DA CASTELL’UMBERTO A BROLO, PASSANDO DA CAPO D’ORLANDO, UN’INTENSA TRE GIORNI SUL TEMA “NON FATE IL LORO GIOCO – CAMPAGNA CONTRO L’AZZARDO” PROMOSSA DALL’ASSOCIAZIONE EURAVIA. ANDREA TURCO, GIORNALISTA, ANALISTA E SCRITTORE CON ENZA CAPUTO HANNO SENSIBILIZZATO E “APERTO GLI OCCHI” A TANTI SULLA GRAVITA’ DI QUESTA REALTA’, CON LORO PEZZI DELLA SOCIETA’ CIVILE, AMMINISTRAZIONI COMUNALI E CITTADINI. HANNO COLLABORATO PER LA RIUSCITA DELLA CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE GIORNALISTI E PSICOLOGI. IERI LA TERZA TAPPA A BROLO. ORA SEGUIRANNO QUELLE DI MESSINA E POI IN CALABRIA. SI PUO’ FARE TANTO… MA LO STATO DEVE FARE DI PIU’ ED INTANTO VIENE FUORI L’IDEA – da parte della Sak Be – CHE PORTA VERSO UN “BAR ETICO” – MENTRE SINDACO DI BROLO EVIDENZIA LA NECESSITA’ DI DAR VITA AD UN PUNTO DI ASCOLTO
“Occorre un’azione sinergica che coinvolga più Comuni vicini per potere in qualche modo arginare il gioco d’azzardo, vera e propria piaga sociale che, negli ultimi anni, ha assunto proporzioni non più accettabili per la società”.
Questo in, sintesi, è stato il filo conduttore dei tre incontri, tesi a accendere i riflettori, qualora ve ne fosse ancor bisogno, sulla gravità della “devianza” che è diventata, come ha detto il sindaco di Castell’Umberto Vincenzo Lionetto Civa, un vero e proprio cancro che rode la società.
Gli incontri , durante i quali è stato presentato il libro edito da Sicilia Punto L, “Fate il loro gioco” del giornalista Andrea Turco, sono stati organizzati dell’associazione Umbertina “Euravia onlus” e condotti dalla vicepresidente del sodalizio culturale Enza Caputo ( Eurovia è parte integrante della “Campagna di promozione per la lotta all’azzardo”) hanno visto la partecipazione di un pubblico interessato, ed è stato scelto di condurli in maniera informale, favorendo la “vicinanza” tra pubblico e relatori, che alla fine, nel dibattito, hanno sempre interagito con chi ha rivolto quesiti, chiesto consigli, sentito il bisogno di approfondire il tema che ha mille aspetti variegati.
A Castell’Umberto, a condurre è stata la stessa Enza Caputo, e preziosi sono stati i contributi dati dal sindaco Lionetto, dalla dottoressa Santina Conti Nibali, e dall’assessore alla cultura Valeria Imbrogio che si sono confrontanti anche con il pedagogista Nicolò Schepis del Servizio tossicodipendenze di Milazzo dell’ASL 5 che ha spiegato dettagliatamente le basi neurobiologiche del problema.
L’azzardo, ha detto, quasi al pari di una droga, spegne, in una serie di azioni ripetute, i neuroni del cervello e libera enormi quantità di dopamina che fanno entrare il “giocatore” in un pericolosissimo circolo vizioso.
A Capo d’Orlando, ospiti di Grabiele Milio, al Circolo Qua Jetri, insieme a Santina Conti Nibali c’era la psicologa Alessandra Citraro che ha sottolineato come spesso la predisposizione ad gioco d’azzardo possa nascere da carenze affettive patite da piccoli e di come la dopamina svolge un ruolo importante nello spingere l’individuo sempre più verso il gioco per avere piacere”.
Andrea Turco, anche qui, ha invece posto l’accento sugli aspetti tecnici, legislativi, mafiosi e statistici del problema.
Lui, che viene da Gela, conosce benissimo come le realtà mafiose sono infiltrate in questo settore dove l’illegalità permette anche riciclaggio e controllo del territorio e ci racconta come dall’1,5 al 3,8 % della popolazione, quindi almeno 900mila italiani, sono affetti dalla malattia del gioco d’azzardo, e probabilmente molti di più grazie alle possibilità offerte da internet. Con lo Stato che incassa dal gioco legale almeno 8 miliardi di euro, e le mafie che ricevono da quello illegale non meno di 23 miliardi di euro.
Sono questi i contorni di un fenomeno dilagante, ormai una vera e propria patologia sociale.
Così anche a Brolo, dove l’incontro nel pomeriggio di ieri si è tenuto presso la sala Rita Adria, si è partiti da questi dati.
Un grande cerchio composto da spettatori e relatori ha simbolicamente richiamato il tavolo da gioco.
Irene Ricciardello, sindaco di Brolo, ha voluto, da subito, rilanciare, alzare la posta, scommettere – utilizzando i termini cari a chi gioco d’azzardo – pensando alla formazione di un punto di ascolto, ascoltando con interesse quanto proposto dalla Sak be, cioè quella l’idea di innescare un circolo virtuoso, affichè chi decide di non avere le slot nel proprio locale, abbia uno sgravio fiscale.
