COMANDANTE – Mito e realtà di un eroe italiano. Da vedere al cinema
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COMANDANTE – Mito e realtà di un eroe italiano. Da vedere al cinema

All’AlterCinema di Gliaca di Piraino è in programmazione il film Comandante, diretto da Edoardo De Angelis e scritto dallo stesso regista insieme al noto romanziere Sandro Veronesi. La pellicola ha come protagonista Pierfrancesco Favino, che interpreta il ruolo di Salvatore Todaro, un coraggioso comandante di corvetta.

 “Io sono un uomo di mare!”

La storia di Comandante è ispirata alle eroiche gesta di Salvatore Todaro, il capitano del sottomarino Cappellini, che nel 1940 affondò il mercantile belga Kabalo, carico di armi inglesi. Tuttavia, la particolarità di questa narrazione sta nell’umanità di Todaro, il suo desiderio di salvare i marinai dispersi in mare, dimostrando che anche in tempo di guerra, la compassione e la gentilezza possono prevalere.

“Noi affondiamo il ferro nemico, senza pietà”,

Il film si apre con una citazione di un marinaio russo salvato dagli ucraini in mare, sottolineando che Comandante non è un semplice film sull’eroismo di guerra, ma una celebrazione dell’umanità in tempi difficili, poggi più che mai attuale e che non ha bisogno di fare parallellismi.

Il personaggio di Favino incarna un patriottismo fiero, ma non rappresenta l’idea tradizionale di amore per la patria e di morte gloriosa in guerra. La sua figura è contraddistinta da motti retorici, ma il personaggio stesso dimostra di essere ben oltre le frasi fatte.

Comandante si concentra sulla vita di giovani marinai cresciuti nell’Italia fascista, appena entrati in una guerra brutale.

Il film è costruito seguendo gli schemi dei classici film sui sommergibili, risultando coinvolgente grazie alla fotografia di Ferran Paredes e alla costruzione ben orchestrata della tensione. Tuttavia, la narrazione è meno efficace quando abbraccia la retorica del buon cuore in aggiunta a quella della guerra. Il dialogo in voce off di un marinaio napoletano che si sacrifica per il gruppo e i sentimenti delle ragazze che sanno che i loro uomini potrebbero non farcela aggiungono una patina di retorica che, seppur comprensibile, può risultare eccessiva.

Comandante è un film che celebra un eroe italiano della Seconda guerra mondiale e stabilisce un parallelo tra il suo eroismo e l’attività delle ONG nel Mediterraneo, dove si impegna a salvare i migranti, fornendo loro un “porto sicuro più vicino”, in linea con la legge del mare.

La storia reale di Salvatore Todaro e le sue azioni durante la guerra rimangono oggetto di discussione e controversia. La sua decisione di soccorrere i naufraghi del Kabalo, sebbene cavalleresca, è stata vista come un atto che ha messo a rischio la vita del suo equipaggio e il suo sommergibile. La guerra sottomarina ha presentato sfide uniche in merito alle leggi del mare e alle convenzioni internazionali.

Comandante è un film che mette in luce un capitolo poco conosciuto della storia italiana durante la Seconda guerra mondiale. Un aspetto per molti ancora tabù. Il film celebra l’umanità e l’eroismo in un contesto bellico e offre uno sguardo affascinante sulla vita dei marinai italiani e sulle difficoltà che hanno affrontato in mare.

La storia di Salvatore Todaro, con tutte le sue contraddizioni, continua a ispirare e ad alimentare la discussione sulla memoria storica dell’Italia.

COMANDANTE 

un film fortemente patriottico che non vuol essere l’idea dell’amor della patria e della bella morte. Sentimenti che il Comandante di Favino, in senso di film, ha ben presenti, forte di motti retorici che ci vengono risparmiati (“Osare l’inosabile”). Come ha ben presente la lezione di classicismo che gli impartisce in greco antico il vecchio professore di Paolo Bonacelli che descrive con un passo dell’Iliade l’eroe puro, Bellerofonte, uccisore della Chimera.

