COMUNICARE – Google, Marianna, e noi.
L'angolo di Garfield

COMUNICARE – Google, Marianna, e noi.

 

LondraMAXPrendo spunto dai racconti di mia figlia, da poco rientrata da un viaggio d’istruzione a Londra, per fare delle brevi e personali riflessioni sul grande mondo della comunicazione in rete e non solo.

Strano accostamento il mio, vi chiederete, in realtà lo è… se non fosse che la diciassettenne in questione ha avuto modo di visitare gli uffici della famosa “Google”.

Sì, proprio gli ambienti dove tanta gente geniale lavora per il motore di ricerca più conosciuto al mondo.

LondraMax2L’entusiasmo di Marianna si amplificava quando descriveva i colori degli arredi, il confort delle poltrone, i pannelli e gli specchi.

Una delle sue frasi è stata: “Sembrava di essere in una scuola, non in uno studio di persone adulte.”

Ci siamo interrogate sulle motivazioni psicologiche che avranno spinto i proprietari di questa grande azienda ad offrire questo genere di spazi ai propri dipendenti e ci siamo risposte che le idee migliori per i progetti importanti saranno alimentate proprio dalla leggerezza dei colori dell’arcobaleno; che la genialità e la professionalità dei pubblicitari avranno bisogno di uno spazio dove si respiri un clima di serena armonia con i colleghi; che lavorare con piacere, soddisfazione, cordialità, che non significa essere esenti dal subire stress, migliora i risultati dello staff.

londramax3Insomma le risposte che ci siamo date sono state  tante ed è stato inevitabile paragonare quello stile lavorativo al ‘nostro’.

Noi che lavoriamo nel mondo della comunicazione, anche attravreso i “piccoli” fogli che su internet diventano, attraverso una rete lilliput, strumenti di informazione incredibile.

Quanti di noi siano capaci di lavorare a progetti comuni con i propri colleghi nel rispetto delle regole della collaborazione?
Lavorare insieme dovrebbe significare dare ognuno un piccolo contributo per raggiungere un unico obiettivo; costruire qualcosa che sia la somma esatta del sacrificio di tanti e che, se fosse separabile, non avrebbe alcun senso.
Non sono pessimista, anzi grazie agli amici con cui spesso mi ritrovo a collaborare ho imparato che si possono costruire grandi cose insieme.
Non abbiamo “google” a disposizione, abbiamo solo un giornale on-line, anzi tanti giornali, abbiamo facebook, ed altri socialnetwork, web master, preparati ed elastici, redattori e redattrici in grado non solo con il mouse di superare confini ideologici e barriere mentali da retroguardia;
Essere un “gruppo” con cui cerchiamo di far sentire la nostra opinione e quella di tutti coloro che trovano in noi un punto di riferimento libero.
londraMax4Dar voce a chi non c’è l’ha non è uno slogan, per noi è un’esigenza.
Guardare le cose prima degli altri, anzi da angolazioni diverse, diventa un modo di vivere, una scommessa, che amiamo vincere, come ci piace fare e come ci piace sperimentare nuovi linguaggi, quella della tecnica e dell’anima, senza frontiere, nel rispetto dei ruoli e delle regole.
Nel rispetto degli uomini, senza false morali nè moralismi, ma con l’etica di un Uomo europeo, consapevoli che comunicare è una scienza, un’arte, un gioco serio, dove nulla è lasciato al caso.
Nulla è per caso.
11 Luglio 2012

Autore:

admin


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