CINEMA 2018 – Gli Oscar visti da Italo Zeus
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CINEMA 2018 – Gli Oscar visti da Italo Zeus

Il punto di Vista sugli Oscar 2018 del regista Italo Zeus.

 

La notte tra domenica 4 marzo  e lunedì  5, è stata una notte molto particolare: a Los Angeles vengono assegnati i più famosi e prestigiosi premi del cinema americano, e quindi internazionale, mentre in Italia si svolgono le elezioni nazionali, col telecomando  cambiavo ad ogni pubblicità, ma  di politica non riesco a scrivere perchè sono cosciente della mia totale imparzialità, scrivo invece della serata degli Oscar, non che non abbia i miei gusti ma riesco ad andare oltre.

Ecco tutti i vincitori

MIGLIOR FILM

La forma dell’acqua – The Shape of Water (The Shape of Water) – Guillermo del Toro

MIGLIOR REGIA

Guillermo del Toro – La forma dell’acqua – The Shape of Water (The Shape of Water)

MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA

Gary Oldman-l’ora più buia(Darkest Hour)

MIGLIO ATTRICE PROTAGONISTA

Frances McDormand – Tre manifesti a Ebbing, Missouri (Three Billboards Outside Ebbing, Missouri)

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA

Sam Rockwell – Tre manifesti a Ebbing, Missouri (Three Billboards Outside Ebbing, Missouri)

MIGLIO ATTRICE NON PROTAGONISTA

Allison Janney – Tonya (I, Tonya)

MIGLIORE SCENEGGIATURA ORIGINALE

Jordan Peele – Scappa – Get Out (Get Out)

MIGLIORE SCENEGGIATURA NON ORIGINALE

James Ivory – Chiamami col tuo nome (Call Me by Your Name)

MIGLIOR FILM STRANIERO

Una donna fantastica (Una mujer fantástica), regia di Sebastián Lelio (Cile)

MIGLIOR FILM D’ANIMAZIONE

Coco, regia di Lee Unkrich e Adrian Molina

MIGLIOR FOTOGRAFIA

Roger Deakins – Blade Runner 2049

MIGLIORE MONTAGGIO

Lee Smith – Dunkirk

MIGLIORE SCENOGRAFIA

Paul D. Austerberry, Shane Vieau e Jeff Melvin – La forma dell’acqua – The Shape of Water (The Shape of Water)

MIGLIORE COLONNA SONORA

Alexandre Desplat – La forma dell’acqua – The Shape of Water (The Shape of Water)

MIGLIORE CANZONE

Remember Me (musica e testi di Kristen Anderson-Lopez e Robert Lopez) – Coco

MIGLIORI EFFETTI SPECIALI

John Nelson, Gerd Nefzer, Paul Lambert e Richard R. Hoover – Blade Runner 2049

MIGLIOR SONORO

Mark Weingarten, Gregg Landaker e Gary A. Rizzo – Dunkirk

MIGLIOR MONTAGGIO SONORO

Richard King e Alex Gibson – Dunkirk

MIGLIORI COSTUMI

Mark Bridges – Il filo nascosto (Phantom Thread))

MIGLIOR TRUCCO E ACCONCIATURE

Kazuhiro Tsuji, David Malinowski e Lucy Sibbick – L’ora più buia (Darkest Hour)

MIGLIOR DOCUMENTARIO

Icarus, regia di Bryan Fogel

MIGLIOR CORTOMETRAGGIO DOCUMENTARIO

Heaven is a Traffic Jam on the 405, regia di Frank Stiefel

MIGLIOR CORTOMETRAGGIO

The Silent Child, regia di Chris Overton e Rachel Shenton

MIGLIOR CORTOMETRAGGIO D’ANIMAZIONE

Dear Basketball, regia di Glen Keane e Kobe Bryant

PREMI SPECIALI

La 9ª cerimonia dei Governors Awards, comunemente noti come Oscar onorari, si è tenuta all’Hollywood and Highland Center di Los Angeles l’11 novembre 2017.[7]

