CISL MESSINA – Mobilitazione nazionale
Comunicati Stampa

CISL MESSINA – Mobilitazione nazionale

“Aiutare la famiglia: meno tasse per lavoratori e pensionati”
Al via anche a  Messina la mobilitazione nazionale Cisl
Illustrate le direttrici del sindacato uscire dalla crisi
La Cisl di Messina: “necessario tutelare lavoro e condizioni di vita”

logo_cisl_messina_323_x_117E’ partita anche a Messina la campagna nazionale della Cisl sugli obiettivi di crescita dei salari e delle pensioni, di sviluppo del mezzogiorno e sull’urgenza della riforma fiscale. “Aiutare la famiglia: meno tasse per lavoratori e pensionati” è lo slogan che ha caratterizzato la giornata di lavori alla Camera di Commercio alla presenza dei rappresentanti provinciali della Cisl di Messina, della deputazione regionale e nazionale messinese, delle parti datoriali, gli enti locali e le associazioni interessate alle tematiche. La relazione del segretario generale della Cisl di Messina, Tonino Genovese (improvvisamente assente a causa di uno stato influenzale) è stata letta dal segretario organizzativo confederale, Bruno Zecchetto.
“Una iniziativa – è stato sottolineato – che non nasce oggi e per caso, ma prende avvio con l’approvazione dei documenti congressuali e, quindi, diventa un impegno importante per la Cisl. La tutela del lavoro e del benessere, delle condizioni di vita, dignitose e soddisfacenti per i lavoratori e per i pensionati nel nostro paese si fonda su alcuni pilastri. Il rafforzamento di essi è impegno primario per il sindacato. E’ da parte di tutte le componenti sociali e politiche un bel dire sulla circostanza che il potere di acquisto di salari, stipendi e pensioni negli ultimi anni in Italia si è ridotto e di molto. Non possiamo certo disconoscere che alla base c’è stato il passaggio dalla lira all’euro. Lo riconfermiamo. Passaggio giusto, importante, fondamentale, per la nostra economia e per la tenuta del paese nel contesto dei mercati globalizzati. Passaggio giusto ma non adeguatamente governato che, di fatto. con il cambio reale 1 a 1, ha falcidiato la capacità di spesa delle famiglie italiane salariate e pensionate”.
E’ stato, inoltre, ricordato come nel corso di quest’anno la Cisl ha avviato un percorso virtuoso, il primo tassello del quale è stato la riforma del sistema contrattuale. “Un risultato straordinario e determinante – ha detto – un nuovo sistema contrattuale che a dispetto dei suoi pretestuosi detrattori sta già dispiegando al meglio alcuni dei suoi principi fondamentali. La proposta, la contrattazione, l’unione producono risultati. E la Cisl propone, contratta, unisce”.
Dopo aver ricordato le sette linee direttrici di intervento per fronteggiare la crisi (Riduzione del carico fiscale su lavoratori dipendenti e pensionati; Sostegno alla famiglia con il Nuovo Assegno Familiare; Incentivare il secondo livello contrattuale con la detassazione; lotta all’evasione fiscale; fisco premiale per le imprese che investono e non riducono l’occupazione; tassazione di rendite e patrimoni; federalismo fiscale)  e il Patto per lo sviluppo del Mezzogiorno che la Cisl ha tracciato, Zecchetto ha concluso affermando che “è necessario passare dal PIL al BIL, cioè a costruire il Benessere Interno Lordo. Si tratta – ha aggiunto – di un cambiamento profondo della visione economica e sociale a cui siamo abituati. Con il concetto di BIL si vuole portare l’attenzione sul fatto che oltre alla ricchezza economica, che sicuramente deriva ed è direttamente collegabile al PIL, ci sono tutte una serie di “ricchezze” che l’uomo ha nel suo vivere e che non vengono assolutamente misurate dal PIL, anzi talvolta la crescita del PIL le fa diminuire”.
Diverse le personalità intervenute: gli onorevoli Francantonio Genovese, Giuseppe Laccoto, Giuseppe Picciolo, Filippo Panarello, Fortunato Romano, il presidente provinciale del PD Pippo Rao, il presidente di Confindustria Messina Ivo Blandina, i rappresentanti di MCL, MEIC, Forum delle famiglie e UCID.
L’on. Francatonio Genovese ha evidenziato come “i punti elencati dalla Cisl sono sposati anche dal Pd, tanto che già si lavora in Commissione Bilancio. Nella prossima Finanziaria – ha sottolineato Genovese – c’è troppo poco per il mezzogiorno. Deve essere bandita la concezione che il Sud è marginale”. “I punti – ha sostenuto Ivo Blandina – sono in gran parte condivisibili, occorre equità fiscale e lotta all’evasione. Attraverso quest’ultima si possono trovare i fondi per produrre ricchezza, per gli investimenti, per alleviare i riflessi ancora gravissimi della crisi. Anche gli Enti locali possono intervenire, magari cominciando dalle imposte locali”.

