La Commissione Ponte incontra la “Sciara holding” che illustra il progetto per l’Aeroporto del Mediterraneo
L’avv. Giuseppe Trischitta ha convocato nalla Sala consiliare di Palazzo Zanca la “Commissione Ponte” per incontrare i promotori dell’Aeroporto Intercontinentale del Mediterraneo, uno scalo progettato per collegare la Provincia di Messina a tutto il mondo, non solo per i passeggeri e a fini turisti ma, soprattutto, per veicolare merci e prodotti e diventare volano per l’economia siciliana.
Il progetto, che richiama l’idea storica dell’Aeroporto del Mela, è una realtà ben deversa, più complessa e nel contempo più realistica al fine per la possibilità di essere realizzato. L’ubicazione dell’opera è comunque prevusta nella zona della piana di Milazzo, ma la novità sostanziale è che l’iniziativa è sostenuta dalla “Sciara holding” una società che punta “con mezzii propri” a realizzare un aeroporto di livello intercontinentale. Le caratteristiche del Progetto sono state illustrate alla Commissione consiliare (presente con 31 componenti su 32) dall’avv. Roberto Di Pietro, coordinatore generale del project finance dell’aeroporto del Mediterraneo, dal dr. Fabio Bertolotti, Ceo della business unit della Sciara Holding, l’ing. Lino Maio, team manager per la progettazione dello scalo aeroportuale, e il dr. Piero Benvenuto, componente della business unit ed esperto delle certificazioni aeroportuali. L’avv. Roberto Di Pietro tra l’altro ha detto: “Abbiamo a cuore lo sviluppo della provincia di Messina, per questo ringrazio questa commissione e il Consiglio comunale per l’opportunità di parlare di questo progetto e ringrazio chi collabora con me ogni giorno. Non siamo qui per chiedere fondi, perché questo aeroporto vogliamo costruirlo con fondi interamente privati e questo dimostra la buona fede del progetto. Il dottor Bertolotti vuole investire sul territorio le ricchezze prodotte all’estero. Le persone qui al mio fianco sono esperte e valide e lavorano per realizzare un aeroporto intercontinentale. Abbiamo almeno 3 aeroporti vicini, Reggio e Lamezia che svolgono voli prevalentemente nazionali, e quello di Catania che è uno scalo internazionale. Il nostro vuole essere intercontinentale per collegare Messina a tutti e cinque i continenti. Non è il solito aeroporto, per questo anche l’Enac è molto attenta. Noi vogliamo occuparci solo di traffico passeggeri ma soprattutto di traffico mercantile”.
“La situazione attuale vede le merci viaggiare con le navi, prevalentemente. Sbarcano a Rotterdam, ma passano dalla Sicilia senza mai fermarsi. Vogliamo che questo aeroporto diventi uno scalo merci per un reale sviluppo del territorio. Tutti vogliamo dare risposte, non false speranze, e questo aeroporto che abbiamo studiato in maniera approfondita è una risposta. Tutte le province con un aeroporto crescono, perfino Reggio. Anche i nostri parenti e i nostri amici partono e vanno via in cerca di opportunità, noi vogliamo dare opportunità di lavoro, creare un volano per l’intera economia.
Siamo in zona Zes e insieme all’aeroporto, collegato ma esterno, vogliamo realizzare anche un porto franco: uno scalo merci dove con sgravi nei costi assicurativi e di spedizione, comportando un abbassamento di prezzi e un conseguente vantaggio per i consumatori. E inoltre: qualora le aziende dovessero iniziare a vederci come una provincia con quadrimodalità, potrebbero essere motivate per venire a investire qui. Prevediamo decine di migliaia di posti di lavoro, anche oltre l’aeroporto. Cosa ci differenzia dal Nord? Le infrastrutture. Ci sono tre aeroporti intercontinentali in Italia: Milano, Venezia e Roma.ì, al Sud nessuno. Vogliamo colmare questo gap. Quest’opera permetterebbe a Messina di pareggiare i conti con le grandi città e diventare il cuore pulsante dell’Europa del Sud. Non chiediamo soldi, ma un sostegno politico perché noi facciamo economia. Non ci interessa il partito, ci interessano le persone oneste che vogliono lavorare”. A seguire Fabio Bertolotti: “Questo non è un banale sogno ma un realtà – ha detto il Ceo di Sciara – che si può realizzare solo con il vostro supporto. Abbiamo già mandato a Regione, Enac, Mit, tutto il progetto. L’unico scoglio resta la politica.