Oscar onorario

Agnès Varda[8]

Charles Burnett[9]

Donald Sutherland[10]

Owen Roizman[11]

Oscar Special Achievement Award

Alejandro González Iñárritu – Carne y Arena

All’età di 89 anni, Agnès Varda è diventata la persona più anziana a venire candidata a un Oscar competitivo, quello per il miglior documentario. James Ivory, più giovane di appena una settimana, è diventato invece l’uomo più anziano a venire candidato a un Oscar competitivo e la persona più anziana in assoluto a vincerne uno, quello per la miglior sceneggiatura non originale. L’ottantottenne Christopher Plummer è divenuto la persona più anziana ad essere mai candidata agli Oscar in una categoria attoriale, superando Gloria Stuart, candidata nel 1998 per Titanic a 87 anni.

Rachel Morrison è diventata la prima donna ad essere candidata all’Oscar alla migliore fotografia, mentre Jordan Peele è diventato il primo afroamericano a vincere l’Oscar alla migliore sceneggiatura originale. Dee Rees è diventata la prima donna afroamericana a venire candidata a un Oscar alla migliore sceneggiatura non originale e la seconda ad essere candidata in una categoria di scrittura dopo Suzanne de Passe, candidata nel 1973 per La signora del blues, nella categoria dedicata alla miglior sceneggiatura originale.

Con le loro candidature, Meryl Streep e John Williams si sono confermati come rispettivamente l’attore più candidato (21) e la persona vivente più candidata (51) di sempre.Con rispettivamente otto e tre candidature, Denzel Washington e Octavia Spencer sono divenuti gli attori afroamericani più candidati agli Oscar di sempre, la seconda ex aequo con Viola Davis.

Il film più premiato è stato La forma dell’acqua, che ha vinto gli Oscar per il Miglior film, la Miglior regia (a Guillermo del Toro), la Miglior colonna sonora e la Miglior scenografia. Dunkirk ha vinto tre Oscar e L’ora più buia, Blade Runner 2049 e Coco ne hanno vinti due ognuno.

Come l’anno scorso, la cerimonia è stata presentata da Jimmy Kimmel e, come al solito, c’è stato un monologo iniziale. Kimmel ha fatto subito una battuta sul guaio della cerimonia dello scorso anno, quando il premio per il Miglior film fu all’inizio dato per sbaglio a La La Land. Kimmel ha detto: «Lo voglio dire: quest’anno quando sentite chiamare il vostro nome non alzatevi subito». Parlando della statuetta dell’Oscar, Kimmel ha detto: «Oscar è un uomo molto rispettato a Hollywood, guardatelo, tiene le mani dove le si può vedere, non dice mai una parola fuori posto e, soprattutto, non ha il pene». Per incentivare i premiati a fare discorsi brevi, senza ringraziare cugini di secondo grado, Kimmel ha detto che chi avrebbe fatto il discorso più breve avrebbe vinto una moto d’acqua (e ha mostrato la moto d’acqua, dal valore commerciale di 17.999 dollari).

Sam Rockwell ha vinto l’Oscar come Miglior attore non protagonista per Tre manifesti a Ebbing, Missouri. Sul palco ha ringraziato «la formidabile Frances McDormand» e «il fantastico Woody Harrelson», che hanno recitato con lui nel film, e prima di salire sul palco ha dato loro due baci. Infine ha dedicato il premio al suo «vecchio amico Philip Seymour Hoffman».

