Il dissenso della Cisl di Messina
La Cisl di Messina esprime il proprio dissenso in merito al metodo di lavoro con il quale è stato presentato oggi al Gruppo Piano del Distretto D26 Messina, il documento di programmazione dei servizi socio-sanitari del prossimo triennio 2010-2012.
A manifestarlo il segretario generale della Cisl di Messina Tonino Genovese e la segretaria provinciale Mariella Crisafulli con una lettera inviata al Sindaco di Messina Giuseppe Buzzanca, capofila del Distretto D26, all’assessore comunale ai Servizi Sociali Pinella Aliberti, all’assessore provinciale alle Politiche Sociali Pio Amedeo, ai sindaci dei comuni del Distretto D26 e all’assessore regionale alla Famiglia e alle Politiche Sociali Caterina Chinnici.
Il Gruppo Piano, del quale è componente anche la Cisl, è una struttura tecnica di riferimento preposta alla redazione del Piano di Zona secondo le Linee guida elaborate dall’Assessorato regionale alle politiche sociali.
“Deve – spiegano nella lettera Genovese e la Crisafulli – definire obiettivi e prioritàin base alla Relazione sociale predisposta dagli Uffici competenti e redigere il Piano di Zona dopo una attenta analisi e valutazione dei bisogni locali, del livello dei servizi socio-sanitari e non approvare sic et impliciter un Piano ‘preconfezionato’, così come invece è stato chiesto nel corso della riunione odierna che aveva per oggetto ‘Approvazione Piano di Zona triennio 2010-2012’ e dove, senza alcuna riunione preventiva e senza nessun coinvolgimento dei componenti, sono stati molto sinteticamente enunciati i Progetti che caratterizzeranno il Piano di Zonaâ€Â.
Senza, sottolinea la Cisl, alcun confronto né condivisione con i componenti della struttura tecnica e senza che gli stessi componenti potessero esaminare le proposte progettuali né le risorse che verranno impiegate, essendo stata negata loro la possibilitàanche di avere copia dell’importante documento. E nel corso della riunione è emerso inoltre che nemmeno alcuni rappresentanti dei Comuni, in modo particolare della zona jonica che fanno del Gruppo ristretto sono stati mai invitati a partecipare alle riunioni operativeâ€Â.
“Un fatto gravissimo – scrivono i segretari della Cisl – che nega la validitàdella concertazione quale strumento di partecipazione responsabile che valorizza la reciprocitàdei ruoli, nella più ampia autonomia. Il metodo concertativo sugli indirizzi e sulle scelte è lo strumento per un’efficace valutazione dei bisogni, l’individuazione degli obiettivi e le priorità, arrivando a scelte condivise. Ancora una volta viene proposto un Piano di Zona che non soddisfa le esigenze della Comunitàtutta ed è ben lontano dallo spirito che la Legge 328 si prefigge. Evidentemente siamo ancora molto lontani dall’idea che la salute e il benessere dei cittadini si possano ottenere grazie all’azione concorde dei soggetti pubblici, privati e del terzo settore, promuovendo e valorizzando la sussidiarietàprevista dalla legge, fermo restando la responsabilitàistituzionale delle amministrazioni localiâ€Â.
A ciò si aggiunge il ritardo – peraltro giàdenunciato da questa Organizzazione – con il quale verràpresentato il documentato all’Assessorato regionale che fa correre il rischio di un Commissariamento. Un ritardo nella programmazione che porteràa penalizzazioni e conseguenze nell’affidamento degli interventi a favore delle categorie svantaggiate (il cui avviamento è previsto a partire dal 1° gennaio 2010), perpetrando ancora una volta sprechi a danno della collettività.