Firma anche tu contro gli aumenti tariffari al trasporto pubblico e la riduzione delle corse.
Gli effetti della manovra economica concepita nei mesi scorsi dal ministro Tremonti, consistente nella riduzione dei trasferimenti dallo Stato alle Regioni e agli Enti Locali, arriveranno presto a farsi sentire nelle tasche dei pendolari italiani. La prima a scoprire le carte è stata la Regione Lombardia, il cui assessore ai trasporti ha preannunciato aumenti tariffari dal 25% al 30% su biglietti ed abbonamenti per l’utilizzo dei mezzi di trasporto pubblico locale a partire da gennaio, nonché un taglio di servizi pari ad una corsa ogni dieci. Analoghe decisioni stanno per venire prese anche in molte altre regioni italiane.
Non si può allontanare il sospetto che, in realtà, dietro agli aumenti tariffari si nasconda una strategia precisa che ritiene il trasporto pubblico, anziché una risorsa, un inutile fardello per le casse dello Stato, penalizzando così milioni di cittadini che si comportano in modo virtuoso.
Viene altresì completamente ignorato il basso livello qualitativo dei nostri trasporti pubblici e le gravi inefficienze che li caratterizzano, a cominciare dalla velocità commerciale dei nostri autobus, tram e treni, che risulta essere di gran lunga più bassa degli altri Paesi e che ne influisce negativamente la produttività e l’efficacia. Ciò è dovuto alla mancanza di una vera politica della mobilità sostenibile e di un quadro normativo arretrato, causando un enorme dispendio di risorse e danni incalcolabili al sistema economico e produttivo.
Se, peraltro, vi fosse reale necessità di risorse, una politica che vuole assegnare la priorità al trasporto pubblico si dovrebbe preoccupare, anziché penalizzare gli utenti, di recuperare nuove entrate per sostenerlo, mirando a riequilibrare il rapporto tra trasporto pubblico e trasporto privato. Ciò sarebbe possibile, ad esempio, mediante una piccolissima accisa regionale sui carburanti. Si eviterebbero così i gravi danni sociali ed ambientali conseguenti ad un ulteriore aumento della mobilità privata, l’aumento della congestione e la necessità di costruire nuove strade.
L’assenza di qualunque tipo di strategia complessiva di riforma del sistema della mobilità in questo contesto è la riprova più evidente che dagli aumenti tariffari non si avrà alcun miglioramento qualitativo, ma solamente un indebito prelievo economico per milioni di pendolari che finirà per alimentare ulteriormente sprechi ed inefficienze.
Ecco perché dobbiamo dire NO! ad ogni ipotesi di adeguamento tariffario e chiedere invece una verificata e trasparente politica di aumento della qualità e di sviluppo dei trasporti pubblici.
FIRMA PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI!
Cronaca Regionale
COMITATO PENDOLARI – Petizione contro i tagli alle risorse per i trasporti pubblici
http://patto.ilpendolare.com/petizione/ www.pendolaripa.altervista.org