Lupita Nyong’o e Kumail Nanjiani hanno parlato dei DREAMers Prima di annunciare il vincitore dell’Oscar per la Miglior scenografia i due attori, entrambi immigrati negli Stati Uniti, hanno parlato di “dreamers”: la traduzione letterale è “sognatori” ma negli Stati Uniti i DREAMers sono anche una specifica categoria di immigrati irregolari. Il nome DREAM è un acronimo di“Development, Relief, and Education for Alien Minors Act” (cioè “Legge per lo Sviluppo, il Sostegno e l’Educazione dei Minorenni Stranieri”), una legge mai approvata che aveva lo scopo di creare un percorso per far ottenere la cittadinanza agli immigrati irregolari arrivati negli Stati Uniti da bambini. Se ne è parlato nell’ultimo anno, perché il presidente degli Stati Uniti Donald Trump è contrario a ogni decisione che vada in quella direzione. Scherzando sui loro cognomi hanno anche detto: «Siamo gli attori di cui continuate a sentir parlare, ma di cui fate fatica a pronunciare il nome».

L’Oscar per il Miglior film straniero – vinto dal film cileno Una donna fantastica – è stato presentato dall’attrice Rita Moreno, che ha 86 anni e che nel 1962 vinse l’Oscar come Miglior attrice non protagonista per la sua interpretazione in West Side Story. Stanotte, nel 2018, Moreno si è vestita come nel 1962.

La miglior battuta sul guaio dell’anno scorso Prima di annunciare l’Oscar per il Miglior cortometraggio d’animazione, l’attore Mark Hamill ha detto un paio di volte, mentre apriva la busta, «E l’Oscar va a… non dire La La Land, non dire La La Land».   Kobe Kobe Bryant, vincitore di cinque anelli NBA (i premi per chi vince un campionato), ora ha anche un Oscar, per aver scritto un documentario tratto dalla sua bellissima lettera di addio al basket. Nei ringraziamenti, Bryant (che è cresciuto in Italia) ha detto in italiano, parlando a sua moglie e alle sue figlie: «Ti amo con tutto il mio cuore».

Prima che fosse consegnato il premio per la Miglior canzone originale ci sono state le esibizioni dei cantanti candidati. Ha vinto “Remember Me” del film Coco, ma noi ne abbiamo scelta un’altra: “Mystery of love”, dal film Chiamami col tuo nome.

Allison Janney Ha vinto l’Oscar per la Miglior attrice non protagonista nel film Tonya. Una volta sul palco, dopo un silenzio cattura-attenzione (è un’attrice mica per caso), è andata contro corrente e ha detto: «Ho fatto tutto da sola». Poi ha ringraziato tutte le altre attrici candidate nella sua categoria e un po’ di quelli che erano con lei nel film.

Jimmy Kimmel bis Un anno fa Kimmel aveva portato nel Dolby Theatre, la sala in cui si consegnano gli Oscar, degli ignari turisti. Quest’anno ha preso degli attori – tra cui Mar Hamill, Gal Gadot e Lupita Nyong’o – e gli ha fatto fare una sorpresa a degli ignari spettatori che stavano vedendo un film lì accanto. Una volta entrato nell’altro cinema, Kimmel ha detto: «C’è un forte profumo di marijuana qui dentro».

Una bella promessa mantenuta The silent child ha vinto l’Oscar per il miglior cortometraggio. La protagonista è Maisie Sly, una bambina sorda di sei anni. Rachel Shenton, che ne è sceneggiatrice e protagonista, ha fatto il discorso con il linguaggio dei segni, perché l’aveva promesso a Sly..

Finalmente Deakins Roger Deakins di anni ne ha 68 e fa il direttore della fotografia. È considerato uno dei più bravi al mondo ma nonostante 13 nomination non aveva mai vinto l’Oscar. La nomination per la 90esima edizione, per il film Blade Runner 2049, si è finalmente trasformata in un Oscar. «Ci ho messo un po’», ha detto lui sul palco. Prima è però  successa una cosa insolita: all’annuncio del suo nome, le telecamere hanno inquadrato un altro.

Poi è la volta de “In memoriam” uno dei momenti più noti degli Oscar è l’omaggio ai professionisti del cinema morti nell’ultimo anno, tra cui Jonathan Demme, l’indimenticabile regista de “Il silenzio degli innocenti”a cui va un applauso particolare.

