Tanti voti quelli che ha raccolto Saro Lapunzina, ma è il distacco che ha dato al secondo, Edoardo Croci – 1.200 voti – che segna la differenza ed a questo punto non fa testo il voto di Sgarbi, che alla fine ha sfiorato i 1.700 voti – pochi per chi aveva aspirazioni di vittoria.
L’elettorato ha giudicato pesantemente il sindaco uscente, Pippo Guercio di poco sopra i settecento voti.
Mentre la “sinistra”, con due liste e due candidati a sindaco, che rappresentava il voto d’opinione poltica, hanno con Rosa Maria Testa e Mauro Caliò hanno racimolato un esiguo 4% meritando comunque rispetto per il senso di appartenenza e la battaglia “ideale” che hanno svolto con estrema correttezza, fuori dalle risse e dagli scontri.
Saro Lapunzina, vicino a Lombardo, da dieci anni all’opposizione consiliare, è una prova importante.
Ora dovrà fare i conti ed amministrare tutto quello che ha contestato non esitando a denunciare disservizi e sperpero di denaro pubblico.
Il partito democratico sarà il nuovo partito di maggioranza relativa nel consiglio cefaludese.
«Lo Stato condiziona la democrazia siciliana» ed il critico d’arte commenta così la decisione della Corte di Appello di Palermo: «Ringrazio la Corte di Appello di Palermo che, dichiarandomi incandidabile, mi consente di andarmene dalla Sicilia ritenendolo un luogo dove la democrazia non è condizionata dalla mafia ma dallo Stato.
Sono fiero di essere il solo incandidabile tra migliaia di immacolati candidati.
E adesso ho la certezza di aver avuto davanti una Corte di uomini ingiusti, indifferenti alla verità ed ai fatti, e che non hanno alcuna cultura né alcun interesse a combattere la criminalità.
Ora possiamo essere certi che non c’è giustizia in Italia e in Sicilia.
La mia ultima speranza è che un giudice libero, in Cassazione, cui farò ricorso, ristabilisca la verità contro i ladri di giustizia che hanno umiliato e umiliano la Sicilia»
Cari amici, non posso nascondere che oggi la delusione è grande. Da domani dovremo cercare di capire quali sono stati i nostri errori. Ritengo che siano stati soprattutto errori di valutazione, perché non credo che le nostre idee e il nostro progetto siano “sbagliati”; ci abbiamo creduto e ancora ci crediamo.
Ringrazio le duecento persone che comunque ci hanno dato fiducia e ringrazio tutti gli altri che, dall’inizio, ci hanno espresso il loro apprezzamento. Ci saremmo aspettati da costoro che premiassero con il voto il nostro impegno, il nostro spirito di servizio e, permettettemi di dirlo, il nostro coraggio. Verrebbe istintivo adesso fare recriminazioni, esprimere rammarichi o fare rimproveri, ragionare ancora sul “voto inutile” e sul “voto libero”. Probabilmente lo faremo, ma da domani, a mente fredda e a cuore sereno.
Auguriamo ai vincitori di operare e di adoperarsi per il bene della città, perché, credetemi, è solo questo che ci sta veramente a cuore.
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