta al Politecnico Internazionale della Moda (Polimoda) il corso di fashion design. Nel 1991, grazie a una borsa di studio, approfondisce il tema dell’illustrazione di moda studiando al Fashion Institute of Technology di New York. Dopo alcuni anni di design nel mondo della moda, decide di tornare a Palermo dove frequenta il corso di scenografia presso l’Accademia di Belle Arti. Si dedica prevalentemente al teatro e dal 1997 al 2001 è impegnata in importanti produzioni teatrali e relativi tour mondiali, collaborando con grandi registi internazionali del calibro di Peter Greenaway e Bob Wilson, nei quali si occupa degli allestimenti scenici,  degli oggetti di scena e dei costumi. L’intensa attività teatrale la porta a trasferirsi stabilmente a Roma dove dal 2001 al 2005 inizia a collaborare anche con diverse riviste di moda come fashion stylist e illustratrice. Dal 2005 a oggi vive a Palermo, dove insegna disegno di moda e fashion styling  all’accademia di moda Accademia del Lusso e collabora come costumista per diverse produzioni teatrali e cinematografiche. In questi anni ha intensificato la sua ricerca artistica concentrandosi su una particolare tecnica di collage con la quale ha realizzato ritratti e grandi tavole. Conclusa la sperimentazione con la carta, Daniela approfondisce la tecnica della pittura ad olio cercando sempre nuovi linguaggi e spingendo la propria ricerca verso l’essenza della pura pittura. Le sue opere sono state protagoniste di diverse mostre personali e collettive.

Roberta Guarnera

Nasce a Messina nel 1988. Specializzata in Fotografia, materia principale del suo percorso artistico, presso l’Accademia di Belle arti di Catania, con votazione 110 e lode, presentando una tesi sperimentale dal titolo: “Il dedalo dell’archivio. Lo spazio on-line come raccolta dell’esperienza”. Durante gli studi sperimenta e approfondisce il ruolo della fotografia contemporanea con il progetto fotografico ed archivio interattivo, su Facebook, “Moussakà”, con il quale intende studiare la fruizione ( intesa come consumo) della fotografia. La sua propensione per la fotografia si mostra già negli anni accademici, in cui frequenta l’Accademia di Belle arti di Messina, conseguendo il titolo di I° livello in Decorazione. Tra il 2009/ 2010 sperimenta con la fotografia digitale, attraverso la post- produzione, è il caso di “The Colour Experience e Solarizzazione”, in cui le figure umane si digitalizzano. Proprio con “The Colour Experience part III” vince nella categoria fotografia e digital art il “Premio Ricoh” per i giovani artisti italiani.

Laura Costantino

Laura Costantino è nata a Milazzo nel 1986 ma è residente a Librizzi (Me) dove vive e lavora. Conseguirà all’Accademia Mediterranea di Messina, il diploma di Primo Livello in Pittura con il massimo dei voti. Nel 2009 è tra i selezionati al Premio Catel, Arte a Confronto tra le Accademie di Roma a cura del Presidente del Pio Istituto Catel ed è vincitrice del concorso per l’assegnazione della borsa di studio “Noi cittadini del mondo “a cura dell’Associazione ONLUS ”Il filo della Memoria “di Librizzi. Nell’autunno del 2010 si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria, dove approfondisce gli studi pittorici e dove il 12 marzo 2013 consegue il diploma di Secondo livello con il punteggio di 110 e lode, con una tesi in tecniche della fotografia dal titolo “Frammenti di Poesia Visiva”. In questi anni partecipa a numerose mostre collettive e tra le quali quella presso il centro d’arte Soqquadro e Vista di Roma dal titolo “Sacralità e tolleranza “a cura di Marina Zatta. Nel 2012 è stata inoltre tra i giovani artisti che hanno esposto all’Expo Arte, Fiera Internazionale di Arte Contemporanea 29° edizione a Bari. Nel medesimo anno è stata anche tra i finalisti della IV edizione del Premio Internazionale Lìmen a cura della Camera di Commercio di Vibo Valentia presso Palazzo Gagliardi. Da segnalare è anche la mostra collettiva del 2013 “Fotografi in Accademia” a cura del Prof. Francesco Mento, poiché segna una tappa fondamentale per la sua più recente ricerca artistica nell’ambito della fotografia di reportage alla quale ha dedicato proprio la tesi conclusiva del suo corso di studi”.