Messina, 27 novembre 2009 – camera di commercio

Questa iniziativa non nasce oggi e per caso, essa prende avvio con l’approvazione dei documenti congressuali e, quindi, diventa un impegno importante per la Cisl. La tutela del lavoro e del ben essere, delle condizioni di vita, dignitose e soddisfacenti per i lavoratori e per i pensionati nel nostro paese si fonda su alcuni pilastri. Il rafforzamento di essi è impegno primario per il sindacato.
E’ da parte di tutte le componenti sociali e politiche un bel dire sulla circostanza che il potere di acquisto di salari, stipendi e pensioni negli ultimi anni in Italia si è ridotto e di molto. Non possiamo certo disconoscere che alla base c’è stato il passaggio dalla lira all’euro. Lo riconfermiamo. Passaggio giusto, importante, fondamentale, per la nostra economia e per la tenuta del paese nel contesto dei mercati globalizzati. Passaggio giusto ma non adeguatamente governato che, di fatto. con il cambio reale 1 a 1, ha falcidiato la capacità di spesa delle famiglie italiane salariate e pensionate.
Quale impegno, allora, per favorire migliori condizioni economiche, più tutele ai bisogni, maggiori opportunità? Nel corso di quest’anno riteniamo di avere avviato un percorso virtuoso. Il primo tassello posto è stato la riforma del sistema contrattuale. Risultato straordinario e determinante. Un nuovo sistema contrattuale che a dispetto dei suoi pretestuosi detrattori sta già dispiegando al meglio alcuni dei suoi principi fondamentali.  Rinnovare i contratti con più soldi, in tempi brevi e senza laceranti conflitti è una realtà a cui si sono già adeguate anche tante categorie della CGIL che, come sappiamo, non ha firmato l’accordo. La contrapposizione strumentale, pregiudiziale e demagogica non produce benefici.
La proposta, la contrattazione, l’unione producono risultati. E la Cisl propone, contratta, unisce.
Ecco perché, da oggi, in tutte le città italiane parte una nuova stazione di mobilitazione, per realizzare il secondo importante tassello.

AIUTARE LA FAMIGLIA : Meno tasse per lavoratori e pensionati

Più servizi sociali alle famiglie        Meno tasse sul lavoro e sulla contrattazione aziendale o territoriale
Più aiuti alla famiglia            Meno evasione fiscale
Più tasse sui patrimoni e sulle rendite finanziarie

Meno tasse sulle imprese che investono e che non licenziano

Con il coinvolgimento dei lavoratori, dei pensionati e dei cittadini di tutta Italia. E con il coinvolgimento e speriamo la condivisione e la partecipazione di tutti i soggetti politici, datoriali, associazionistici interessati.

FARE SISTEMA PER CAMBIARE. FARE SISTEMA PER CRESCERE. FARE SISTEMA PER PIU’ GIUSTIZIA SOCIALE.

Il livello di ingiustizia e di inefficienza del sistema tributario italiano sta generando una forte delegittimazione dello stesso. Esiste troppo squilibrio fiscale. Il livello del prelievo è eccessivo e va ridotto.

