COMFORT ZONE – Il ruolo dell’area break in ufficio: come prendersi cura dei propri dipendenti
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COMFORT ZONE – Il ruolo dell’area break in ufficio: come prendersi cura dei propri dipendenti

Qualità della vita e produttività

Il morale dei propri dipendenti è di fondamentale importanza, nell’ottica della produttività e dell’atmosfera serena sul luogo di lavoro. La presenza di un’area break in ufficio assume quindi un ruolo centrale in questo senso, e in questo articolo troverete tutti i consigli necessari per rendere il posto di lavoro un ambiente confortevole e produttivo.

Come attrezzare un’area break

La prima cosa da fare è individuare la zona ideale per costruire la sala break, tenendo conto della presenza di luce naturale, un elemento fondamentale per il benessere mentale dei dipendenti, abituati a trascorrere ore e ore sotto le luci al neon o di fronte a uno schermo. Caratteristiche come spazi ampi e appartati rispetto all’area centrale di lavoro, garantiranno l’ottima riuscita del progetto.

Qualora fosse possibile, introdurre elementi di intrattenimento come un biliardo, una libreria, uno stereo con cuffie o un salottino, sarebbe un surplus per l’ambiente di svago. Non possono mancare i distributori automatici, soprattutto quelli che contengono prodotti sani e di qualità. Posizionate in diverse postazioni, non devono mancare anche caramelle e gomme da masticare, come alternative accattivanti e anti-stress. In questa direzione, l’idea di fornire un’esperienza ad hoc al singolo dipendente è sempre da preferire. Per questo, si potrebbe pensare di ordinare delle caramelle personalizzate tramite i tanti strumenti online disponibili, così da far sentire il dipendente importante e coccolato, in un contesto professionale che sente la necessità di rispettare i propri valori aziendali.

Quanto impatta la qualità della vita sulla produttività: il sondaggio

Le statistiche parlano chiaro: secondo alcuni studi recenti, infatti, sembra che prendersi cura dei propri dipendenti faccia schizzare in alto la loro produttività. Circa il 70% dei casi ha riscontrato un aumento della produttività e della reputazione ambientale, in corrispondenza della creazione di aree di svago e break, mentre la quasi totalità delle persone coinvolte nelle ricerche, ha sottolineato come un ambiente lavorativo positivo sia fondamentale per migliorare la qualità della propria vita. Eppure c’è ancora una fetta importante di manager che non credono in questa correlazione. Quasi un quarto dei coinvolti nella ricerca investe poco o nulla nelle misure a favore della salute mentale e morale del dipendente, puntando solo su innovatività, salute finanziaria e reputazione dell’azienda. Un errore, se proiettato a lungo termine.

Il manager vecchio stile, invece, rappresenta circa il 15% dell’attuale panorama: sono i più pragmatici, quelli che puntano al benessere fisico e all’adeguamento salariale, più che alla qualità della vita percepita all’interno dell’azienda. Infine, sembra che appena il 12% dei manager sia disposto a sperimentare le nuove tendenze espresse dal mercato del benessere sul luogo di lavoro, riscontrando però i risultati migliori: qualità della vita, investimenti sul potere d’acquisto dei dipendenti e flessibilità sugli orari. Tutti elementi che, numeri alla mano, hanno portato incredibili risultati in termini di assenteismo e qualità dei collaboratori.

17 Maggio 2022

Autore:

redazione


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