SIMONETTA GAGLIANO

Docente Titolare di Pittura alla RUFA per il corso di laurea di 1° e 2° livello. ‘Ha esposto in Italia e all’estero con mostre personali, partecipazioni a collettive, premi e rassegne d’Arte Contemporanea. Le sue opere figurano in numerose collezioni private e pubbliche.

POETICA

L’interesse per i temi affrontati nei miei dipinti, è strettamente connesso alla mia ricerca artistica da sempre attenta alla dimensione complessa dell’uomo nei suoi diversi e molteplici aspetti, in primis il suo rapporto con il trascendente. Le mie riflessioni sul divino, in particolare sul rapporto tra spiritualità e dimensione interiore nell’arte, e sull’artista nell’attuale società rappresentano dei momenti importanti nello sviluppo della mia ricerca che non presenta una scelta di linguaggio a priori, perché la tensione verso la dimensione interiore dell’uomo e la ‘presentazione’ della realtà trova, di volta in volta, espressione nella figurazione così come nella non figurazione, rispondendo solo ad esigenze tematiche..

Le opere Pagine Bianche, Pensiero tradito e Nuova identità, (ciclo pittorico: Identità Sospesa, personale del 2014-Museo Venanzo Crocetti-Roma); vogliono sottolineare la crisi identitaria in atto che coinvolge il femminile quanto il maschile, e che non è unicamente ricerca del Sé, ma qualcosa di più complesso, un fenomeno che contraddistingue l’epoca attuale e che il termine contaminazione ben individua. Un termine che, in tal senso, a mio parere, è la parola chiave dei nostri tempi. Contaminazione senza alcuna valenza giudicante, ma solo una presa di coscienza di uno stato che segna la nostra contemporaneità a vari livelli. Contaminazione e crisi dei valori.

Peppuccio Buzzanca

è un marinoto del quarantasette. Sa di scienze e di arte. Appassionato di musica o musicologo, ha insegnato non solo chimica ai ragazzi.

Mimmo Buzzanca,

fratello di Peppuccio, marinoto del quarantanove, è inventore.