Girando oggi un film su Salvatore Todaro e le imprese dei nostri sommergibilisti della X-Mas, di 112 sommergibili ne rimarranno intatti solo 19 a fine della guerra, senza essere né l’ammiraglio Francesco De Robertis o l’ammiraglio Marc’Antonio Bragadin, autori di grandi film realistici sulla marina italiana (Bragadin è uno dei dieci sceneggiatori anche di “Divisione Folgore”), dovendo fare i conti, ahimé, con una situazione politica piuttosto confusa, è ovvio che le contraddizioni, anche del personaggio, vengano fuori.

Per non parlare delle cose non dette o non spiegate che vengono buttate qua e là per mantenere un qualche equilibrio non dico ideologico, ma almeno di impostazione storica. A cominciare dalla X-Mas, o Decima Flottiglia Motoscafi Armati Siluranti, che nel film non viene mai nominata, e che, come ben si sapeva, aveva una parte sana, patriottica ma non fascista, e una parte terribile, i mai-morti di Carrara che si macchiò di terribili delitti contro i partigiani.

Todaro, che morirà per le bombe inglesi in mare nel sonno nel 1942, non farà parte della X-Mas di Junio Valerio Borghese, che ne prese il comando nel 1943, né ovviamente di quella successiva che si legò ai nazisti, ma è lui a inventarsi il vessillo della bandiera nera col teschio e la scritta X, e una serie di motti latini.

Prima di entrare in battaglia Todaro fa suonare l’inno dei sommergibilisti, “Andar pel vasto mar / Ridendo in faccia / a monna Morte e al destino  / Colpir e seppelir /Ogni nemico che s’incontra sul cammino”, ma si permette di accompagnare i suoi uomini nel porto di La Spezia, al ritmo di “Un’ora sola ti vorrei” di Umberto Bertini, che venne incisa per disco nel 1938 da Pippo Barzizza, canzone celebre ma bollata di antifascismo per la frase “Un’ora sola ti vorrei per dirti quello che non sai”.

COMANDANTE

Riempie di frasi storiche il suo sommergibile,, “L’arte del marinar morire in mar”, “La mia vittoria è la mia battaglia”, “Non basta nascondersi per non essere visti”, ma poi ha un triste distacco, molto dandy, dalla vita, sicuro come è della sua stessa morte in mare. Detto questo, e ricordando che stiamo parlando di un film che vede protagonisti dei ragazzi di venti-trent’anni cresciuti nell’Italia fascista che sono appena entrati in una guerra sanguinosa, il film, proprio come tanti film di sommergibili (funzionano sempre, si sa, come i film carcerari), funziona perfettamente nella sua costruzione più di genere.

E trionfano i personaggi stereotipati, anche se forse un filo troppo intinti nel sugo napoletano.

Il fedelissimo secondo di Massimiliano Rossi, altro napoletano che fa il veneto, il cuoco Gigino del bravissimo Giuseppe Brunetti (“L’amica geniale”, “Finalmente l’alba”), quello che tiene il mandolino in cucina sempre pronto, il corallaro di Torre del Greco di Gianluca Di Gennaro, ma anche il sardo, il livornese.

E l’Italia non è mai un paese in pace con il proprio passato.

Anche se, in fondo, le contraddizioni di Todaro, raffinato classicista che sventola la bandiera nera della X-Mas mentre salva i marinai belgi, sono anche le nostre  Un film finalmente celebrante un eroe italiano della Seconda guerra mondiale.

Come andarono le cose

Andiamo ai fatti: il 16 ottobre 1940, il sommergibile Cappellini del capitano di corvetta Salvatore Todaro, partito da La Spezia e destinato a Betasom (la base atlantica dei sommergibili italiani a Bordeaux in Francia), affonda con il cannone – lanciando nel contempo anche tre siluri che fallirono il bersaglio, probabilmente per «forti irregolarità della traiettoria verticale a causa del mare agitato» – il piroscafo belga Kabalo, di 5.186 tonnellate, che, vistosi inseguito, aveva aperto il fuoco per primo contro il sommergibile italiano, come riportato dal rapporto di missione di Todaro.

