Questa la decisione presa dal Consiglio comunale, che si è riunito ieri per affrontare il problema dell’emergenza idrica. Il Consiglio ha inoltre stabilito di dare mandato al sindaco, Antonio Caputo, per intraprendere le azioni legali più opportune
L’Eas è inadempiente. E’ ciò che si desume dalla convenzione stipulata tra l’Ente Acquedotti Siciliani e il Comune di Cesarò, nel 1961.
Proprio per questo, a seguito dei ripetuti disagi che l’ente acquedotto ha arrecato alla popolazione cesarese, costretta a vivere senza acqua a scadenze quasi ‘ordinarie’, il Consiglio comunale, presieduto da Sebastiano Barbagallo, ha disposto di dare mandato al sindaco del paese nebroideo, Antonio Caputo, per nominare un legale e verificare i danni arrecati dall’Eas alla comunità.
“Dobbiamo inoltre tentare altre vie – ha detto il presidente del Consiglio, Sebastiano Barbagallo – per poter garantire ai cesaresi la costante fornitura dell’acquaâ€Â
Il Consiglio, che si è riunito ieri presso la sala comunale, ha infatti deciso di verificare la possibilità, data la chiara inadempienza dell’Eas, di gestire direttamente l’acquedotto e di impegnare sul bilancio di previsione e sul pluriennale, somme per la ricerca di nuove risorse idriche e per la risoluzione del problema.
“L’Eas – ha dichiarato il sindaco Antonio Caputo – contrariamente a quanto previsto da quella convenzione, non ha provveduto inoltre a trovare nuove sorgenti e non ha mai rinnovato le condotte. In più, – conclude il primo cittadino – come a mettere la ciliegina sulla torta, non ha mai fornito gratuitamente acqua agli edifici comunali, come invece avrebbe dovuto fareâ€Â
Tra i punti all’ordine del giorno, anche quello di ricercare finanziamenti per i progetti giàdepositati presso gli Assessorati competenti e di richiedere con urgenza somme per ripristinare nell’immediato i danni che fino ad oggi hanno fatto scaturire le emergenze
Comunicati Stampa