L’amministrazione a tal proposito ha detto studierà sia sotto il profilo tecnico che sotto quello della comunicazione la possibilità di incentivare la dismissione nei bar delle “macchinette”.
Un segnale che non si ferma qui, ha detto il sindaco, vedremo di fare di più collaborando con le associazioni, i professionisti, gli operatori, a partire dalla stessa Eurovia, per definire, arginare, combattere questo fenomeno, subdolo, spesso occulto, che mina e mortifica chi ne è succube.
Massimo Scaffidi, giornalista ha condotto l’incontro, ha illustrato i numeri del fenomeno, si è immerso nella realtà locale raccontandola, poi, Massimo Franchina psicologo, ha dato delle diritte sull’approccio, sul prender coscienza.
Drastico, immediato, – il professionista umbertino – ha detto che la “cura” deve partire dal “malato”. Dal suo aver toccato il fondo. Parole dure, che lasciano basiti, ma che sono la chiave di tutto della gravità della dipendenza.
L’autore del libro ed Enza Caputo hanno catalizzato l’attenzione di tutti.
Una disamina senza giri di parole.
Che addossa allo stato le complicità che merita.
Che punta al cuore delle società, vedi Sisal e Lottomatica, al centro di campagne che promuovono il “vizio del gioco”, sulla mancanza di eticità in chi desidera i proventi di questo mania ormai collettiva per far cassa… Appunto lo Stato.
Poi il discorso è approdato alla malavita, al controllo dei locali, all’imposizione delle slot. E dal sociale-medico è diventato cronaca.
Aspetti gravi, e sono fioccati i numeri, letti da Massimo Scaffidi. Quelli degli ultimi dati che riguardano anche il gioco on line- la nuova frontiera di questo “vizio”: Nel 2014 su 55.544 spazi di gioco d’azzardo su Internet sono state effettuate circa 49mila segnalazioni ai Monopoli, nei primi quattro mesi del 2015 su 2.227 siti monitorati ne sono stati segnalati ai Monopoli ben 2.210. Tra gennaio e novembre 2014, le Fiamme gialle hanno effettuato 9.015 interventi, riscontrando 3.063 violazioni a carico di 9.981 soggetti verbalizzati, e sequestrato 968 apparecchi irregolari e trovato 2.646 punti clandestini di raccolta di scommesse.
Dati spesso difficili da reperire, come ha sottolineato lo stesso Turco, in quanto vengono celati, proprio per non dare il dato oggettivo del fenomeno. E vengono fuori le quotazioni in borsa, i paradisi fiscali.. l’immagine di uno Stato che diventa croupier.
In Sicilia, Regione col più alto tasso di disoccupazione – sottolinea Andrea Turco – dove la mafia impera da anni e dove le risorse naturali sono costantemente sotto attacco, lo Stato ha deciso che la priorità è il gioco. Ovvero il gioco d’azzardo”.
Dal dibattito caratterizzato dall’assenza di nessuna condanna aprioristica ne’ giudizi di valore su chi ormai a ragione è considerato un “malato sociale” della ludopatia, è emerso il tentativo di comprenderne le dinamiche attraverso un approccio multidisciplinare.
Perché chi gioca sappia almeno che fa il loro gioco e non il proprio. Il gioco di uno Stato contemporaneamente pusher e medico, delle potentissime società concessionarie e della mafia.
E così alla fine nascono le conclusioni…
A trarle insieme agli organizzatori, al sindaco di Brolo, ci sono anche i ragazzi della Sak Be, l’associazione culturale che ha affiancato l’Eurovia a promuovere l’evento: Si può far tanto a iniziare dal parlarne scoprendo che questo macrocosmo sottovalutato, che solo nel 2013 ha fatturato in Sicilia oltre 5 miliardi di euro, tra legale e illegale e online – ha conseguenze per centinaia di migliaia di persone.
Nessuno può dirsi immune.
Andrea Turco (Gela, 1985) ha un sogno forse banale eppur difficile in questa Italia: vivere delle proprie passioni. Ha svolto diversi lavori prima di dedicarsi anima e corpo al giornalismo. Si è laureato a Palermo e lì ha collaborato con I Quaderni dell’Ora e radio100passi. Continua ad accompagnare alle collaborazioni giornalistiche da freelance lavori precari ed occasionali. Alla passione per la scrittura accompagna l’impegno sociale, e crede che ci siano molti punti in comune tra le due cose.
Enza Caputo di Castell’Umberto – Laurea in Scienze internazionali e diplomatiche conseguita nelle università di Forlì e Torino, e vicepresidente dell’associazione umbertina Euravia Onlus, ha all’attivo diverse esperienze sulla cooperazione specie in Spagna e, da ultimo, è stata selezionata dall’Università di Genova come esperta di cooperazione internazionale. Si è occupata di progetti di sostegno con i paesi africani. Collabora e sostiene LastMinuteSottoCasa, startup, nata a Torino, che propone una nuova formula di live-marketing di prossimità che consente ai negozi con prodotti alimentari in eccedenza, in scadenza, di informare con immediatezza e semplicità i cittadini a due passi dal negozio, è approdata in Sicilia prima a Palermo e poi a Messina. Enza è convinta sostenitrice che al nord tutto è stato fatto mentre al sud tanto resta da fare, ha deciso di lasciare la Spagna e Genova per spendersi in Sicilia.
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