Tutto il lavoro di promozione, – aggiunge l’assessore – fatto in questi mesi dalla Regione Siciliana, rischia di essere vanificato, e la Sicilia potrebbe essere l’unica a pagare un prezzo altissimo per lo stato di guerra in atto, con un contraccolpo terribile sulla sua economia turistica. Mi auguro – conclude Tranchida – che la situazione si normalizzi quanto prima, nel rispetto dei diritti umani e della sovranita’ degli stati coinvolti nelle operazioni belliche, per tornare al piu’ presto a uno spirito di collaborazione e di cooperazione tra le opposte sponde del Mediterraneo”.
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