Noi ci siamo prefissati l’obiettivo di creare nuove rotte, per garantire un’interconnettività con tutto il mondo. La mia company è una società neonata, nel 2021 abbiamo creato La Sciara e completato tutte le operazioni per renderla forte e solida. Non chiediamo soldi allo stato, alla provincia o alla regione, ma li mettiamo noi tramite le nostre capitalizzazioni e i partner che scegliamo quando ci servono. Per l’aeroporto stimiamo circa 800 milioni, ma metteremo da subito 1 miliardo. Oggi non presenteremo il project finance finale, ma per un semplice motivo: le elezioni per l’area metropolitana di Messina.
Vi auguro il massimo successo, ma noi dovremo aspettare l’esito delle elezioni per eventuali modifiche in armonia con gli interlocutori finali. Non siamo politicamente coinvolti con nessuna fazione, ma resta inteso che siamo disponibili con chi sposerà il nostro progetto. Per realizzarlo abbiamo preferito coinvolgere ingegneri, architetti e geometri del luogo, perché riteniamo che chi vive un territorio lo conosce, non si può fare un progetto a distanza per cui bisogna cercare i migliori sul posto, ed è ciò che crediamo di aver fatto. Non stiamo creando una struttura compensativa al Ponte, siamo autonomi, anzi possiamo dare una mano agli operatori della grande Opera, risolvendo problemi che abbiamo già individuato, ma l’aeroporto può essere creato a prescindere. Le due strutture non sono opere simbiotiche, possono diventarlo ma attualmente non lo sono. Con l’aeroporto potremmo risolvere diversi problemi di mobilità in una molto vasta del Paese. C’è un altro intercontinentale al Sud, ma è a Napoli. I siciliani fanno prima ad arrivare a New York”.
“Oggi 13 milioni di persone – sostiene ancora Bertolotti – secondo il ministero passano da Messina, ma se ne vanno e scelgono altre mete. Così Messina diventa un punto di passaggio e non una vera meta. Messina è una città stupenda che sto imparando a conoscere visto che sono qui da diverso tempo., ma le persone scappano, sia i giovani sia i turisti. La gente non rimane perché non c’è attrattività, noi i motivi di interesse li vogliamo creare. Il nostro aeroporto non si baserà però prevalentemente sul turismo, ma lo diventerà. Le merci sono invece fondamentali: Messina è il cuore del Mediterraneo. Abbiamo fatto valutazioni se ci fosse già l’aeroporto: oggi da Messina per Catania e Reggio ci state un’ora e mezza, da Catania alle Eolie 4 ore e mezza, con l’aeroporto del Mediterraneo si fa in mezz’ora il primo tratto e in un’ora il secondo. I dati di Enac, Enva e aeroporti maggiori parlano delle spese dei turisti di lunga tratta: 6 su 10 spendono di più. Se ci sono scali lunghi queste persone si vivono i posti intorno e così sarebbe anche per Messina. Abbiamo già visto un’area e sottoscritto un preliminare: da lì riusciremmo a creare quadrimodalità, vuol dire trasporti aerei, navali, gommati e ferroviari, questo per le merci è fondamentale. Perché nel cuore del Mediterraneo avremmo 4 modi per spostare le merci in un’area in cui passa il 30% delle merci mondiale. Un numero impressionante. C’è da aggiungere l’aeroporto saprà creare lavoro e far restare qui i giovani, prima ancora del turismo. E tra le altre strutture ci sarebbero la scuola di volo con i simulatori, un centro congressi, un eliporto per la prevenzione antincendio. Abbiamo stimato circa 100mila posti di lavoro tra noi e tutto il resto. Abbiamo davanti una opportunità unica che non costerebbe nulla alla Provincia, alla Regione, all’Italia e ai contribuenti, ma sarebbe al servizio di tutto”.
Nel presentare La Sciara Holding, Bertolotti ha anche detto che oltre oceano la Società produce già droni e dirigibili di nuova generazione. Per l’’ing. Lino Maio : “Questa è un’opera colossale, un’opera così grande e importante in Sicilia penso non si sia mai fatta né pensata e non è assolutamente un’opera compensativa del ponte. E’ utile chiarire che l’aeroporto del Mediterraneo sarà realizzato con quattrini propri, capitali privati, le istituzioni non metteranno una lira. Le opere compensative del Ponte sono fatte con soldi degli italiani e gravano sul debito pubblico. L’aeroporto del Mediterraneo graverà nelle tasche della Sciara holding che ha ampia disponibilità. E l’altro punto è che questo non è l’aeroporto del Mela, sono due cose separate”.
Testo e foto: mondonuovonews
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