Cultura

COMPLEANNI – I trent’anni dei Simpson

Una famiglia “strampalata”, simbolo di una generazione a cavallo tra due millenni

 

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Era il 19 aprile del 1987 quando durante un intermezzo pubblicitario del Tracey Ullman Show fece il suo esordio sul piccolo schermo “The Simpson” il cartoon ideato dal fumettista statunitense Matt Groening. In Italia lo vedremo solo nel 1991, su Canale 5, a volerlo Giorgio Gori, allora giovanissimo direttore di rete.

Trenta candeline per la famiglia Simpson, simbolo di una generazione a cavallo tra due millenni, capace di resistere alle mode, alle ideologie e alle pressioni esterne che ancora oggi esercita un fascino e un’influenza senza pari ha rappresentato un punto di svolta nell’immaginario tradizionale dei cartoon, stravolgendone il concetto di base, diventando patrimonio culturale comune dei 90’s kids.

La famiglia Homer, Marge e i figli Lisa, Bart e Maggie: i Simpson sono diventati lo specchio ironico e deformante di miti e vizi della società di massa. Attualmente sono in onda su Italia 1 (dal lunedì al venerdì alle 13.45) e su Fox Animation e loro e la cittadina di Springfield divennero testimoni dei mutamenti di un’epoca, talvolta persino in grado di precorrerli.

Da vedere per “scoprirli” o riscoprirli quel «Il promontorio della paura» (1993).Un classico dei Simpson: «saccheggiare» il cinema. In questo caso a man bassa. Episodio universalmente considerato tra i migliori di sempre per ironia e le tante citazioni.

 

Gli altri episodi cult:

«L’ultima tentazione di Homer» (1993)

Per rispetto delle quote rosa, nella centrale nucleare di Springfield viene assunta un’avvenente ingegnere, Mindy (in originale doppiata da Michelle Pfeiffer, in Italia da Valeria Marini). Homer se ne innamora e inizia a fantasticare. Citazioni alte e basse: Lilli e il vagabondo e La nascita di Venere del Botticelli.

«Marge contro la monorotaia» (1993)

Uno degli episodi più irresistibilmente divertenti, sceneggiato da un nome illustre della tv Usa, Conan O’Brien. Marge contro un imbroglione che ha prosciugato i soldi di Springfield con un progetto truffa: molto prima dei vari Madoff & C.

«Occhio per occhio, dente per dente» (1993)

Homer deve far sistemare i denti di Lisa. Ma la polizza assicurativa non ne prevede più la cura. Diventa sindacalista e incita alla rivolta Springfield. L’assistenza medica, un argomento sensibilissimo.

 

«Lisa la vegetariana» (1995)

La piccola Lisa in difesa degli agnellini: neanche l’avessero disegnato una settimana fa. Diventata vegetariana, per sostenere le sue ragioni sabota il barbecue del padre. Ospiti Linda e Paul McCartny, celebri vegetariani.

 

«22 cortometraggi di Springfield» (1996)

Bignami dei personaggi secondari del mondo Simpson: ciascuno protagonista di una storia di pochi secondi. Si cita a più riprese «Pulp Fiction». Un esercizio di stile.

 

«Amore rischioso» (1998)

Marge e Homer nudi! Cala l’ardore e per rinfocolarlo si infrattano in un minigolf. Sorpresi, finiscono in uno stadio in piena partita. Tra gli episodi preferiti da Groening che ricorda lo sconcerto dei censori Fox.

 

«Bart al futuro» (2000)

A Bart viene «mostrato» il suo futuro: rockettaro di serie Z mantenuto da Lisa, Presidente degli Usa nel 2030. È l’episodio in cui si «predice» la presidenza Trump: predecessore di Lisa, che ha lasciato una voragine nei conti pubblici. Trump anche in «Trumptastic Voyage» (solo on line, 2015): incubo nel celebre ciuffo in cui viene risucchiato Homer.

 

«Come ho passato la mia vacanza a strimpellare» (2002)

Homer è in un campeggio in cui si insegna lo stile di vita da rockstar. Miti del rock presenti in massa: i Rolling Stones Mick Jagger e Keith Richards, Lenny Kravitz, Elvis Costello e ciascuno doppia se stesso. In 30 anni i Simpson hanno incoronato tutte le star della cultura pop, da Lady Gaga a Pharrel Williams fino a Letterman (per il suo addio), Branson, Zuckenberg.

«Mattoncino come me» (2014)

Non poteva mancare il riferimento al mondo Lego, giallo come loro: in una dimensione parallela a mattoncini, Homer ha gli incubi su una sua versione umana. Un’inattesa riflessione sul restare eternamente bambini.

tratto da www.lastampa.it/2017
Redazione Scomunicando.it

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