Un secco e deciso no, quello di Cambiamo Messina dal Basso sulla realizzazione di un hotspot per migranti a Messina. La nota CMdB
All’annuncio – l’ennesimo – della realizzazione di un hotspot per migranti all’interno della ex caserma Gasparro di Bisconte, non si può che rispondere con un secco e deciso no.
Un ‘no’ non soltanto all’apertura di un hotspot nella nostra città (posizione difesa in questi giorni da quei gruppi politici che, anche a Messina, cavalcano temi razzisti e xenofobi), ma un ‘no’ categorico, di portata generale, a tutti quegli strumenti di una detenzione indiscriminata e in barba ai più elementari diritti umani spacciata per accoglienza.
Lo hanno detto chiaramente, ufficialmente ed a più riprese il sindaco Renato Accorinti e l’assessora alle politiche migratorie Nina Santisi e lo ribadisce con forza anche il movimento Cambiamo Messina dal Basso: strutture come gli hotspot, i centri di emergenza come il Palanebiolo, i CARA, contraddicono apertamente i principi di umanità e apertura che devono invece caratterizzare la politica di accoglienza di profughi, migranti e richiedenti asilo propria di un paese democratico. Esse servono ad attuare quelle scelte nazionali ed europee che chiamano accoglienza ciò che in realtà è negazione della libertà di movimento, separazione e segregazione di migranti e richiedenti asilo, respingimento coatto verso i paesi di origine, segnati spesso da sistematiche violazioni dei diritti umani, guerre, mancanza di lavoro, cibo e prospettive di vita dignitosa.
A Messina abbiamo scelto, non da oggi, di essere fedeli alla nostra identità antichissima di porto di mare, aperto e accogliente, dove le lingue e le culture si mischiano, curiose l’una dell’altra, e nessuno si sente straniero. Per questo abbiamo deciso di puntare su un modello di accoglienza diffusa ed inclusiva, centrata sullo Sprar, sull’affido familiare dei minori non accompagnati, su strutture piccole e a dimensione umana. Ed in questa prospettiva, da qualche tempo, abbiamo iniziato a lavorare in rete con altre realtà alla costruzione di corridoi umanitari che abbraccino anche la nostra città.
Respingeremo pertanto con assoluta fermezza qualsiasi imposizione in direzione di politiche detentive e xenofobe da parte del governo Gentiloni così come dell’Unione Europea, per tenere invece le porte aperte all’umanità.
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