CISL SICILIA – Entro novembre piano casa
Comunicati Stampa

CISL SICILIA – Entro novembre piano casa

Edilizia; Cisl: entro novembre piano casa antiabusivi e sanatorie vola cig e crolla occupazione regionale in costruzioni (-28 mila) sicilia unica in italia a non aver dato corso a intesa nazionale

Lo stop al piano casa sarebbe “un errore che porterebbe indietro, in Sicilia, l’orologio della crisi”. A dirlo sono Cisl e Filca siciliane, la federazione cislina delle costruzioni, che invitano governo e Ars a dare il via, entro novembre, a un “piano casa antiabusivi e antisanatorie”. Così, sostiene il sindacato, sarebbe lanciato “un segnale agli speculatori di ogni sorta” e ne deriverebbe “una vigorosa spinta all’economia dell’Isola”, in ginocchio. Cisl e Filca propongono una “corsia preferenziale” a palazzo dei Normanni e chiedono la “tempestiva convocazione” dei sindacati ad opera della commissione parlamentare competente e dell’assessore regionale ai Lavori pubblici, Nino Bennati. La Cisl rende noto che da settembre 2008 a settembre di quest’anno, il settore siciliano delle costruzioni ha perduto 28 mila unità di cui 26 mila uomini e duemila donne. Rosso segna anche il saldo natalità-mortalità, delle imprese del settore: +56 nel 2007; -637 nel 2008 e un ulteriore -118 nei primi nove mesi del 2009. Inoltre nella regione, nel periodo gennaio-agosto 2009 rispetto allo stesso periodo di un anno fa, le ore di cassa integrazione sono lievitate, di oltre 4,2 milioni quelle ordinarie (da 2.657.640 a 6.896.740), di 486 mila quelle straordinarie (da 2.112.819 a 2.598.590). Come dire che “l’economia siciliana affoga”, scrive la Cisl. Pertanto, alla luce dei fatti di Messina il sindacato rivendica, con le parole del segretario generale Maurizio Bernava, per un verso, “grazie ai fondi Fas”, interventi anti-dissesto idrogeologico, di rimboschimento e rinaturalizzazione del territorio, “come dichiarato pure dal governatore della Regione, Raffaele Lombardo”; per altro verso sollecita, “in una logica anti-crisi”, un piano casa che, come prescritto dall’intesa Stato-Regioni del 30 marzo, “dia nuovo impulso all’economia lasciando fuori dalle disposizioni sull’ampliamento della cubatura, gli edifici abusivi, quelli sanati o in sanatoria o costruiti in aree sottoposte a vincoli urbanistici di inedificabilità o a rischio frane”. La Sicilia, denunciano Cisl e Filca, è rimasta l’unica Regione italiana a non aver dato corso all’intesa sottoscritta a Roma sette mesi fa. Eppure, rimarca il sindacato, un piano anticiclico come quello per la casa metterebbe in circolo nell’economia risorse private a fianco di quelle pubbliche, alimentando pure l’efficienza energetica. Perché, puntualizza Bernava, “chiediamo che gli investimenti nel risparmio energetico e nell’utilizzo di fonti rinnovabili, siano particolarmente incentivati”.
La Cisl, inoltre, chiede a governo regionale e Ars di varare un programma di investimenti nella riqualificazione e nello sviluppo urbano “attraverso progetti promossi dagli enti locali e concordati con le parti sociali”. Questi progetti, segnala il sindacato, potrebbero essere finanziati, oltre che con mezzi regionali e dei privati, con risorse Ue del Por Sicilia, dei Fas, del programma Jessica, dei fondi di rotazione e della Bei.

6 Ottobre 2009

Autore:

admin


Ti preghiamo di disattivare AdBlock o aggiungere il sito in whitelist