Una lancia con parte dei naufraghi è quindi presa a traino dal Cappellini, e i naufraghi stessi direttamente fatti salire a bordo a causa delle avverse condizioni meteo; il sommergibile navigherà quindi in emersione per centinaia di miglia marine sino all’isola di Santa Maria delle Azzorre, dove saranno sbarcati.

Questa azione di Todaro e l’affondamento di questa e delle due altre navi mercantili con l’impiego primario del cannone da ponte in attacchi in superficie ricevono la netta disapprovazione dell’ammiraglio Angelo Parona, comandante della base italiana in terra francese e dello Stato maggiore della Regia marina (Supermarina) e dell’ammiraglio Karl Dönitz, comandante degli U-Boot tedeschi.
Questo perché, raccogliendo i naufraghi, Todaro aveva sì compiuto un atto cavalleresco, ma aveva anche evidentemente messo a rischio non solo la sua vita, ma il suo sommergibile e il suo equipaggio, elementi vitali nella conduzione della guerra navale dell’Asse contro le ben più forti marine da guerra alleate.

Todaro, le leggi del mare e la guerra sottomarina

Ricordiamo, tra l’altro, come le leggi del mare e le convenzioni internazionali fossero mal conciliabili con l’impiego di un’arma come il sommergibile – vedi la norma dell’ispezione a bordo prima del siluramento nel caso di naviglio mercantile, risalente alla Convenzione dell’Aia del 1899 – e furono infatti quasi subito disattese da tutte le nazioni in guerra.

Tuttavia, perlomeno nei primi anni di guerra, i comandanti di sommergibili – compresi i massimi affondatori dell’Arma degli U-Boot come Otto Kretschmer (44 navi per complessive 274.333 tonnellate) – fornirono spesso una prima assistenza ai naufraghi, distribuendo acqua, cibo e, talvolta, carte e bussola.

Rimane famoso, inoltre, il salvataggio di centinaia di naufraghi del transatlantico-nave trasporto truppe britannica Rms Laconia – in parte prigionieri di guerra italiani, molti dei quali lasciati rinchiusi nelle stive dall’equipaggio alleato – da parte dell’U-Boot 156 dell’«asso» Werner Hartenstein, che lo aveva silurato il 12 settembre 1942. I naufraghi furono salvati anche da altri due U-Boot e dal sommergibile Cappellini, già comandato da Todaro e destinato dopo l’Armistizio a servire prima nella Kriegsmarine e infine nella Marina imperiale giapponese (!).

Nonostante la chiara situazione di emergenza e salvataggio in corso, l’U-156 fu attaccato da un bombardiere Liberator americano: ecco perché, dopo questo incidente, l’ammiraglio Dönitz emanò l’ordine di non prestare più assistenza ai naufraghi.

Gli altri film in programmazione a Gliaca di Piraino

Da Venerdì 3 Novembre
FILM 1: ( Da Venerdi 3 a Martedi 7 Nov.)
 COMANDANTE
Durata 120′ – Genere: Drammatico
Con: Pierfrancesco FAVINO
Tutti i Giorni 2 Spettacoli:
 ️ore 18:45
 ️ore 21:00
FILM 2: (Solo Venerdì 3, Sabato 4 e Domenica 5 Nov.)
 ME CONTRO TE: Vacanze in Transilvania
Durata 70′ – Genere: Commedia
Tutti i giorni Spettacolo Unico:
 ️ore 17:30
FILM 3: ( Da Venerdi 3 a Martedi 7 Nov.)
 KILLERS OF THE FLOWER MOON
Durata 185′ – Genere: Drammatico
REGIA: Martin SCORSESE – Con: Leonardo DI CAPRIO
Tutti i Giorni Spettacolo Unico:
 ️ore 19:00
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PROSSIMAMENTE
 C’È ANCORA DOMANI
 FIVE NIGHT’S AT FREDDY’S
 THE MARVELS
Tel: 366 3660082
ALTER CINEMA – MULTISALA 3D
Via Del Sole, 78 – Gliaca di Piraino (Me)
4 Novembre 2023

Autore:

redazione


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