I 70 anni di Laura Antonelli sono amari. Li compie il 28 novembre 2011, da donna «delusa e dimenticata».
Parla al Corriere della Sera attraverso il suo legale Lorenzo Contrada: «La vita terrena non mi interessa più», racconta, «per il mio compleanno? Vorrei una torta».
Gli auguri le arrivano, da ogni parte del mondo, Australia compresa, sul sito divinacreatura.com.
I mazzi di fiori l’aspettano nello studio del suo avvocato.
Come gli assegni, pure.
Di fan affezionati. Perché lei, dopo il successo di film degli anni Settanta come Malizia e Sessomatto, quando era la regina di Cinecittà, ha iniziato a farsi di cocaina, fu arrestata nel 1991, condannata per spaccio, e infine, dopo undici anni, assolta: il giudice riconobbe che lei consumava solo, non la vendeva.
Poi un lifting le deturpò pure i lineamenti del viso, all’ultima diva, quella che Jean Paul Belmondo amò per nove anni, Luchino Visconti definì un giorno «la più bella donna dell’universo», ed era voluta da Robert Altman e Michelangelo Antonioni, sopra tutte.
Festeggerà i 70 nella sua casa sul mare a Ladispoli, dove vive con una badante, a 40 km da Roma.
«Abbandonata» (non vede più nessuno, «neanche Lino Banfi, che pure è mio amico») pregando, e senza soldi, perché riceve solo «qualche centinaio di euro di pensione» e «Bondi disse che mi avrebbe fatto avere il contributo riservato alle personalità dell’arte e della cultura che versano in condizioni di necessità. Invece, sono rimaste parole».
Tanti auguri “divinacreatura”.
fonte: http://www.vanityfair.it