308 Vigili Urbani su 401 effettivi firmano la petizione della Cisl Fp per chiedere la riorganizzazione del Corpo di Polizia Municipale. Luned mattina la consegna al Sindaco Buzzanca
La Funzione Pubblica della Cisl da tempo denuncia la situazione di grave crisi del Corpo di Polizia Municipale del Comune di Messina. Il Sindacato ritiene che il perpetrarsi e l’aggravarsi di un insostenibile deficit gestionale e organizzativo abbia portato il Corpo ormai al limite della deriva. Forti e numerose sono state le sollecitazioni e le proposte operative che la Cisl Fp ha prodotto alle varie Amministrazioni che si sono succedute al governo della cittàper risolvere, anche parzialmente, tutta una serie di criticitàche attanagliano il settore della Polizia Municipale, al fine di migliorare l’efficienza e l’efficacia dei servizi resi all’utenza.
Purtroppo, fin qui, poco è stato fatto per elevare la produttivitàdel sistema e rendere più accettabile la condizione lavorativa dei vigili di Messina i quali, anzi, sempre di più devono barcamenarsi nel tradurre quotidianamente indirizzi e input gestionali spesso improvvisati e a volte confusi e contraddittori.
La decisione di effettuare una petizione per riassumere le maggiori problematiche che da molti anni affliggono il Corpo di Polizia Municipale è stata adottata dall’assemblea del 9 aprile 2009 che ha deliberato lo stato di agitazione del personale.
Una petizione, quella della Cisl Funzione Pubblica, firmata da 308 su 401 vigili urbani in servizio che verràconsegnata lunedì mattina, 11 maggio, alle ore 11.30 a Palazzo Zanca al Sindaco di Messina Giuseppe Buzzanca.
Con questa raccolta firme, i lavoratori chiedono che vengano affrontate e risolte le problematiche organizzative riguardanti una equa e diversa distribuzione dei carichi di lavoro più disagiati – dai servizi notturni ai festivi e alle domeniche – su tutto il personale idoneo senza esenzione alcuna.
“Chiediamo – affermano il segretario generale della Cisl Fp Saro La Rosa, il vice segretario aziendale Orazio Carbone e il coordinato della Polizia Municipale Piero Allegra – che vengano diffusi i dati dell’ultimo screening medico effettuato ai sensi della legge 626 per valutare lo stato fisico degli addetti, certi che sia possibile “recuperare†almeno 50/60 vigili idonei al servizio di viabilità. Questa riorganizzazione potrebbe consentire a ogni singolo addetto di lavorare non oltre 15 domeniche all’anno o effettuare più di 2 turni notturni al mese e ciò per garantire a tutti i vigili il sacrosanto diritto al riposo settimanale e un minimo di serenitànella propria vita privata al momento eccessivamente condizionata dalle esigenze lavorativeâ€Â.
Con la petizione, i lavoratori firmatari ritengono indispensabile riattivare le procedure per incrementare il numero di addetti della Polizia Municipale e il numero di lavoratori da adibire nei servizi di viabilitàattingendo, in primo luogo e per evidenti motivi economici, dal bacino dei contrattisti (circa 45) giàin forza al Comune di Messina che da tempo si sono resi disponibili a transitare nella Polizia Municipale, nonché, attraverso una rivisitazione dell’attuale struttura.
Inoltre, tra i punti della petizione lanciata dalla Cisl Funzione Pubblica si sottolinea come ancora devono essere percepite dai lavoratori tutte le spettanze economiche maturate nel 2008 per le prestazioni in turno, per le notti, per i festivi, per le domeniche, nonché, i compensi relativi alla reperibilità, le varie indennitàdi cui al vigente contratto integrativo ivi compresa la remunerazione dello straordinario.
“E’ assolutamente da cambiare – concludono i rappresentanti della Cisl Fp – il discutibile andazzo con cui si gestiscono le risorse assegnate per lo straordinario che devono essere ripartite tra i lavoratori in modo equilibrato e funzionale indirizzandole maggiormente a favore delle attivitàoperative esterne. Bisogna inoltre risolvere le questioni legate ai TSO, quasi tutte ancora insolute che oltre a creare enorme disagio agli operatori di Polizia Municipale e un aggravio di spesa al bilancio comunale violano i diritti dei pazienti sottoposti a trattamento e quelli dei loro familiariâ€Â.