I suoi miracolati, per quanto risultino fotografi allupati, scrittori tormentati da altri amori, cantautori devastati dalla mancanza di ispirazione, sono più fragili dell’apparentemente fragile Anna.
Anna che a cinquant’anni fa un bilancio della propria vita sentimentale, si mette su una bilancia e decide di dimagrire.
Anna si è donata all’amore generoso e salvifico, per gli altri, da una donna antitetica alla mantide che dopo il coito divora il proprio compagno.
E meno male che è religiosa.
Sono uomini per i quali non smetterà mai di essere, o essere stata, santa e puttana».
(dalla Prefazione di Andrea G. Pinketts)
Cinzia Alibrandi, milanese d’adozione, è nata a Messina, si è laureata in Lettere all’Università “La Sapienza” di Roma, dove si è diplomata in Arti Drammatiche.
Di sé dice che, dopo una prima vita artistica da attrice, inaugura con questo libro d’esordio, Anna e i suoi miracoli, la seconda da scrittrice.
Non avendo tempo per imbastirne una terza, assicura che, lettori permettendo, continuerà a scrivere.
Giovedì scorso, a Milano c’è stata ancora un’altra presentazione del suo “Anna e i suoi miracoli”, all’Atm bar, locale glam del capoluogo lombardo.
Oltre all’autrice dell’opera anche Armando Siciliano – l’editore – e Andrea G. Pinketts che ne ha curato la prefazione ed anche il cantautore Paolo Pilo esecutore di “Italienne/Italiana”, motivo musicale tratto dal romanzo, scaricabile da iTunes a soli 0,99 euro.
Per la Alibrandi, quello meneghino, è un appuntamento importante dal momento che Milano, oltre ad essere la città in cui vive da diversi decenni, rappresenta per molti versi la capitale culturale del paese.
Il tour di “Anna e i suoi miracoli”, peculiarità importante dell’iniziativa, continua a scegliere come location quelle dei “caffè letterari”.
“I bar – sottolinea l’autrice messinesi – sono ormai la nuova realtà ideale per rendere più “glam” le presentazioni letterarie”.
Frattanto ci sono buone probabilità che la trama di “Anna e i suoi miracoli”, alle prese già con un buon successo di vendite soprattutto on-line, possa avere un seguito attraverso una successiva pubblicazione.
Un altro ambizioso obiettivo dell’autrice Cinzia Alibrandi è quello di tramutare in pellicola cinematografica questo suo primo libro.
A proposito de “Anna e i suoi miracoli”.
Io non rubo i titoli.
Li regalo.
Non sono come quel lazzarone di Moni Ovadia, un geniale Arsenio Lupin della cultura che mi ha scippato un titolo: “Il conto dell’ultima cena”, il cui protagonista era Lazzaro, appunto.
Ma non regalo titoli a chiunque.
Le prefazioni preferibilmente me le faccio pagare; col titolo è diverso.
A mio modo di vedere il titolo contiene in una riga l’universo cartaceo che ti sta aspettando.
E attendendo. Quasi una minaccia. Il titolo originario di questa straordinaria storia d’amore e di disamori era ben diverso da quello che avete appena avuto il piacere di leggere.
Non che fosse peggiore o migliore, ma i titoli, in ultima analisi, hanno il privilegio di distinguersi per selezione naturale o indotta. Il “primo” titolo era assolutamente suggestivo per un tatuaggio o un braccialetto (in effetti uno dei protagonisti ce l’ha tatuato sul petto e dona all’amata un monile con la stessa scritta che diceva al mondo: “Everyday for the rest of my life”: ogni giorno per il resto della mia vita.
Romantico, ma lungo e impegnativo. La seconda opzione, proposta dall’autrice, è stata “Voglio Anna”. A parte che ricordava Biagio Proietti, scrittore nonché autore televisivo di chiara fama, per “Dov’è Anna?”.
Ti faceva venire in mente anche “Anna da dimenticare”, canzone quasi dimenticata de “I Nuovi Angeli”, o l’“Anna assodata” di Battisti e Mogol, o di Mogol e Battisti, citazionismo sprecato e sprecabile per un’opera assolutamente originale che mi rifiuto di raccontarvi in quanto merita un’attenta lettura.
Mi limiterò a dirvi che l’autrice riesce a rendere percepibili i miracoli di un’Anna perennemente in crisi sentimentale e di identità. In questo romanzo Anna fa miracoli coi suoi quattro amori (uno più strano dell’altro).
