CHIUSA GESSO, 80 ANNI DOPO – “Una strage dimenticata”. Il 14 agosto la rievocazione a Orto Liuzzo organizzata dall’ANPI
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CHIUSA GESSO, 80 ANNI DOPO – “Una strage dimenticata”. Il 14 agosto la rievocazione a Orto Liuzzo organizzata dall’ANPI

– di Corrado Speziale –

Il 14 agosto 1943, a Messina, un gruppo di soldati tedeschi in ritirata, colti a rubare in una villa, dopo aver ucciso il nipote del padrone di casa, Stefano Giacobbe, tra l’altro invalido, trucidarono in un sol colpo cinque giovani carabinieri intervenuti per l’occasione: Antonino Caccetta, Antonino Da Campo, Nicola Pino, Tindaro Ricco e Antonio Rizzo. Un sesto carabiniere si salvò perché si finse morto. Sarebbe stata la settima vittima di una strage impunita e dimenticata. La relazione di servizio su questo brutale gesto, che ebbe come vittime sei messinesi innocenti, fu redatta il 15 gennaio del 1944 da Francesco Tranchina, comandante della stazione dei carabinieri di Castanea. Il prossimo 14 agosto, ad 80 anni da quel drammatico evento, nel sagrato della chiesa di Orto Liuzzo, a partire dalle ore 18, le sezioni ANPI – Associazione Nazionale Partigiani d’Italia di Messina e provincia ricorderanno la strage con un evento che si preannuncia particolarmente suggestivo, articolato in varie fasi.

 “Per 80 anni questo eccidio è stato cancellato dalla memoria della città di Messina e del Paese per discutibili ragioni di opportunità politica, intese a non creare interferenze con il processo di normalizzazione europea. Nonostante fosse stata aperta un’inchiesta della magistratura militare, la strage cadde nel dimenticatoio e gli assassini non furono mai individuati”. Tanto scrive l’ANPI di Messina, nel farsi carico della commemorazione di questa “strage dimenticata”, come la stessa associazione definisce quel brutale gesto del 14 agosto 1943, operato dai tedeschi nel corso della Seconda guerra mondiale. E a distanza di 80 anni, non passa inosservata questa colpevole omissione della storia messinese e non solo, che ha visto ben sei vittime innocenti, di cui cinque valorosi carabinieri, caduti dopo un gesto di straordinario coraggio soffocato dalla ferocia di soldati tedeschi in ritirata. Solo in pochi conoscevano quanto accaduto in quella terribile circostanza a Messina, in contrada Chiusa Gesso – Orto Liuzzo. E dire che tutto è venuto fuori da un rapporto della stessa Arma, 5 mesi dopo, a firma del comandante della stazione di Castanea, Francesco Tranchina. Per questo, l’ANPI di Messina, guidata dal presidente provinciale Giuseppe Martino e dal vicepresidente Giuseppe Restifo, esorta tutti a non dimenticare. A far riemergere il ricordo di questa strage impunita e dimenticata, in tempi recenti, è stato il ritrovamento delle carte processuali assieme a un articolo sulla rivista dell’Arma dei carabinieri e altri articoli sulla stampa locale e nazionale.

L’ANPI, avendo tra le sue prerogative la perpetuazione della memoria riguardo agli eventi tragici che hanno accompagnato la Seconda guerra mondiale con la caduta in Italia della dittatura e la nascita della democrazia, ha assunto l’iniziativa di ricordare alla cittadinanza di Messina e di tutto il Paese, questi tragici avvenimenti. Una lapide in ceramica contenente i nomi delle vittime, all’interno di un’opera artistica, sarà scoperta nel corso della rievocazione il 14 agosto, dalle ore 18, nel sagrato della chiesa Madonna di Montalto di Orto LiuzzoMessina.

L’opera artistica si avvale del prezioso contributo dell’associazione culturale Spazioquattro, che lo scorso giugno aveva esposto le opere di 58 artisti messinesi in una mostra mercato dal titolo “Artisti uniti per la memoria”, a sostegno dell’iniziativa.

L’ANPI riassume così la storia di quel tragico evento:

“Alcuni soldati tedeschi presenti a Messina stavano rubando nella villa di Matteo D’Agostino, difesa dal nipote di questo, Stefano Giacobbe. Arrivarono cinque carabinieri e un appuntato del distaccamento di Tarantonio, della sezione dell’Arma di Castanea delle Furie, per cercare di fermare i tedeschi, che uccisero Giacobbe e portarono i carabinieri 40 metri più lontano, dove li fucilarono. Il carabiniere Santo Graziano, fortunatamente, viene colpito di striscio. Finse di essere morto e si accasciò a terra. Miracolosamente viene sfiorato anche dal colpo di grazia, salvandosi. Tutti gli altri morirono. La relazione della strage fu scritta dal comandante della stazione dei carabinieri Francesco Tranchina, il 15 gennaio 1944

In quella atroce azione dei tedeschi, caddero vittima i carabinieri Antonino Caccetta, 33 anni; Antonino Da Campo, 29 anni; Nicola Pino, 33 anni; Tindaro Ricco, 43 anni e Antonio Rizzo, 42 anni.  Qualche attimo prima, gli stessi militari avevano fatto fuori il nipote del padrone di casa, Stefano Giacobbe, 40 anni, civile, invalido.

La commemorazione del 14 agosto, a compimento degli 80 anni dalla strage.

Il programma della giornata, a partire dalle 18, prevede l’intervento d’apertura del presidente provinciale dell’ANPI Messina, Giuseppe Martino, con la scopertura della lapide e l’intonazione dell’inno nazionale, cui seguirà un minuto di silenzio in ricordo delle vittime.

Dopodiché ci sarà l’intervento del vicepresidente dell’ANPI Messina, lo storico Giuseppe Restifo, con successivo stacco musicale: Va’ Pensiero. A seguire, l’intervento di Natalia Marino, del comitato nazionale ANPI, nonché direttrice di “Patria Indipendente”. Previsti anche interventi degli ospiti e l’immancabile intonazione di Bella ciao. Infine, l’esibizione canora di Paola Fazio.

Alle 20, nella limitrofa chiesa della Madonna di Montalto, sarà celebrata una S. Messa in suffragio delle vittime.

I brani musicali saranno eseguiti dal Corpo Bandistico S. Cecilia Città di Villafranca Tirrena, diretto dal maestro Emanuele Celona e presieduto da Gaetano Prochilo.

5 Agosto 2023

Autore:

redazione


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