Manca il visto del dirigente del Comune per il pagamento delle fatture alla società che gestisce la Rete Civica. La Fim Cisl chiede di capire il motivo del ritardo.
“Non è tollerabile che i lavoratori di Feluca, dopo innumerevoli sacrifici, restino ostaggio di un dirigente comunale senza alcuna apparente e valida motivazione”. La denuncia è del segretario generale della Fim Cisl di Messina, Antonino Alibrandi che, nei giorni scorsi, ha raccolto il grido d’allarme dei dipendenti della società che gestisce la rete civica del Comune di Messina. “Ho personalmente incontrato il Dirigente del CED per capire quale sia il motivo della mancata firma sull’atto di pagamento alla società Feluca – spiega Alibrandi – ma la giustificazione addotta, cioè quella che ‘la mancata firma è riconducibile a una volontà politica’, non mi è stata confermata, anzi mi è stata prontamente smentita dall’assessore comunale al Bilancio”.
La vertenza Feluca, che ormai sembra avviata a una soluzione definitiva, registra quindi un altro colpo basso per i lavoratori.
“Come può dirsi che manca la volontà politica quando con la delibera di Giunta n. 861 sul Piano Esecutivo di Gestione 2010 sono stati stanziati poco più di 625 mila euro proprio per i servizi di Feluca?” si domanda Alibrandi. “Il curatore fallimentare della società – spiega ancora il segretario della Fim Cisl – aveva, quindi, presentato le fatture al Comune per l’incasso della somma ma questa non può essere erogata dalle casse comunali perché manca appunto la firma del dott. Carmelo Altomonte. Senza questa firma, i lavoratori continuano a non percepire stipendi e sono fermi solo ad un acconto irrisorio su tutto l’arretrato. Con le somme stanziate e inserite nel PEG si potrebbe invece arrivare a coprire quasi tutte le mensilità arretrate che vantano i dipendenti di Feluca”.
La Fim Cisl ha formalizzato in queste ore una richiesta di incontro a tutti i soggetti interessati per chiarire questo rallentamento e che serva anche per monitorare il percorso intrapreso dopo l’ultimo incontro tra le parti. “Un incontro necessario – conclude Alibrandi – anche per dare risposte ai lavoratori che vivono uno stato d’animo di esasperazione per la purtroppo non nuova situazione in cui si trovano, con difficoltà economiche anche per le rispettive famiglie”.
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