Emma Stone , nel presentare l’Oscar per il Miglior regista ha detto: «Questi quattro uomini, e Greta Gerwig, hanno creato i capolavori di quest’anno». Gerwig era l’unica donna candidata per l’Oscar alla regia ed erano diversi anni che non c’era una donna candidata per la regia.

Helen Mirren e Jane Fonda, e Jodie Foster e Jennifer Lawrence Due gran coppie. Hanno fatto anche qualche battuta: una riguardava Meryl Streep  sulla sua finta gentilezza.

Frances McDormand che ha vinto l’Oscar come Miglior attrice protagonista per il film Tre manifesti a Ebbing, Missouri (diversi anni dopo averlo vinto per Fargo). Dopo essere salita sul palco ha fatto il discorso più imprevedibile e più applaudito dell’intera serata. Prima ha detto «mettetevi comodi perché ho un po’ di cose da dire». Poi ha invitato tutte le donne della platea candidate a un Oscar ad alzarsi in piedi e si è rivolta a Meryl Streep dicendo: «Meryl, se lo fai tu, lo faranno tutte». Streep si è alzata, seguita da tutte le altre nominate. McDormand ha concluso il suo discorso dicendo:

«Tutte abbiamo storie da raccontare e progetti da finanziare. Non parlateci di questa cosa alle feste di stasera. Invitateci nel vostro ufficio tra un paio di giorni o venite al nostro, come credete meglio, e vi diremo tutto. Ho due parole prima di lasciarvi stasera, signore e signori: INCLUSION RIDER»

“Inclusion rider” è una clausola, nota agli addetti ai lavori del cinema, che gli attori possono scegliere di inserire nei loro contratti per avere la garanzia che la troupe e il cast del film in cui reciteranno (quello per cui hanno firmato il contratto) rispetti un certo livello di inclusività. Come spiegato qui da diverse persone del settore, è una clausola ideata per garantire la presenza di donne, neri e altre persone appartenenti a gruppi solitamente sottorappresentati. Alcuni minuti dopo averne parlato sul palco, McDormand ha spiegato anche “dietro le quinte” cosa intendeva con “INCLUSION RIDER“.

Miglior Regia, «Sono un immigrato», ha detto del Toro, e poi ha aggiunto: «Credo che la cosa più grande che possa fare il cinema sia cancellare le linee tracciate nella sabbia. Dobbiamo continuare a farlo, anche se il mondo ci dice di scavarle ancora più profonde»

E’ la volta l’Oscar per il Miglior film  a “la forma dell’acqua”, consegnano  Warren Beatty e Faye Dunaway, che l’anno scorso erano stati protagonisti dell’assegnazione dell’Oscar al film sbagliato. Conclude  Del Toro: «A tutti quelli che sognano di usare la fantasia per raccontare storie su cose che esistono nel mondo di oggi: potete farlo. La porta è aperta. Spingetela e entrate».

il  Jet Ski messo in palio per il discorso più breve L’ha vinto Mark Bridges, vincitore dell’Oscar per il “filo nascosto.

E’ stata una splendida serata, a parte una scenografia improbabile, questo è il modo per valorizzare il cinema. le immagini si sfioravano e le musiche volavano loro intorno. vivi il cinema, i film, chi li fa, e sono ben lontani dai freddi David di Donatello, che vivono la sera delle consegne e basta(ne parleremo il 21 marzo) gli Oscar vivono tutto l’anno prima della premiazione, se ne sente l’importana, e il giorno mentre qualcuno chiede chi ha vinto, dei David non lo fa quasi nessuno.Non è essere filo-americani, ma loro hanno preso a mani piene dal neorealismo italiano, noi dovremmo prendere la valorzzazione del cinema.

In questi giorni pubblicherò le recensioni di alcuni film degli oscar e spero mi seguiate in questo tentativo di parlare spesso di cinema.

Per quanto riguarda le elezioni: gli oscar consegnati sono certi, il nostro governo no.

Italo Zeus.

8 Marzo 2018

Autore:

redazione


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