Con l’innovazione arrivano i ritardi. La modernizzazione di alcuni tratti (il 12% a doppio binario su 1378 km.) delle ferrovie in Sicilia, avrebbe dovuto accorciare i tempi di percorrenza nelle due dorsali Jonica e Tirrenica di almeno un 20%, ma ciò negli anni non è avvenuto, anzi, ad ogni cambio di orari si è avuto un netto e sensibile aumento dei tempi di percorrenza.
Tempi di percorrenza sulla relazione Messina-Catania-Siracusa km. 182 – Tipo del treno – relativi agli anni 1996 – 2006 – 2008 – 2009 –
Reg.le Diretto 3834 90 min. 100 min. 97 min. 117 min.
Reg.le Diretto 3890 185 min. 180 min. 180 min.186 min.
Reg.le Locale 12800 115 min. 110 min. 112 min.125 min.
E “Freccia del Sud” 175 min. 165 min. 180 min.178 min.
I risultati sono alquanto evidenti ed in molti casi la situazione è anche più drammatica in quanto, a questi allungamenti si sommano i continui ritardi che molte delle volte, vista la troppa elasticitàdella traccia oraria, diventano anticipi azzerando così i ritardi. Da una nostra veloce analisi effettuata, abbiamo calcolato che è possibile ridurre i tempi di percorrenza almeno di un 10-15%, ovvero di 8/15 minuti per ogni ora di percorrenza. La tendenza agli allungamenti di percorrenza prosegue in realtàda anni, e c’è chi la attribuisce alla volontàdi Trenitalia di minimizzare, in presenza di treni Intercity e/o Espressi spesso in ritardo, i rischi di penali per i ritardi da pagare ai viaggiatori. Allungamenti che si manifestano in tutta la loro drammaticitàcon i vari cambi di orario e fanno seguito a scelte strane e sconsiderate sul trasporto pubblico ferroviario siciliano, andando a penalizzare persino i treni diretti e, per di più un treno viene considerato “puntuale†pur avendo un ritardo compreso tra i 5 minuti. Si da molto spesso la precedenza, sulle spalle di centinaia di migliaia di pendolari, che costituiscono la stragrande maggioranza dei viaggiatori giornalieri, a treni Intercity, Espressi, e persino ai treni merci. Tutto ciò è inconcepibile e dimostra ancora una volta l’assoluta mancanza di attenzione, verso il mondo del pendolarismo, della dirigenza di Trenitalia e di Rete Ferroviaria Italiana, di fare funzionare decentemente il servizio pubblico, compito cui le due aziende pubbliche hanno nei confronti dello Stato e dei cittadini-utenti. Per i pendolari siciliani viaggiare è sempre più un’odissea, sui treni ormai si bivacca visti i lunghi tempi di attesa nelle varie fermate (3/8 minuti di attesa), incroci calcolati senza un senso logico, coincidenze con altri treni non previste, comporti mancati e, guarda caso viene annunciata da Trenitalia, che la puntualitàdei treni è in netto miglioramento, cioè che le cose vanno meglio. Per quanto riguarda il contratto di servizio, sarebbe ora di smetterla con questo rimpiattino di responsabilitàtra la Regione, il Governo e le Ferrovie dello Stato, alla fine indipendentemente dai soldi destinati al servizio regionale, il trasporto viene effettuato sempre e solo da Trenitalia. Continueremo come sempre con ogni mezzo legale nella nostra battaglia per una mobilitàsostenibile che veda uscire finalmente la Sicilia da questa gogna di arretratezza in cui la totale assenza di un’attenta programmazione politica regionale in materia di trasporti e di infrastrutture, l’ha relegata.
Giosuè Malaponti
Coordinatore – COMITATO PENDOLARI SICILIANI
Foto da www.dentrosalerno.it
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