Evasione fiscale

Dieci finanziarie ogni anno. È l’ammontare dell’evasione fiscale in Italia: ogni anno circa 300 miliardi di euro di imponibile vengono sottratte all’erario. Di queste, l’evasione di imposte dirette è 115 miliardi di euro, l’economia sommersa sottrae 105 miliardi, la criminalità organizzata 40 miliardi e 25 miliardi chi ha il secondo o terzo lavoro. La stima è stata fatta da Krls Network of Business Ethics, elaborando dati ministeriali e dell’Istat.

CINQUE AREE – Le aree di evasione fiscale analizzate nello studio sono cinque: l’economia sommersa, l’economia criminale,  l’evasione delle società di capitali,  l’evasione delle big company e  quella dei lavoratori autonomi e piccole imprese.
I lavoratori in nero sono circa 2 milioni, di questi 800 mila sono dipendenti che fanno il secondo o il terzo lavoro (con un’evasione d’imposta di 25 miliardi di euro).
La seconda area di evasione è quella dell’economia criminale realizzata dalle grandi organizzazioni mafiose che, in almeno tre regioni del Mezzogiorno, controllano buona parte del territorio.  Il giro di affari della criminalità è di 120 miliardi di euro all’anno con un’imposta evasa di 40 miliardi di euro.
La terza area è quella composta dalle società di capitali, escluso le grandi imprese: secondo i dati del ministero dell’Economia e delle Finanze, il 78% circa delle società di capitali italiane dichiara redditi negativi (52%) o meno di 10 mila euro (26%). In pratica su un totale di circa 800 mila società di capitali il 78% non versa quanto dovuto di imposte dirette. Si stima un’evasione fiscale attorno ai 15 miliardi di euro l’anno.
La quarta area è quella composta delle big company. Una su tre chiude il bilancio in perdita e non paga le tasse. Inoltre il 92% delle big company abusano del «transfer pricing» per spostare costi e ricavi tra le società del gruppo trasferendo fittiziamente la tassazione nei Paesi dove di fatto non vi sono controlli fiscali sottraendo al fisco italiano 27 miliardi di euro.
Infine c’è l’evasione dei lavoratori autonomi e delle piccole imprese dovuta alla mancata emissione di scontrini, di ricevute e di fatture fiscali che sottrae all’erario circa 8 miliardi di euro l’anno.

Mancato sostegno alle famiglie

E’ necessaria riduzione prelievo e il riequilibrio della tassazione- Sono pochi infatti i dichiaranti superiori a 100.000 euro (i ricchi sono pochi!) solo lo 0,93%. Il 34% dichiara un reddito meno di 10.000 euro. E tutte le macchine di lusso di chi sono? E’ chiaro esiste la difficoltà a trovare il giusto metodo per tassare i lavoratori indipendenti. Però sono decisamente troppe le tasse su lavoratori dipendenti e pensionati.
Il 97% del reddito complessivo è formato da reddito da lavoro o pensione la cui crescita è stata la seguente:

2007: Lavoro dipendente +955€ (+4,2%); Pensione +346€ (+2,0%)
2008: Lavoro dipendente +931€ (+4,0%); Pensione +373€ (+2,2%)

Nel 2007 la “riforma Visco” ha determinato un redistribuzione del reddito a favore delle classi medio-basse (in prevalenza donne e pensionati) e delle famiglie numerose, ma il mancato impiego di nuove risorse ha finito per contenere l’entità dei guadagni. Nel 2008 il reddito da lavoro tiene, in media, rispetto all’inflazione. Non così il reddito da pensione che non riesce a tenere il passo dei prezzi.
Rispetto ai più importanti comparti di spesa però, sia reddito da lavoro che pensioni evidenziano perdite pronunciate. Per contro l’imposta cresce in misura sensibile anche per effetto del fiscal drag. Il reddito disponibile risulta quindi in media ridotto. Lo sblocco delle addizionali ed il nuovo calcolo della base imponibile dopo la riforma hanno determinato una forte crescita della tassazione locale sul reddito, che ha finito per erodere sensibilmente i previsti guadagni sui redditi medio bassi ed accentuare le perdite su quelli medio-alti. La mancata restituzione del fiscal drag, aumentando surrettiziamente l’imposizione, ha determinato un effetto sul 2007 simile a quello della crescita delle addizionali. Nel 2008 questo effetto è stato assai più pesante a causa dell’impennata inflazionistica.

