L’innato culto del gesto che, stando a una leggenda raccolta da Giuseppe Pitrè, consentirebbe persino a due villici di fare interi discorsi senza aprir bocca, è oggetto dell’ultimo film del regista Luca Vullo, “La voce del corpo”, realizzato in collaborazione con la Film Commission Sicilia e la Regione Siciliana.
Luca Vullo nasce a Caltanissetta nel 1979. La sua formazione cinematografica si sviluppa a Bologna dove frequenta il DAMS oltre che diversi workshop e corsi di specializzazione, collaborando anche in numerosi set. Tornato in Sicilia lavora sul suo primo documentario “Cumu veni si cunta”
.Da qui in poi una serie di successi: “Dallo zolfo al carbone” nel 2008 é stato il documentario low-budget piú premiato in Italia, l’anno successivo é stato in lizza per il David di Donatello e ha partecipato in concorso al Globo d’Oro. Nel 2011 é stato direttore artistico della terza edizione del Lampedusa In Festival e ha realizzato il cortometraggio VRT con la partecipazione di Massimo Dapporto e Benedicta Boccoli, recentemente è stato premiato da Rutger Hauer nell’ambito dell’ultimo “Íve seen Films – International Film Festival”.
“La voce del corpo”, una docu-fiction, vuole essere un divertente, ma allo stesso tempo utile, viaggio alla scoperta di quel particolare codice che è la gestualità dei siciliani. Un popolo il nostro, famoso in tutto il mondo anche per quella sua particolare caratteristica di accompagnare ogni discorso, conversazione o saluto con gesti, espressioni del volto e movimenti del corpo.
A guidare lo spettatore in questo viaggio, oltre al frizzante trittico di attori-guide composto da Evelyn Famà, Rosario Petìx e Vincenzo Volo, anche alcuni personaggi di spicco del mondo della cultura e dello spettacolo siciliani tra cui Pippo Baudo, Emma Dante, Mimmo Cuticchio, Lucia Sardo e Salvo La Rosa.
Da sottolineare poi l’importanza della colonna sonora, che accoglie brani di gruppi quali Agricantus, Tinturia e Ipercussonici.
Senza sconfinare nell’accademismo o scadere nella banalità, Luca Vullo offre allo spettatore uno spunto di riflessione andando indietro nei secoli e risalendo alle origini di questa mimica per nulla improvvisata ma frutto di elementi codificati nel tempo.
dice il regista Vullo < Non mi resta che salutarvi…e da buon siciliano dovrei baciarvi almeno una volta per guancia e abbracciarvi per diversi secondi, ma purtroppo ho un impegno e devo andare. Quindi mi limiterò a darvi un consiglio per fare un bel viaggio: guardate con più attenzione il corpo dei siciliani quando comunicano. Ma, chiaramente, fatelo solo dopo aver visto il film>>. Il film è stato presentato in anteprima il 19 ottobre, presso la sede siciliana del Centro Sperimentale di Cinematografia, a Palermo e, successivamente, il 24 ottobre al Centro Studi sul Cinema Italiano di Barcellona. Quello di lunedì 24 è il primo di una serie di appuntamenti che vedranno protagonisti Luca Vullo e le tematiche legate alla sua recente filmografia. Alba Caliò