Due ore di colloquio tra l’ambasciatore americano Eisenberg e il leader della Lega Salvini, accompagnato da Giancarlo Georgetti (denominato l’《amerikano》
Lui, il Georgetti, bocconiano, nella scorsa legislatura membro della delegazione parlamentare italiana alla Nato, nel 2013 chiamato da Napolitano a far parte del “gruppo dei saggi” incaricato di preparare iniziative legislative nel campo economico e sociale, e nel cui rapporto finale vi era anche un “auspicio alla liberalizzazione in diversi settori strategici”).
Due ore di colloquio nel corso del quale – secondo le parole di Salvini – nulla viene chiesto sugli sviluppi della crisi in atto, ma 《vengono affrontate diverse questioni nazionali e internazionali, dall’Europa alla Brexit, dalla Nato alla Russia》; e, sempre secondo quanto riferisce Salvini 《in effetti i punti di condivisione sono tantissimi, tranne uno, quello che riguarda le sanzioni contro la Russia.
Inoltre lo stesso Salvini ha ribadito all’ambasciatore che 《noi siamo stati gli unici politici italiani a tifare per Trump fin dall’inizio》.
Senza entrare ulteriormente nel merito di tale visita (o forse sarebbe meglio chiamarla “convocazione”), sarebbe opportuno che qualcuno avverta Salvini che certe “lobbies” made in Usa stanno facendo di tutto per “neutralizzare” Trump, tentando di manovrarlo secondo i loro scopi e, se non ci riuscissero, ricorrendo all’arma finale dell’impeachment.
Antonio Arena