Sprechi

Il tema del contenimento della spesa è cruciale ed è una priorità. E’ opportuna la verifica dei Bilanci Comunali al fine di Indirizzare al welfare quanto recuperato nell’ottica di  affermare una precisa volontà conforme ad un modello economico che vede nello stato sociale un valore che aiuterebbe la fluidificazione del mercato riducendo l’intensità dei conflitti sociali e politici e consentendo un maggior tasso di occupazione, con particolare riferimento a categorie deboli come le donne (politiche di conciliazione) e una maggiore produttività (si pensi al ruolo giocato dall’istruzione). Si pensi anche agli asili nido come un trasferimento di somme direttamente alle famiglie e che favorisce l’occupazione femminile. La lotta all’evasione e la riduzione drastica degli sprechi aiuterebbero a ridurre il prelievo fiscale finanziandolo producendo nel contempo un maggiore benessere sociale
E’ bene ricordare quali sono le finalità della tassazione:

• finanziare la fornitura di beni e servizi
• regolare la distribuzione del reddito
• correzione di distorsioni o inefficienze del sistema economico

Vi sono 7 direttrici di intervento più una per il SUD

Da quanto sin qui esposto è chiaro che la trasparenza e la semplificazione sono un valore. E da valore a valore è necessario passare dal PIL al BIL cioè a costruire il Benessere Interno Lordo. Dal Pil al Bil non è uno scioglilingua, ma un cambiamento profondo della visione economica e sociale a cui siamo abituati. Significa passare dalla cultura delle merci alla cultura dei beni dal prodotto el benessere per cambiare in meglio la vita.
Il BIL, Benessere Interno Lordo, è un termine che ormai si usa in maniera molto diffusa per contrastare l’idea che il Prodotto Interno Lordo sia un misuratore di benessere. Con il concetto di BIL si vuole portare l’attenzione sul fatto che oltre alla ricchezza economica – che sicuramente deriva ed è direttamente collegabile al PIL – ci sono tutte una serie di “ricchezze” che l’uomo ha nel suo vivere e che non vengono assolutamente misurate dal PIL, anzi talvolta la crescita del PIL le fa diminuire. non è possibile probabilmente contare le cose importanti della vita che il PIL non conta. Costruire azioni molto semplici da mettere in pratica, e restituiscono all’uomo una dimensione che l’attuale sistema non rende più possibile: una dimensione diversa da quella economica. Dipende assolutamente da ognuno di noi. Certo, possono contribuire a migliorare questa situazione anche il sistema delle imprese, lo stesso sistema di mercato e il sistema della governance, della politica e dell’amministrazione.
E non lo diciamo noi adesso vi leggo il discorso di Bob Kennedy  Il 18 Marzo del 1968 Robert Kennedy pronunciava, presso l’università del Kansas, un discorso nel quale evidenziava, tra l’altro, l’inadeguatezza del PIL come indicatore del benessere delle nazioni economicamente sviluppate:
Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico, nell’ammassare senza fine beni terreni. Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell’indice Dow Jones, né i successi del paese sulla base del prodotto nazionale lordo (PIL).
Il PIL comprende anche l’inquinamento dell’aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana.
Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, comprende anche la ricerca per migliorare la disseminazione della peste bubbonica, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari.
Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l’intelligenza del nostro dibattere o l’onestà dei nostri pubblici dipendenti. Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell’equità nei rapporti fra di noi.
Il Pil non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese. Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta. Può dirci tutto sull’America, ma non se possiamo essere orgogliosi di essere Americani
E noi, orgogliosi di essere messinesi, chiediamo a voi tutti presenti di impegnarsi con un patto per il bene comune. con un obiettivo ambizioso e grande come il bisogno di giustizia e di equità di coloro che sono la vera ossatura di questo territorio e del paese intero.

27 Novembre 2009

Autore:

admin


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