Durante il primo workshop dedicato alle buone pratiche ed alle eccellenze in campo turistico, i sindaci dei comuni italiani insigniti delle Vele di Legambiente hanno così sottoscritto la “Carta del Club delle Vele”, un protocollo d’intesa che ispirerà ai comuni aderenti le future regole di gestione della costa e del turismo.
Santa Marina Salina, comune a 5 vele nel 2014 e per otto anni consecutivi, rientra tra i soci fondatori del club: ai lavori del meeting toscano ha infatti preso parte anche il Sindaco Massimo Lo Schiavo il quale, dopo il week-end dedicato alla promozione delle eccellenze isolane tra i padiglioni del Salone del Gusto di Torino, ha raccontato alla platea del Club delle Vele la storia del cappero di Salina e del percorso virtuoso che lo ha portato a diventare, 14 anni fa, un presidio Slow Food.
“Ho ribadito – spiega da Grosseto il Sindaco Lo Schiavo – quanto importante sia stato per la valorizzazione del prodotto di punta della nostra agricoltura aver scelto di intraprendere la strada che ha poi portato il cappero a diventare un presidio Slow Food e conquistarsi un posto d’onore tra le eccellenze agricole internazionali. Inoltre, dal confronto con le realtà provenienti dal resto d’Italia avvenuto nel corso del workshop, ho rafforzato la mia convinzione che puntare decisamente sulla salvaguardia delle nostre tradizioni, di quelle agricole in particolare, e sull’incentivazione delle produzioni di qualità sia la rotta maestra da seguire per garantire un futuro più prospero alla nostra economia, delle importanti opportunità lavorative per i nostri giovani e per continuarci a muovere in maniera moderna lungo il percorso già tracciato della sostenibilità turistica. Le eccellenze tirano, anche economicamente: il Salone del Gusto ed il confronto con gli altri comuni del Club delle Vele ne hanno dato una dimostrazione plastica”.
Il workshop toscano è stato inoltre un’ottima occasione di confronto con altre piccole località costiere italiane sui metodi di gestione del territorio e sulle problematiche connesse. “Ho potuto riscontrare – commenta il Sindaco di Santa Marina – che lì dove ai comuni è stata data la possibilità e la responsabilità di gestire in prima persona le risorse offerte dal territorio si è riusciti concretamente a creare sviluppo. Mi ha ad esempio molto colpito l’esperienza di Pollica, comune costiero della Campania che gestisce direttamente il porticciolo turistico situato nella frazione di Acciaroli e che è riuscito in questo modo ad applicare una tassazione più leggera in virtù degli introiti derivanti e a creare opportunità lavorative importanti per i cittadini. Il mio pensiero – continua il Sindaco Lo Schiavo – è subito andato alla situazione che vive il mio paese: abbiamo sia il porticciolo sia una legge regionale che consentirebbe al Comune di affidarne la gestione attraverso una gara bandita direttamente, con la possibilità di realizzare importanti introiti da reinvestire sul lavoro, sullo sviluppo dell’economia del territorio e sull’alleggerimento della pressione fiscale sui cittadini. D’altro canto vi è però una Regione Siciliana inerme che invece di predisporre tutti gli atti necessari all’applicazione della normativa vigente puntando alla valorizzazione di un bene realizzato con fondi pubblici, accetta di lasciare in mano ad un privato legittimato sì da una sentenza del Tar ma di fatto privo di titolo concessorio annullato da una sentenza del Consiglio di Giustizia Amministrativa, la gestione di una risorsa potenzialmente così importante”.
Gli esempi secondo il Sindaco di Santa Marina Salina non sono finiti e tutti sembrano avere un denominatore comune: dove Enti Locali e Sovraordinati riescono ad intraprendere percorsi sinergici si crea sviluppo sostenibile e lavoro nel rispetto assoluto dell’ambiente.
“Nel Parco delle Egadi – spiega Lo Schiavo – il posizionamento di campi boe comunali ha consentito agli enti territoriali interessati di creare occupazione e far crescere l’economia del proprio ambito garantendo nel contempo la salvaguardia delle praterie di posidonia che caratterizzano i fondali marini. A Santa Marina Salina – continua sconfortato il Sindaco – sono anni che combattiamo la nostra battaglia contro l’opprimente e lenta burocrazia regionale che ancora oggi tarda ad autorizzare il posizionamento di un campo boe comunale rallentando in modo improprio un’iniziativa che aiuterebbe certamente lo sviluppo del nostro territorio”.
Nel corso del workshop i comuni costieri aderenti al Club delle Vele hanno quindi chiesto a Legambiente una presenza più incisiva a supporto degli Enti Locali territoriali ed un supporto attivo nell’annosa battaglia che troppi comuni “combattono” quotidianamente contro la lentezza delle burocrazie nazionali e regionali che non consente agli stessi di programmare efficacemente azioni finalizzate ad un veloce e concreto sviluppo dei territori.
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