È una fata turchina che con loro fa cose turche pur avendo una bacchetta magica in grado di trasformarli in uomini di successo, con valore aggiunto al rispettivo talento.
Un ex top-model diventato celebre fotografo, uno chansonnier devastato dall’alcool e da un’ispirazione impigrita e un autore noto (ma non abbastanza, secondo lui) vengono assolutamente miracolati da una donna carismatica e insicura che piange spesso e scopa molto.
Sbalzi temporali e isterismi uterini controllati da una coscienza da geisha fanno di “Anna e i suoi miracoli” una dolce e feroce riflessione sul rapporto tra il maschile e il femminile.
Questo è un romanzo di disiniziazione : è una “educazione sentimentale” maleducata o diseducata dalla vita. Anna è una Madame Bovary che frequenta Bovary. I suoi miracolati, per quanto risultino fotografi allupati, scrittori tormentati da altri amori, cantautori devastati dalla mancanza di ispirazione, sono più fragili dell’apparentemente fragile Anna.
Anna si è donata all’amore generoso e salvifico, per gli altri, da una donna antitetica alla mantide che dopo il coito divora il proprio compagno.
E meno male che è religiosa. La mantide, non Anna. Anna ha i suoi miracoli.
Sono uomini per i quali non smetterà mai di essere, o essere stata, santa e puttana.
Del resto un ignoto scrisse sulle mura del cimitero di San Medardo che Luigi XV aveva fatto chiudere dopo i disordini causati da convoussionares, troppi o pochi secoli fa: “De par le roi, defense a dieu de faire miracle ence lieu”.
Tradotto rozzamente farebbe: “In nome del re, divieto a Dio è di far miracoli in questo luogo”.
Anna se ne sarebbe fregata, l’autrice di più! Anche perché, in buona sostanza, alla fine non si parla di prodromi d’amore, bensì di postumi d’amore.
A.G. Pinketts
Chi è Andrea G. PINKETTS
E’uno dei più grandi scrittori italiani ha scritto la prefazione del libro, lo ha presentato a Torino al Salone del libro e a Milano all’atmbar, uno dei locali più famosi della movida milanese. Ha definito il libro una straordinaria storia d’amore, affermando che era da almeno 10 anni che non ne leggeva una così bella!
Il libro e’ una riflessione molto moderna e attuale sul successo, attraverso la protagonista Anna, donna normale ma straordinaria, che ama in un cono d’ombra i suoi uomini già famosi , col disincanto più incantato possibile.
Non approfitta di loro, ma e’ anzi un valore aggiunto, li aiuta a premere ancora di più l’acceleratore verso il successo. Così tra gli scenari di una languida Parigi e di una pulsante Milano, il marito di Anna, più giovane di lei di otto anni, famoso modello americano, ottiene il contratto che gli darà fama planetaria, diventando il volto per la campagna pubblicitaria di un profumo , il noto scrittore italiano Glauco Ricci, viene ispirato dal suo amore e scrive il libro che sara’ campione d’incassi.
Il giovane e cinico scrittore Pietro Colli, usa la passione di Anna e il potente mondo in cui vive, per accedere finalmente all’agognata celebrita’.
Lo chansonnier parigino Marc Morin, vittima da 9 anni dell’alcol e di un ‘ispirazione impigrita, diviene suo amante e scrive una canzone ‘Italienne/Italiana, che racconta del tormentato matrimonio di Anna con l’egocentrico Steve Bell.
La canzone , presente nel libro, e’ diventata una vera canzone che si scarica da iTunes a 0,99€ ‘Italienne/Italiana’ di Paolo Pilo, un cantautore milanese che l’ha musicata e la canta.
Il finale e’ un colpo di scena che vedrà tornare Anna, sotto le luci di una ribalta, che aveva spento dalla sua vita, per accenderle ancora più luminose su quelle dei suoi uomini.
Cinzia Alibrandi:
Biografia
Nata a Messina, ha vissuto dieci anni a Roma dove si e’ diplomata in Arti Drammatiche e laureata in Lettere presso l’Universita’ La Sapienza.
Ha lavorato per dieci anni come attrice professionista, specialmente teatrale, con qualche incursione nel cinema e nella televisione.
Attualmente risiede a Milano.
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