Domani, sabato 11 settembre conferenza stampa sugli effetti dei tagli nella scuola pubblica. le storie di Letizia e Rosanna, le due precarie che nel 2009 attuarono lo sciopero della fame.
La Cgil di Messina aderisce formalmente alla manifestazione regionale di domenica 12.
Domani mattina, sabato 11 settembre, a partire dalle ore 9.30 nel Saloncino della Camera del lavoro di Via Peculio Frumentario, si terrà una conferenza stampa sulle conseguenze pratiche, in provincia di Messina, della legge Gelmini.
Interverranno Lillo Oceano, segretario generale della Cgil di Messina e Graziamaria Pistorino, segretaria generale della Flc, la categoria della Cgil che segue il settore scuola università e ricerca.
La legge 133 del 2008 ha programmato 140mila tagli in tutta Italia. Numeri che in provincia di Messina si sono tradotti in 1560 posti in meno. “Meno insegnanti per le scuole dell’infanzia, meno insegnanti per il tempo pieno alla primaria, formazione di classi sovraffollate o pluriclassi in piccoli centri di montagna o piccole isole- spiega Graziamaria Pistorino, segretaria gen. della Flc Messina-. E le cose nelle scuole medie di primo e secondo grado non vanno certo meglio: meno tempo prolungato, meno ore di Italiano e di Tecnologia, eliminazione di indirizzi, di materie e soprattutto delle ore di scuola, da 36 a 30 negli Istituti Tecnici, meno Latino e Greco al Liceo Classico, meno Geografia all’istituto nautico, meno laboratori per l’istituto d’arte”.
E a spiegare concretamente cosa significhi essere precari nella scuola della riforma Gelmini, domani saranno presenti Letizia Sauta e Rosaria Marchetta, le due docenti precarie che proprio un anno fa avevano attuato lo sciopero della fame davanti alla casa comunale.
Letizia e Rosaria racconteranno la loro esperienza personale a un anno da quello sciopero.
La Cgil di Messina intanto annuncia la sua adesione formale alla manifestazione dei precari della scuola che si terrà domenica prossima, 12 settembre.
“Dietro la facciata della riforma in chiave modernista, la legge Gelmini di fatto taglia risorse e personale alle nostre scuole pubbliche con una duplice grave conseguenza: ridurre le chance delle giovani generazioni e cancellare migliaia di posti di lavoro in un momento in cui, invece, per contrastare la crisi e l’arretramento del mondo occidentale, si dovrebbe investire in scuola, ricerca e istruzione ”, commenta il segretario generale della Cgil di Messina, Lillo Oceano.
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