Sale la tensione nell’indotto ferroviario dello scalo di Messina. Un centinaio di lavoratori hanno protestato sotto la sede di Trenitalia.
Da settimane si registra tensione tra i lavoratori della Società Servirail New-Rest Wagons Lits di Messina, società che si occupa del servizio di “accompagnamento notte”, attività in appalto del Gruppo FS. Oltre cento i partecipanti da diverse realtà italiane più di 40 quelli provenienti da Messina hanno protestato a Roma, sotto la sede di Trenitalia evidenziando lo stato di forte preoccupazione sui livelli occupazionali in cui versano gli oltre 400 lavoratori del comparto indotto ferroviario per i continui tagli che l’azienda sta operando sui treni a lunga percorrenza Passeggeri che collegano la Sicilia e la Calabria al resto d’Italia.
Nell’Impianto Servirail di Messina sono 24 gli esuberi di personale già annunciati dall’azienda, mentre dal 1. aprile del 2010 è in atto un Contratto di Solidarietà con decurtazione del 26% delle ore lavorate. La situazione, critica per i livelli economici di numerose famiglie monoreddito, rischia di diventare drammatica nel prossimo mese di dicembre quando Trenitalia ha già previsto un ulteriore taglio di numerosi treni a lunga percorrenza tra cui la tratta Siracusa – Venezia, oggi gestita dall’impianto Servirail di Messina.
Tale soppressione farebbe lievitare gli esuberi e metterebbe a rischio occupazionale oltre il 50% del personale impiegato a Messina.
Una delegazione dei lavoratori è stata ricevuta dai vertici Trenitalia i quali hanno confermato il piano industriale che prevede un ulteriore taglio dal 13 dicembre dei treni passeggeri in transito sullo stretto di Messina e hanno palesato altre future diminuzioni in previsione del 2014, quando scadrà il contratto di servizio con lo stato per il servizio universale, paventando la chiusura del comparto e mettendo a rischio il futuro occupazionale degli addetti.
“Abbiamo assistito – dichiarano Pasquale Maimone e Rocco Sbarra, RSA della Cisl di Messina – al solito balletto di responsabilità da parte di Trenitalia che giustifica l’abbandono del servizio notte per la continua diminuzione delle sovvenzioni da parte del Governo”.
“La causa dei tagli è additata a un servizio giudicato in perdita – sottolinea Sbarra – ma chi, come noi, sui treni notte ci lavora da anni, sa benissimo che la clientela è stata progressivamente allontanata dal prodotto treno facendo deliberatamente scadere la qualità dell’offerta e favorendo il trasporto gommato”.
I lavoratori non soddisfatti delle risposte evasive di Trenitalia si rivolgeranno alla classe politica programmando una nuova iniziativa di protesta da tenersi questa volta presso la sede del Governo nazionale, azionista di riferimento di un Gruppo FS , nel silenzio, sta creando una spaccatura nel Paese e producendo un prossimo disastro occupazionale.