una svolta dopo il tragico epilogo della colluttazione ai margini della Festa del paese
Ora c’è un indagato
C’è un indagato, a piede libero, per quanto avvenuto, quasi un mese fa a Sinagra, con una colluttazione, in piazza, a seguito della quale, per una caduta, ha battuto la testa ed è poi deceduto l’agricoltore del luogo Tindaro Faranda, di 53 anni.
I carabinieri indagano ora per definire la posizione di un rumeno, domiciliato a Floresta.
Su di lui potrebbe pendere l’accusa di omicidio preterintenzionale (art. 584 del Codice penale). Ma su questo ancora ci sono da accertare le dinamiche dei fatti che hanno portato alla morte di Tindaro Faranda, il 53 enne sinagrese, morto in ospedale lo scorso 1 giugno, i suoi funerali si sono svolti nelle ore passate.
I fatti erano accaduti nella tarda serata, il 14 maggio, dopo la processione del patrono di Sinagra, San Leone, quando il Faranda era caduto all’indietro sbattendo il capo sul selciato. Trasportato al “Barone Romeo” di Patti, era stato immediatamente trasferito al “Papardo” di Messina per la gravità clinica del suo stato.
Mercoledì, sempre al Papardo, è stata effettuata l’autopsia. I risultati saranno consegnati all’autorità inquirente entro sessanta giorni, e da qui si potrà meglio definire le cause che hanno portato al decesso.
Non si esclude l’iscrizione nel registro degli indagati di altre persone presenti in piazza e che avrebbero partecipato all’ “animata” discussione finita tragicamente.