Si può certamente dibattere su quanto avvenuto ieri a Montecitorio, si può per esempio asserire che ieri si sia assistito ad un passo indietro da parte del governo verso l’opera oppure che la maggioranza ha appoggiato la mozione dell’IDV solo per paura di vedersi battuta in una votazione così importante.
Naturalmente non sono mancate le reazioni politiche da parte di chi ha sempre puntato sulla realizzazione del ponte a partire dal Presidente della Regione Raffaele Lombardo che reputa la votazione di ieri “uno sciagurato passo indietro”.
Sembra più sereno invece il Sindaco di Messina Giuseppe Buzzanca, che attenendosi agli atti parlamentari vede “la soppressione dei fondi solo come un eventualità, a cui il governo potrà attenersi per fronteggiare la crisi”.
È innegabile però che quanto avvenuto nella giornata di ieri, rappresenti un grosso punto a favore di chi abbia sempre espresso delle perplessità sull’utilità e sulla fattibilità di un opera, su cui si discute ormai da decenni.
Tra questi vi sono sicuramente le associazioni ambientaliste come Fare Verde che per bocca del suo coordinatore provinciale Ciccio Rizzo si è espresso sulla vicenda “ieri il parlamento non ha fatto altro che confermare quanto già sostenuto in passato dall’Unione Europea e da noi in più sedi- ha dichiarato Rizzo- cioè che il progetto del sistema ponte in tutta la sua struttura è inapplicabile, per motivi ambientali e strutturali, di questo passo-continua Rizzo- solo tra trent’anni si sarebbe portato il progetto ponte ad una dimensione omogenea con il territorio”.
Rizzo, che durante l’amministrazione di Francantonio Genovese è stato Presidente della commissione consiliare per il ponte , non risparmia frecciate all’indirizzo dell’Italia dei Valori rea di aver sempre avuto un atteggiamento contraddittorio sulla tematica “ieri nonostante tutto-continua Rizzo- credo che si sia assistito all’ennesimo festival dell’incoerenza dell’Italia dei Valori, visto che lo stesso Antonio Di Pietro da Ministro delle infrastrutture del Governo Prodi si è sempre espresso favorevolmente alla costruzione del Ponte sullo Stretto, come d’altronde molti esponenti del centrosinistra”.
Adesso però sarà interessante vedere cosa né sarà di tutte quelle strutture, o meglio dire dei relativi progetti, che sono sempre state accorpate come complementari al Ponte e che a detta di molti servono alla città più della megaopera “Messina ha bisogno di quelle strutture compensative- ha esclamato Rizzo- perché permetterebbero alla città di riappropriarsi del suo Stretto rendendola più percorribile e vivibile, insomma l’ideale sarebbe Messina senza il ponte ma con le opere compensative”.
Antonio Macauda