Ora il giudice monocratico del tribunale di Patti Rita Sergi ha emesso, a seguito delle indagini e degli accertamenti effettuati dall’Arpa, dalla Polizia di Capo d’Orlando e Sant’Agata e dalla Guardia Costiera,la sentenza.
Il sindaco di Brolo Irene Ricciardello è stata condannata a 4 mesi e 1500 euro di ammenda, pena sospesa e non menzione. Assolto per non aver commesso il fatto il capo dell’ufficio tecnico Basilio Ridolfo.
Gli imputati erano difesi dall’avvocato Gaetano Artale.
Allora venne segnalata la presenza di acqua sporca nel tratto di mare compreso al confine tra Brolo e Piraino, a ridosso del depuratore.
La fonte dell’inquinamento venne individuata in due tombini di raccolta delle acque fognarie, che intasati non lasciavano defluire normalmente i liquami verso il depuratore, ma li immettevano verso la condotta sottomarina, che fu posta sotto sequestro.
Irene Ricciardello convinta di aver, nei limiti delle sue responsabilità, sempre agito con le corrette modalità, ha annunciato che impugnerà la condanna, ora emessa in primo grado, e si dice certa che in appello sarà assolta.
Ripercorrendo i fatti di quell’ottobre rammentiamo che il controllo era scattato a seguito delle numerose segnalazioni di inquinamento giunte quell’estate.
Il successivo sopralluogo dell’UTC del Comune di Piraino aveva individuato un riversamento di liquame nella vecchia condotta sottomarina ormai non più utilizzata e dismessa.
Secondo quanto accertato, i reflui, anziché essere convogliati all’impianto di depurazione, si riversavano all’interno dei tombini fognari della vecchia condotta e poi da lì defluivano – ma nessuno aveva mai segnalato il problema – generando uno scarico privo di autorizzazione.
Gli uomini dei Commissariati e della Guardia Costiera con l’ausilio dell’ARPA di Messina effettuarono il campionamento dei reflui scaricati, verificando il punto di scarico in mare attraverso l’utilizzo di un tracciante, cioè una sostanza colorante non inquinante, che permise di individuare lo scarico in corrispondenza della battigia, in quanto la condotta sottomarina risultava rotta.
Lo scarico abusivo, come disposto nel sequestro preventivo, venne subito chiuso, in presenza della Polizia Giudiziaria, dall’Ufficio Tecnico del Comune di Brolo attraverso l’interruzione definitiva del tubo di immissione dello scarico impedendo così la continuazione e la reiterazione dell’illecito.