Visto l’approssimarsi del nuovo orario ferroviario, previsto per metà Dicembre 2010, riteniamo improrogabile un incontro urgente con le Signorie Vostre.
Non ci vorremmo trovare nella stessa situazione già vissuta negli anni scorsi, in cui le convocazioni da parte di Trenitalia avvenivano a giochi già fatti.
Non abbiamo più voglia di “guerre” per chiedere la semplice modifica di una fermata, o lo spostamento di orario di un treno.
Ringraziamo comunque sempre Trenitalia per la disponibilità e il rispetto dimostrato.
Considerato che Trenitalia ha presentato le bozze degli orari al Dipartimento Trasporti Regionale, gradiremmo un incontro immediato per poter esporre le nostre richieste.
Valutiamo che l’esperimento “memorario” con l’orario cadenzato ha una sua logica, ma viste le condizioni attuali ha dato risultati dannosi per i pendolari.
L’orario cadenzato funziona quando tutti i treni programmati sono disponibili e quando si assicura una totale copertura di tutte le stazioni.
Può accadere un problema, ma quando la questione diventa sistematica allora il sistema salta…
Un orario cadenzato che vede decine di treni giornalmente soppressi, ritardi, imputabili alle più disparate cause, non ha più senso.
Noi non chiediamo più treni, allo stato attuale e vista la carenza di infrastrutture, ma chiediamo certezze.
Riteniamo inutile programmare per una tratta 50 corse e poi sopprimerne la metà.
Chiediamo la programmazione di un orario basata sulle reali disponibilità di materiale e calibrato sulle esigenze dei pendolari.
Non è più tempo di slogan, di artifizi.
Come detto in altre occasioni, spesso i pendolari sono viaggiatori “per forza”, che si spostano quotidianamente per lavoro o per studio, percorrendo centinaia di chilometri e passando parecchio tempo sui treni.
Per i pendolari la soppressione di una fermata, o il semplice mutamento di orario, anche di pochi minuti, vuol dire spesso, stravolgere la loro quotidianità, generando spiacevoli ripercussioni per loro e per i cari.
Siamo pendolari per necessità. Ma l’essere pendolare potrebbe essere un piacere.
Il poter continuare a vivere nella propria casa e nella propria città, soprattutto in tempi di crisi, può essere un vantaggio oltre che piacevole.
Si ha la situazione ideale per “crescere senza dimenticare”. La ricchezza deriva dal vivere nel contesto familiare e lavorare nel contempo nel contesto di chi guarda avanti ed è in continua evoluzione, di chi arricchisce l’esistenza e cambia il significato della parola provincia. Andare e tornare rinvigorisce non solo i viaggiatori, anche la città che all’alba diventa matrigna. Problemi di affitto, crisi economica. Allora meglio il treno. Meglio di un terzo luogo dove sopravvivere. Due vite anziché una sola. Due vite che potrebbero diventare piacevoli.
Senza dimenticare che in tempi di crisi il treno rappresenta una valida alternativa agli altri mezzi di trasporto. Nel rispetto dell’ambiente.
Chiediamo quindi un incontro urgente con il Dipartimento Regionale Trasporti, Trenitalia ed RFI per discutere della tratta Messina-Palermo-Punta Raisi e della situazione che si preannuncia per il 2011.
PATTO PENDOLARI ITALIANI
Giacomo Fazio Irene Di Nolfo
Olga La Mantia Domenico Mastrolembo