Sigfrido Oliva

Sigfrido Oliva nasce a Messina il 19 febbraio 1942. Trascorre gli anni dell’infanzia e dell’adolescenza a Barcellona, cittadina della provincia, dove si trova la casa materna. 1958 Frequenta i corsi serali della locale scuola di Arti e Mestieri, in cui la sola regola applicata e quella di copiare calchi di gesso e opere degli antichi maestri. 1960 Prima mostra personale allestita nelle sale della “Corda Fratres”. L’esposizione raccoglie un gruppo di quadri a olio, per to più tavolette, e alcuni disegni. 1961 Abbandona la Sicilia e, inseguendo il sogno della pittura, si trasferisce stabilmente a Roma. Continua a dipingere, ma per sopravvivere e costretto a lavorare nella bottega di un restauratore. Nel frattempo, pero, partecipa alle mostre collettive. 1963 Lascia il lavoro di restauro e consacra totalmente il suo tempo all’attività di pittore. 1966 Si iscrive ai corsi della scuola libera del nudo presso l’Accademia di Belle Arti. Visita Parigi durante una gita scolastica, guidata da Enrico Crispolti e Piero Guccione. Rientrato a Roma, dopo aver fatto un bagno di pittura nei musei parigini, interrompe to studio del nudo e approfondisce le sue ricerche nella pittura di paesaggio. Questi sono, per Oliva, anni di formazione culturale e di incontri importanti. Conosce Giovanni Carandente, Bruno Caruso, Alfonso Gatto, Franco Gentilini, Carlo Levi, Mino Maccari, Antonio Marasco e Domenico Purificato. Nel contempo fa amicizia con personaggi anche dello spettacolo e del cinema: Bruno Lauzi, Achille Millo, Massimo Ranieri, Caterina Caselli e Mauro Bolognini, i quali acquistano i suoi quadri. A questo periodo risalgono anche le sue prime esperienze nel cameo della stampa d’arte: familiarizza con l’acquaforte, con la linoleografia e in seguito con la litografia. 1969 Mostra personale alla Galleria “Il Capitello”. Testi in catalogo: Elio Mercuri e Carlo Levi. Con questa esposizione romana ha inizio una lunga serie di mostre in varie città  italiane. Lo stesso anno si sposa con Luisa Ariemma e visita la Spagna in viaggio di nozze. 1970 La casa editrice Polymnia pubblica un libro in cui sono raccolti trenta disegni accompagnati da scritti di Carlo Levi, Domenico Purificato, Bruno Caruso, Mino Maccari e una raccolta di recensioni apparse sulla stampa. La Galleria Toison di Madrid allestisce una sua personale, mentre i quadri di Oliva cominciano a viaggiare oltre confine: Bruxelles, Copenaghen, New York e altre città  europee e oltre oceano. 1972 Esce un quaderno d’arte che riunisce opere di Oliva eseguite tra il 1965 e il 1972. Il testo e di Elio Mercuri. Intanto 1′attività espositiva si intensifica. Successivamente, conseguita la maturità  di liceo artistico, si iscrive al corso di Decorazione presso l’Accademia di Belle Arti tenuto da Antonino Scordia. 1974 Espone a Venezia, Galleria Santo Stefano, il cui catalogo reca un testo di Alfonso Gatto. Nello stesso anno, il Comune di Caprarola e 1′Assessorato alla Cultura allestiscono una sua mostra a Palazzo Farnese. 1983 Conclude gli studi all’Accademia, mentre una sua mostra itinerante fa tappa in diverse città  d’Italia. Si tratta di quaranta opere grafiche ispirate alla satira di quattro maestri: Goya, Daumier, Grosz e Maccari. Intanto l’annuario Bolaffi gli dedica una pagina, grazie alla segnalazione di Maurizio Fagiolo, 1985 Esce un libro che riunisce le incisioni sulle fontane di Roma, con poesie di Gianni Franceschetti e un testo di Giuseppe Selvaggi, Edizioni Orsa Maggiore, Ostia-Lido. 1986 Esce un’antologia di scritti sull’opera di Oliva, Edizioni Kappa. Contemporaneamente illustra le poesie di Gabriella Papa: Insieme, Editore Gabrieli, Roma. 1987 Partecipa alla Biennale della Grafica nella Repubblica Democratica Tedesca, Berlino. Illustra le poesie di Giovanni Brambilla: Cambiare, Nuovi Orientamenti, Roma. Contemporaneamente si inaugura una sua mostra di acqueforti al Museo d’Arte Moderna e Contemporanea, Fondazione Fora, Città  della Pieve, con un testo in catalogo di Renzo Vespignani. 1989 Esce il volume Itinerario grafico con un testo introduttivo di Maurizio Fagiolo dell’Arco, Edizioni Kappa, Roma. 1991 Prepara due mostre personali: la prima alla Galleria Consorti, Roma; la seconda alla Galleria Spazio Arte, Perugia. 1992 Partecipa alla mostra “12 incisori siciliani”, allestita a Villa Zito, Palermo e successivamente ripetuta alla Calcografia Nazionale di Roma. Esce il volume Sigfrido Oliva, album romano e altri dipinti, Edizioni Kappa, Roma. Il libro comprende, oltre al testo introduttivo di Renato Civello, scritti di Alfonso Gatto, Guido Giuffre, Enzo Siciliano, Renzo Vespignani ed altri. 1995 Espone una serie di incisioni sul tema di Roma, Galleria della Tartaruga. Partecipa alla mostra “Roma nell’Arte ” , Italarte Fine Print. 1996 Mostra personale alla Galleria Italarte Fine Print, Roma.

Milo Floramo – scultore

 

Marzia Trusso

 

18 Agosto 2017

Autore:

redazione


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